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Tu e il tuo blog per iniziare la rivoluzione

Post n°88 pubblicato il 27 Dicembre 2006 da comeweb
 
Foto di comeweb


La copertina dedicata all'uomo dell'anno del Time,
riporta uno specchio, il viso del lettore si rispecchia in uno schermo
di computer, strumento attraverso il quale la gente riesce a
controllare l'età dell'informazione.
Lo strumento principale di tale controllo è il blog
, la punta emergente del web 2.0, insieme ai wiki,
ai video su YouTube  o su Google Video...

Time si è tolta dall'imbarazzo di metter in copertina, per esempio un nemico
degli USA come Ahmadinejad, però tutto sommato è vero: sempre più gente
si trova ad essere protagonista dei processi informativi, sia con i
cellulari, sia con i video sia con i blog.
Time infatti riporta poi nella sezione Power to the People,
una quindicina di blog ad esempio di questa partecipazione. In effetti
l'informazione oltre a passare da paludate riviste come la stessa Time,
oggi circola liberamente nelle pagine web.

E' interessante che un tale riconoscimento venga descritto e motivato da una fonte del genere.

Già pochi giorni prima il settimanale francese l'Express aveva dedicato un servizio ai 20 blog che contano, e sta per uscire in Francia anche un libro di Thierry Crouzet sul quinto potere e la sua
affermazione: internet come luogo di espressione politica.


Siamo davvero ad una svolta rivoluzionaria? Certo, qualcosa si sta muovendo, e non possiamo stare a guardare.

 
 
 

Il tuo sistema operativo in rete

Post n°87 pubblicato il 08 Ottobre 2006 da comeweb
 
Foto di comeweb


Marco Gasperetti pubblica un articolo sull'ultimo esperimento di sistema operativo in rete, sul Corriere della Sera di oggi: parla di YouOS,
e molti lettori italiani si collegano al sito con curiosità. In altri
orari e portati da altri collegamenti, troveremmo solo anglofoni,
ovviamente.


Siamo all'ora di pranzo, ma le tagliatelle della
mamma, probabilmente non sono ancora pronte; e molti giovani talenti si attardano nella chat di YouOS, con giudizi più o meno competenti, più o meno improvvisati...




Incuriosito, partecipo - si fa per dire - al dibattito.
Alcuni non capiscono di cosa si si tratta, per altri Ajax deve servire
a ben altro; per altri ancora la cosa è solo fastidiosa propaganda.


Insomma ce n'è per tutti i gusti. Qualcuno conclude che il MIT si poteva
risparmiare la novità; altri sostengono che la rete sarà la vera
custode dei nostri dati, e quindi un sistema operativo in rete appare
superfluo; chi cerca di spiegare agli altri.


Si tratterebbe di questo: un nuovo sistema operativo basato sulla rete, che essendo
scritto in JavaScript, gira su qualunque macchina (già provvista di un
suo sistema operativo: Windows, Mac, Linux).


Le finestre si aprono, si spostano, si sovrappongono facilmente. Il programma
disponibile attualmente che attrae di più probabilmente è l'Editor, con
pulsanti essenziali, poi il browser, veramente molto veloce, non so se
perché legge direttametne nella cache del computer.


Il problena è che per girare, YouOS, purtroppo ha bisogno di un sistema
operativo, e di un browser... quindi l'esperimento anche se è
suggestivo, ha bisogno di essere perfezionato.


Interessante e simpatico è stato però sperimentare anche il vivace ed estemporaneo
scambio di idee in diretta sulla novità. Un particolare: pur essendo
qualificati quasi tutti come Guest, si capiva benissimo che il dibattito avveniva fra "maschietti".


IMMAGINE: La cattura dello schermo di YouOS, con la chat attiva.


