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Conti correnti: semplicità e limpidezza

Post n°69 pubblicato il 07 Aprile 2010 da cliccaeconomia

Non sono state rare, nel corso degli anni passati, le diatribe sorte fra associazioni dei consumatori e istituti di credito in ambito di “costi servizi e commissioni”. Sembra, però, che con il 2010 le cose possano cambiare. La Banca d’Italia ha infatti prima emanato lo scorso 29 luglio la nuova disciplina in materia di trasparenza e correttezza delle operazioni bancarie, mentre il 1° marzo ha pubblicato il provvedimento che stabilisce i profili tipo di utilizzo del conto corrente che servono al calcolo dell’indicatore sintetico di costo (Isc). Si tratta, in parole semplici, di un indice che mostra al correntista quanto dovrà spendere ogni anno per la gestione del proprio c/c, permettendo così molto facilmente la comparabilità con gli altri conti.

L'articolo pubblicato da miaeconomia.it continua ponendo l'attenzione su come dal prossimo 26 maggio sarà obbligatorio per tutte le banche indicare l’Isc del conto corrente nel foglio informativo disponibile in ogni filiale. Un numero chiaro: sono gli euro che ogni anno si spendono e il cui valore cambierà a seconda dei diversi servizi legati al conto, come l’accredito dello stipendio, il fido, la carta di credito o il mutuo per casa. Questa novità consentirà di confrontare con più facilità la convenienza fra i prodotti offerti e la possibilità di prendere in considerazione la scelta di un prodotto rispetto ad un altro.

Per rendere ancora più chiare le cose, Bankitalia ha elaborato una griglia di sette tipi di clienti, distinguendoli per caratteristiche e tipo di operatività (bassa, media, alta) in numero di operazioni per anno. Queste fasce di clientela comprendono, in particolare, sei profili per i conti correnti a pacchetto e uno per quelli a consumo, adatti a chi ha una bassa operatività con meno di 112 operazioni l’anno.

Mentre per chi muove di più il conto, i profili sono: giovani (circa 164 operazioni l’anno, elevato uso dei canali alternativi, carta prepagata), famiglie con operatività bassa (201 operazioni l’anno con mutuo e finanziamenti), famiglie con operatività media (228 operazioni, mutuo e carta di credito) e famiglie con operatività elevata (253 operazioni, carta di credito, mutuo e investimenti). Infine, ci sono anche due fasce di pensionati: una a bassa operatività (124 operazioni), l’altra a media operatività (189 operazioni, carta di credito e investimenti).

 
 
 
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