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Il cloaking

Post n°83 pubblicato il 09 Marzo 2009 da comunytation2.0
 

La definizione di cloaking (da Wikipedia):
Il cloaking è una tecnica informatica mediante la quale, grazie a particolari script, è possibile mostrare ai motori di ricerca un contenuto differente da quello che realmente il sito propone agli utenti, consentendo così al sito stesso di ottenere migliori posizionamenti all’interno delle SERP.

Io vorrei rivedere la definizione dicendo che più genericamente il cloaking è “mostrare contenuti diversi ad utenti diversi, in base a parametri di qualsiasi tipo (geografico, tecnologico, o altro)”.

Come si fa cloaking?:
Tramite linguaggi di scripting lato server (PHP, ASP, ecc…) siamo in grado di ricavare alcuni parametri del visitatore (provenienza geografica, browser utilizzato, sistema operativo possibilità di usare javascript, …) e in base a questi valori inviamo un contenuto diverso al loro browser. Quindi potenzialmente potremmo servire un contenuto diverso per ogni persona del mondo che visita il nostro sito.

Non ho mai avuto voglia di provare a fare un test sul cloaking, perché credo che nella maggior parte dei casi sia una pratica scorretta o borderline, comunque so per certo che ci sono due modi di fare cloaking (tanto per citare una pubblicità in TV): farlo bene e farlo male.

Quando è fatto bene?:
Quando dà valore aggiunto al nostro sito, ad esempio se vogliamo servire all’utente una determinata lingua in base alla localizzazione del suo IP, o un link diverso in base al sistema operativo su cui gira il browser del visitatore, oppure mille altri motivi. Però c’è sempre il rischio che i motori di ricerca rilevino il tentativo e ci penalizzino. Quindi è bene limitare il cloaking a piccole parti delle pagine, e non fare pagine completamente diverse.

Quando è fatto male?:
Se, come dice Wikipedia, lo scopo del cloaking è fare vedere una cosa ai motori ed un altra ai visitatori, è estremamente scorretto. La tecnica, secondo me, è da considerare black hat (quindi “politicamente scorretta”) perché, anche lo facciamo a fin di bene, significa che non siamo sufficientemente bravi da posizionare il nostro sito in  maniera classica (e quindi meritocratica), ma dobbiamo prendere delle scorciatoie. Inoltre, nessuno può dirci con certezza che Google (o altri motori) non usi dei bot “mascherati” da normali visitatori e quindi potrebbe essere in grado di rilevare facilmente il nostro tentativo e…. Bye bye prima pagina!

 
 
 
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