 
 
 

Il web 2.0 applicato

Post n°86 pubblicato il 08 Settembre 2006 da comeweb
 
Foto di comeweb


Dopo le settimane estive, in cui ho preferito sperimentare diverse tipologie di podcast con interviste audio e video ad alcuni personaggi impegnati nelle TIC, riprendo questo blog, citando in qualche modo alcune applicazioni educative del web 2.0, dopo la sua apparizione e la sua accettazione, infatti si comincia anche nel mondo della formazione a selezionare le applicazioni più valide e più promettenti.

Sembrerebbero al momento queste alcune delle forme destinate ad una affermazione nel campo formativo:

insieme al blog, come snodo di una rete di comunicazione, sembrerebbe ci possa essere lo scambio immagini e di video, ricco e promettente non solo attraverso l’ormai affermato Flickr, ma anche attraverso le minute gallerie di immagini che vengono sempre più implementate anche nei siti delle scuole e nelle piattaforme formative; quanto al video, esso ormai imperversa non solo su Video Google, su Youtube, e su Video Libero, ma anche in blog improvvisati;

le piattaforme collaborative, come Writely per scrivere, ma anche quelle per fare presentazioni, fogli di calcolo, ecc. sono sempre più presenti, mentre l’affermazione dello strumento Wiki e soprattutto delle Wikipedia nelle diverse lingue sembra incontrastata.

La ricchezza di strumenti multimediali sta esplodendo anche da noi con il podcasting, il webcasting (lo screencasting a scopo educativo ne è solo un aspetto) e le videoconferenze – Skype è solo la punta dell’iceberg, ma sono sempre più accessibili gratuitamente client per applicazioni che supportino webcam, voip e lavagne condivise (con o senza avatar).

Anche se con un po’ di diffidenza e di distacco, si vanno affermando anche le reti sociali e gli aggregatori, senza scendere in particolari tecnici, il linguaggio xml e le applicazioni rss iniziano ad essere utilizzare, per fruire di blog e podcast, tramite l’abbonamento gratuito.

Un discorso a parte meriterebbero le mappe sul web - sempre più ricche e sempre più flessibili. Esso si coniuga anche con la localizzazione di amici più o meno lontani, di compagni di studio o di ricerca, e le mappe web assumono caratteristiche sempre più specialistiche (etniche, linguistiche, culinarie, ludiche…) e vengono incorporate nei blog, nei siti seri, nelle pagine personali, nei volantini interattivi, ecc.

L’anno scolastico che sta iniziando potrà confermare o smentire questo elenco, che è chiaramente provvisorio ed incompleto, in quanto le applicazioni sul web 2.0 – ferme restando le caratteristiche di scambio, di interattività e di modificabilità, subiscono una evoluzione continua, sorprendente e… imprevedibile.

 
 
 

Alla comunicazione un ministro che fa blog

Post n°85 pubblicato il 31 Maggio 2006 da comeweb
Foto di comeweb

Il nuovo ministro per la comunicazione, Paolo Gentiloni,  si propone due cose molto pratiche: recarsi ogni mattina al lavoro a piedi e continuare a curare il suo blog. La notizia si diffonde di blog in blog ed esultano alcuni  esperti di rete e di informazione.

Un responsabile di un dicastero così attuale, che ha un passato di giornalista, che cura un blog, e che si occupa di comunicazione, appare effettivamente al passo con i tempi.

 

Commenta Massimo Mantellini:

“Nel corso dell'ultima campagna elettorale lo schieramento di Gentiloni si è reso protagonista di una delle poche ventate di freschezza per ciò che attiene alle questioni legate all'ITC che ci sia accaduto di registrare. In particolare, esprimendo punti di vista programmatici su questioni importati come la diffusione della banda larga, l'utilizzo dell'open source nella P.A., la ridefinizione degli equilibri di mercato fra i fornitori di connettività e la tutela della neutralità della rete: tutte tematiche centrali, che lo diventano ancora di più se si osservano i più recenti numeri di Eurostat, nei quali il grave ritardo dell'Italia rispetto alle altre nazioni europee per ciò che attiene alla penetrazione della larga banda e lo sviluppo tecnologico in genere, è come al solito assai ben fotografato”  da Punto Informatico

Auguri, ministro, e… l’aspettiamo al varco!

 
 
 

I podcast in classe sulla Repubblica

Post n°84 pubblicato il 06 Maggio 2006 da comeweb
 
Foto di comeweb

Le nuove tecnologie permettono agli studenti di riascoltare e
rivedere le lezioni dei propri professori. Con un piccolo investimento
economico


Quando la scuola diventa hi-tech

dal podcast alle web-radio, è boom

Su Repubblica Multimedia le lezioni realizzate dai ragazzi e dai docenti

di TULLIA FABIANI


Microfoni accesi: la lezione comincia, il prof la
registra e poi è pronta per essere scaricata da un computer e
ascoltata. Ripetuta e imparata a memoria nel caso si tratti della
lettura di una poesia del Leopardi, o della parafrasi a un canto
dantesco. Dalla letteratura alle scienze, dalla musica alla rassegna
stampa, a scuola è l'ora del podcast. E delle web radio, diventate un
obiettivo di molti studenti e insegnanti.


La scoperta del
podcasting come sistema utile alla didattica è abbastanza recente nelle
scuole italiane: c'è chi ha cominciato a usarlo all'inizio dell'anno
scolastico e chi nei mesi scorsi, ma in ogni caso i protagonisti della
"svolta tecnologica" si dicono entusiasti dell'esperienza. E ci tengono
a sottolineare che non si tratta di intrattenimento o di esercizio
ludico, ma di un'occasione importante per rinnovare l'insegnamento.


Lo
dimostrano i materiali audio e video delle varie scuole: le
videolezioni e le clip realizzate dall'Istituto Tecnico Professionale
Bodoni-Paravia di Torino che a settembre, nell'ambito del progetto
Didanext, ha inaugurato "RadioTony", la prima web radio scolastica; il Multiblog del Liceo Scientifico Statale "E. Fermi" di Ragusa e la sua "RadioTuttiFermi"
che conta già molte rubriche seguite da 30 ragazzi e una ventina di
docenti (notiziari scolastici, sondaggi, rassegne stampa). Come pure lo
prova il lavoro degli studenti dell'Istituto professionale di Cupra
Marittima (Ascoli Piceno) con "DreamRadioStream" e quelle delle Scuole Superiori del Piemonte e della Liguria riunite nel progetto "Radio Zainet".


La
voce dei docenti. Ora, a parte la possibilità di avere a disposizione
immagini, testi, video, clip musicali e cicli di lezioni, viene da
chiedere se c'è un valore specifico nell'uso del podcasting a scuola?
"Il Podcast offre un contributo specifico all'insegnamento e
all'apprendimento, rispetto a molte altre soluzioni digitali precedenti
- spiega Alberto Pian, docente all'Istituto Bodoni-Paravia ed esperto
di nuove tecnologie - perché integra strumenti digitali e non, in un
ambito unico". Pian ha organizzato una struttura particolare di
lezione: realizza schede didattiche in formato pdf, e poi le trasmette
ai ragazzi che le ricevono sul computer. Inoltre registra spesso i
dibattiti in formato audio e video: "Lo scopo è che in classe si crei
un certo clima di attenzione e un interesse rinnovato allo studio.
L'obiettivo - precisa l'insegnante - non è che tanti altri ascoltino
quello che facciamo ma che gli studenti possano fruire attivamente di
questi strumenti. Se una web radio viene realizzata solo per diventare
una vetrina della scuola o per creare una redazione di studenti non
credo abbia molto senso da un punto di vista didattico. Se invece è
un'occasione per avviare i ragazzi a una padronanza linguistica e per
farli scrivere allora è altra cosa".


E sbaglia chi pensa a
uno svilimento dell'insegnamento, anzi: "La tecnologia va usata come
strumento didatticamente utile, ma molti insegnanti - nota Pian- ancora
non conoscono le potenzialità del mezzo e gli investimenti dovrebbero
essere orientati a formare in tal senso i docenti". Il problema infatti
è soprattutto culturale: "Molti docenti credono ancora che si tratti di
attività d'intrattenimento - osserva Carmelo Ialacqua, docente del
Fermi e autore di Edublog - altri invece sono incuriositi. Ma bisogna
capire che è sempre più difficile e improduttivo continuare una
didattica tradizionale. Secondo l'Ocse la scuola così com'è finirà nel
2015 se non si rinnova. C'è una difficoltà enorme infatti a comunicare
secondo vecchi codici e non ci si può ostinare a ritornare solo sui
libri di testo o a parlare in classe. Si rischia di perdere una sfida
fondamentale".


E a non voler correre questo rischio è anche
Antonella Brugnoli, insegnante di scuola elementare e coordinatrice
della Rete "I ragazzi del fiume", una realtà nata in Friuli che
comprende 84 scuole e coinvolge più di seimila ragazzi: "Nel nostro
territorio si parlano tre lingue italiano, sloveno, friulano - racconta
Brugnoli - e abbiamo pensato di comunicare attraverso il podcast.
L'esperienza è entusiasmante, lo strumento è facile da usare e piace
moltissimo ai bambini. Inoltre, nel caso di ragazzi disabili,
l'utilizzo del podcast si sta rivelando molto importante, dà importanti
risultati nell'apprendimento".


Il giudizio dei ragazzi.
Dunque gli insegnanti promuovono il podcast. E gli studenti che ne
pensano davvero? "Abbiamo colto subito con entusiasmo la proposta di
creare una radio-web d'istituto, per fare un'esperienza del tutto nuova
e originale - racconta Andrea Caruso che, insieme a Bruno Giummarra e
Luca Gulino, frequenta il Liceo Fermi di Ragusa e cura la rassegna
stampa di RadioTuttiFermi -. Ci piace l'idea di seguire una rubrica e
di leggere e commentare le prime pagine delle più importanti testate
nazionali. E poi questo lavoro ci impegna a seguire costantemente i
giornali e le notizie. Inoltre abbiamo la possibilità di creare
contributi originali per la rete".


Si capisce allora perché
"il numero di studenti che collaborano a questa iniziativa sta
aumentando", come dice Salvatore Tummino, anche lui coinvolto
nell'avventura del podcast scolastico: "Mi occupo del settore motori,
raccogliendo news, curiosità, aggiornamenti e immagini dal mondo delle
due e quattro ruote - racconta -. Il lavoro non è semplicissimo, ma con
il prof e i compagni diventa più semplice, divertente e istruttivo".


ASCOLTA E GUARDA LE LEZIONI SU REPUBBLICA MULTIMEDIA:

- Lezione video di Silvia sul Siddartha di Herman Hesse

- Lezione audio di Rosario sulla salvaguardia faunistica

- Lezione audio di Chiara su "Il Quinto Giorno"

- Video-discussione in classe su Italo Calvino

- Notiziario scolastico di RadioTuttiFermi

- Video divertente: magia in classe
 
 
 

UniFI: dal blog al podcasting

Post n°83 pubblicato il 26 Aprile 2006 da comeweb
 
Foto di comeweb

Un sabato pomeriggio al plesso didattico Torretta dell'Università di Firenze, dove Scienze della Formazione ha organizzato un incontro - coordinato da Mario Rotta - sull'uso didattico del blog e del podcast.

Nel post precedente, il programma della giornata. Qui solo alcune istantanee riasuntive, e un video.
Relazione di Fabrizio Pecori, di MyMedia, sulle valenze delle mappe virtuali.

Poi Linda Giannini e Carlo Nati hanno raccontato il passaggio dal sito web al blog già a partire dalla scuola dell'infanzia: come siano diventate più semplici e veloci le cose, passando dal sito statico a quello dinamico.

E' seguita una seduta podcast (video di 13 Mb circa, in formato .mov di Quicktime) a cura di Alberto Pian, che ha condotto un gioco di ruolo, anche con attori che per la prima volta si accostavano allo strumento.

Prossima puntata del discorso podcasting, come noto, il 28 aprile a Genova...

Dialogo in .mp3 tra Stefania Giorello e Romolo Pranzetti
sul podcasting nella scuola

Volantino da distribuire liberamente
sull'uso didattico del podcasting

 
 
 

Nuovi modelli comunicativi all'Unifi

Post n°82 pubblicato il 19 Aprile 2006 da comeweb
 
Foto di comeweb

Una giornata di studio promossa dall'Università di Firenze, per riflettere sul blog e gli altri strumenti comunicativi della rete: Raccontarsi, condividere e apprendere in rete: dai Blog al Podcasting, nuovi modelli comunicativi per la scuola
Firenze, Università degli Studi, Facoltà di Scienze della Formazione, Plesso didattico di via della Torretta, 22 aprile 2006

Programma

9,30 Interviene il Preside di facolta, prof. Giovanni Mari
10-10,30 la narrazione nell'età dfigitale. Gianfranco Bandini
10,30-11,15: Podcast: una radio che si ascolta, si vede, si legge e si naviga. Come e perché fare podcasting in classe. Alberto Pian
11,15-11,30 break

11,30-12 Podcasting e cooperative learning. Antonella Brugnoli
12-12,30 Blog e giornalini scolastici. Fabrizio Pecori
12,30-13: discussione (coordina Mario Rotta)

13,00-14 Pausa

14-14,30 I Blog a scuola: esperienze, valore aggiunto e criticità. Maria Teresa Bianchi
14,30-15 Chi scrive (e quanto scrive) sui blog? Linda Giannini e Carlo Nati
15-16 Discussione e conclusione della giornata (M. Rotta)

Informazioni: martedì e giovedì dalle 9,00 alle 15.00 e il venerdì dalle ore 9,00 alle 17,30.
Telefono: 055/210423 - Fax 055/2675728

 
 
 

Editoria per/dei docenti - una tesi

Post n°81 pubblicato il 08 Aprile 2006 da comeweb
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Voglio parlare di una tesi di laurea sull’editoria online per docenti e sugli strumenti per fare l’editoria online, quindi anche sui blog.

L’argomento è interessante in questo momento in cui anche l’editoria cartacea appare un po’ guardinga, nel senso che da qualche anno cerca di rischiare il meno possibile nel settore scolastico, per evitare investimenti poco fruttuosi.

Online il discorso è leggermente diverso, in quanto vi sono alcune iniziative, di cui la tesi di Daniela Spina Runza Tra portali e blog scolastici: la rete per gli insegnanti, discussa all’Università degli studi di Torino, con il professor Giulio Lughi, docente di Editoria Multimediale, dà puntualmente conto, parlando - oltre che del portale Indire, di Garamond, di Edscuola.it, di RCS, di altri portali abbastanza noti a chi lavora nella scuola.La tesi affronta anche il mondo dei blog, e siccome eravamo nella primavera dello scorso anno, parlava dell’affermarsi di Blogdidattici (vedere gli atti del recente convegno in http://blogdidattici.splinder.com ) e del “metablog” del MIUR E-didablog.

La tesi è abbastanza estesa ed ha un’introduzione che fa il punto sulle TIC nell’educazione, fornendo elementi di valutazione abbastanza critici, ricchi e interessanti, chiedendosi se per arrivare ad essere editori in proprio occorra fare tutto l’itinerario di alfabetizzazione informatica che passa per la produttività individuale fino alle applicazioni web.

Daniela non riesce ad annoiare neanche con le sue oltre 200 pagine, che forniscono al lettore elementi di giudizio molto utili e sempre aggiornati.

Probabilmente, da qualche parte nella rete, anche Daniela è diventata editore di se stessa: sicuramente il suo blog si raccomanderà per efficacia, coerenza e per ricchezza di contenuti.

Dalla Introduzione:

Due sono i modi, con cui i docenti possono aggiornarsi per una formazione personale ai nuovi media, che esamino nei capitoli successivi: i portali e i blog. Entrambi possono fornire materiale, confronti e scambi nel caso in cui nei portali siano presenti forum o chat, ma è forse nei blog dove maggiormente l’insegnante può impadronirsi dei nuovi strumenti. Non solo un blog si legge e si consulta, ma in un blog si scrive in prima persona, lo si sperimenta: non solo più lettori ma anche editori.

Immagine: La tesi di Daniela, analizza anche la situazione dei blog didattici italiani in un momento di autentico slancio, nella primavera dell'anno scorso, mentre si affermava anche la piattaforma edidablog del Miur (la originaria home page, riprodotta nella tesi).

 
 
 

I blog "giovani" in Italia e in Francia

Post n°80 pubblicato il 03 Aprile 2006 da comeweb
Foto di comeweb

Nel post precedente, citavo il rapporto AIE Digital Generation, da cui risulta che circa il 9% dei giovani pubblica settimanalmente un contenuto nel proprio blog, dato che cresce al 15% se ci si riferisce agli utenti abituali della rete.

Siccome lo studio non è mirato ad indagare questo strumento, prendiamo il dato così com’è, e concludiamo: esso denota un certo uso attivo della rete, sia pure con i rischi e le precauzioni che bisognerebbe tenere presenti.

Un dato molto diverso ci proviene da un’indagine ISPOS svolta in Francia , da cui risulterebbe che tra gli utenti della rete tra i 15 e i 19 anni, il 51% hanno creato un blog: più del doppio che in Italia.

Ora, si sa che fine fanno i blog: solo pochi resistono al tempo e alla “assuefazione”, pur tuttavia, il dato appare molto diverso da quello italiano.
Ciò che accomuna i due campioni è la percezione di internet più come strumento di comunicazione, che come mezzo per informarsi o documentarsi.
Anche in Francia, le chat, le messaggerie e i forum godono di grande popolarità, ma questa minore impiego “attivo” e produttivo del blog fra i nostri giovani andrebbe forse approfondito e discusso.

 
 
 

Il web dei ragazzi secondo AIE

Post n°79 pubblicato il 27 Marzo 2006 da comeweb
 
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Interessanti i dati che emergono dal rapporto AIE, Associazione Italiana Editori, sul rapporto fra i giovani e i media, in particolare su internet. Se gli adulti usano ancora internet quale fonte di documentazione e di risorse, per gli adolescenti, invece è più presente l’aspetto comunicativo e di condivisione.

Lo dice Digital generation, i ragazzi dai 14 ai 24 anni, il rapporto guidato da Renato Mannheimer per l'AIE. La ricerca – condotta a livello nazionale su un campione di mille ragazzi – ha indagato gli usi tecnologici di giovani e giovanissimi: i possibili utenti dei nuovi prodotti che gli editori devono ben aver presenti per pianificare le proprie strategie.

Gli adolescenti sono internauti (per il 91%), più della metà (il 53%) ha un iPod o comunque un lettore mp3, uno su quattro partecipa almeno settimanalmente a chat e forum, tanto da preferire (se non sostituire) la conversazione via Internet alla classica telefonata pomeridiana all’amico, e il 9% ha un blog personale in cui inserisce i suoi pensieri.

Il 42% degli internauti ha infatti utilizzato internet almeno una volta per partecipare a chat, blog, forum o per inserire scritti personali, pensieri, poesie nel proprio blog personale.
Il 42% dei giovani navigatori ha dichiarato di aver scaricato, senza pagarlo, nell’ultimo anno, almeno un file da Internet con i programmi di condivisione.

L’utente tipo di quello che i tecnici chiamano sempre più spesso “internet 2” ha un titolo di studio di media inferiore (per il 46%); abita in una grande città (per il 50%); usa internet tutti i giorni (60%) e vi accede prevalentemente da casa (per il 55%).

 
 
 

Il blog in Spagna? Lo studio ci guadagna!

Post n°78 pubblicato il 20 Marzo 2006 da comeweb
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Da Merida, Spagna, un giornale online, Hoy digital, ci ragguaglia il 17 marzo 2006, sull’utilizzo didattico del blog: “Profesores del instituto crean la aplicación didáctica del blog”.

Alla ricerca di uno strumento facile da gestire, ma anche funzionale per la verifica dei risultati, gli insegnanti dell’istituto Eugenio Frutos de Guareña hanno promosso il blog a quaderno elettronico, e il giornale riferisce obiettivi e motivazioni.
All’inizio, scrive, il blog veniva utilizzato prevalentemente in classe, poi si è passati ad utilizzarlo anche per assegnare i compiti a casa e per verificarli a distanza. Ogni alunno ha il suo blog e i professori lo visitano, verificano e danno pareri e valutazioni senza problemi, in quanto le connessioni sono disponibili 24 ore su 24.

Grazie ad Hoy per l’attenzione al blog; ma sorprende soprattutto la descrizione del contesto scolastico che traspare dell’Extemadura: là hanno la connessione ad internet gli alunni, che possono eseguire le richieste educative “desde su casa”; da noi – esperienza quotidiana – fanno fatica a connettersi anche gli insegnanti, non tanto i molti che ignorano internet e le altre moderne diavolerie, ma anche i pochi insegnanti impegnati in corsi di formazione o addirittura quanti nella propria scuola hanno il ruolo di “e-tutor”.

 
 
 

Origami, sms  o laptop?

Post n°77 pubblicato il 04 Marzo 2006 da comeweb
 
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La data sarebbe piaciuta a Dante: 9-3-06. E’ il lancio di Origami, il nuovo palmare di casa Microsoft. Obiettivi? Convergenza, ma anche comunicazione totale, indipendentemente da reti fisse e da cavi. Uno strumento da usare anche nell’educazione degli adulti, anche nei paesi in via di sviluppo? Sarà una controproposta rispetto al computer a manovella da 100 dollari ideato da Negroponte?

Per il cellulare, quale strumento di comunicazione didattica e di formazione a distanza (mLearning), abbiamo alcune suggestioni rese complesse ancora dal costo della telefonia mobile sia essa in voce, sia in SMS.
Qualche prospettiva più abbordabile sembra emersa dalla fiera di Barcellona, dove si è ipotizzato l’utilizzo dell'instant message nel cellulare (possibilità di mandare un messaggio a tutti i contatti disponibili in tempo reale), ad un costo meno esoso rispetto all’SMS, su cui le compagnie speculano molto.

Le limitazioni comunque dell’uso dei telefonini sono notevoli, le varie tecnologie appaiono ancora immature, per cui sembra realistica l’ipotesi di Negroponte, di computer che possano essere usati anche in zone rurali prive di connessioni ad internet, e di corrente elettrica.

D’altra parte il progetto Microsoft sembra inserirsi nella prospettiva di ridare fiato e vita all’e-book, il libro elettronico, che sembrava definitivamente accantonato. Anche la Sony ha nuove e interessanti prospettive.

L’impressione è che le novità di succedano ad un ritmo molto vertiginoso, e che sia difficile prevedere lo sbocco finale, la tecnologia prevalente. Ma la corsa è avvincente.

 
 
 

Torino 2006... visto dal Canada

Post n°76 pubblicato il 26 Febbraio 2006 da comeweb
 
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Torino 2006 è stato ovviamente vissuto anche dalla blogosfera, a partire dai blog della “La Stampa”, che proprio prima dell’evento aveva potenziato il suo servizio di blogger.

Qualche cifra - I ventesimi giochi olimpici d’inverno, dal 10 al 26 febbraio 2006, hanno visto impegnati 7 sport e 15 discipline, che hanno coinvolto 2500 atleti, 650 giudici e arbitri.
84 le le medaglie d’oro, 80 i comitati olimpici ospitati, le località interessate direttamente nella manifestazione sono state: Torino, Bardonecchia, Sestriere, Pinerolo, Pragelato, Cesana-Pariol, Cesana-San Sicario, Sauze d'Oulx, Claviere e Torre Pellice.
Si sono calcolati intorno ai dieci mila giornalisti e rappresentanti dei media impegnati a diffondere i vari eventi.

Qui si vuole segnalare solo un blog scolastico canadese (Istituto San Giuseppe), che ha seguito le Olimpiadi da un proprio punto di vista, corrispondenze, videoconferenze, resoconti... Di tutto di più!

 
 
 

RadioTuttiFermi: al liceo statale

Post n°75 pubblicato il 22 Febbraio 2006 da comeweb
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Se “podcasting” (il sistema di trasmissione vocale via internet) è stata la parola dell'anno del 2005, e se molti si occupano di tale forma di diffusione di contenuti (di recente è partito anche il podcast di Prima pagina di Radio tre , grazie al successo di iTunes, iPod e altri supporti analoghi, anche nella scuola tale forma di comunicazione comincia a farsi strada.

Si suggerisce l’ottimo tutorial di Alberto Pian su Edidateca, ed anche gli interventi di Carmelo Ialacqua su Edublog.it.
Chi è Camelo Ialacqua? Oltre ad essere un protagonista della edublogosfera, è anche un docente del
Liceo Fermi e in tale duplice veste è anche responsabile e animatore della radio di istituto.
Ecco le motivazioni per la creazione della radio, che è partita proprio in questa settimana.

• Perché la consideriamo un importante strumento di comunicazione e partecipazione per tutta la comunità del Fermi (circa 3000 persone - tra personale, docenti, studenti e genitori)
• Perché è un'ottima palestra per conoscere ed usare le nuove tecnologie ed i linguaggi multimediali
• Perché è un validissimo strumento di crescita civile e professionale
• Perché è un formidabile strumento didattico per tutti i docenti e gli studenti che vogliono fare una scuola nuova ed attiva
• Perché... la radio è bella ed è un'ottima compagna di vita

Immagine: Facciata del Liceo scientifico "Fermi" di Ragusa

 
 
 

Reattività della blogosfera francese

Post n°74 pubblicato il 07 Febbraio 2006 da comeweb
 
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La blogosfera francese ha sintomi di vitalità e di partecipazione di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Due i casi ancora aperti.

1. Dopo settimane di polemiche, sembra che la punizione nei confronti del preside francese di Lozere, che – in forma anonima, con il nickname di Garfieldd – si professava gay nel suo blog, sia ridimensionata.

A quanto si legge, il pubblico ufficiale non ha ospitato contenuti osceni o pornografici nel suo blog, né ha mai mescolato la sua attività di rappresentante dello stato con le proprie tendenze, ma in un primo tempo i provvedimenti - la revoca dall’incarico e dallo stipendio – furono piuttosto drastici.
Ai primi di febbraio, sembra che il ministero abbia ridimensionato la severità.


A parte il fatto in sé, è degna di nota la solidarietà della blogosfera francese, sempre piuttosto animata e vivace. Sono anche noti episodi che testimoniano come gli studenti francesi delle scuole superiori, vivano rapporti abbastanza controversi con le forme di pubblicazione personale e le proprie istituzioni scolastiche.

2. Altro caso in cui la blogosfera francese è stata molto presente e solidale, è il caso Mayetic.

La piattaforma di collaborazione online è stata oggetto di una campagna di stampa, che l’ha portata a perdere il proprio ruolo e anche le proprie strutture, e a fine dicembre l’ha condotta a licenziare i 23 dipendenti e a portare i bilanci in tribunale.
La blogosfera è stata la più reattiva fra le forme di comunicazione di massa, numerosi sono stati gli interventi e i propositi di soluzioni alternative: in questo sito, una raccolta di firme.

 
 
 
 
 

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