Comunytation2.0
Dimmi e dimenticherò, mostrami e forse ricorderò, coinvolgimi e comprenderò ; Confucio
Post n°120 pubblicato il 21 Marzo 2009 da comunytation2.0
Il permission marketing è definito dal suo ideatore, Seth Godin, una strategia di marketing che ha l'obiettivo di ottenere dal consumatore il permesso di comunicare con lui. Avere il suo permesso garantisce che il consumatore presti maggiore attenzione al nostro messaggio. Ma a cosa è dovuto il suo notevole successo? I principi del permission marketing sono molto semplici e partono da un'incontestabile verità: la risorsa scarsa per eccellenza (il tempo). In una società sempre più frenetica, dove siamo continuamente sottoposti a stimoli e bombardamenti di informazioni, la gestione del tempo assume una valenza sempre più strategica. Secondo Godin "il permesso del consumatore va ottenuto in modo graduale e nella maniera meno intrusiva possibile". Ad esempio, una tecnica efficace è quella di spedire un campione di prodotto in omaggio ad un certo numero di persone, facenti parte di un target selezionato. In questo modo, si stabilisce un primo contatto con la clientela potenziale senza utilizzare forme di pubblicità troppo intrusive. In seguito, gli operatori di marketing pianificano un'azione di telemarketing per ottenere un feed-back riguardo al grado di apprezzamento del campione gratuito. Attraverso questo processo graduale, l'azienda viene percepita non più come "estranea", che vuole invadere la privacy dei consumatori, ma come "amica", che se ne vuole guadagnare il consenso. |
Post n°119 pubblicato il 20 Marzo 2009 da comunytation2.0
18/3/2009
Sara' perche' quando si hanno molte richieste non c'e il tempo di capire da dove arrivino, sara' perche' noi consulenti siamo un po come i dottori tendiamo ad essere chiamati solo se si sta male. Fatto sta che e' qualche mese che in molti mi chiedono una ricetta per avere più leads nel proprio sale funnel per far fronte all'attuale congiuntura negativa. Posto che come sempre nel marketing una ricetta, perlomeno generale, non c'e', voglio darvi qualche spunto per poter disegnare al meglio la vostra strategia di prospect generation: 1. THINK ABOUT QUALITY not QUANTITY 2. INCENTIVE ALERT 3. FIND HIDDEN ASSETS 4. FOCUS Ing. Simone Lovati |
Post n°118 pubblicato il 19 Marzo 2009 da comunytation2.0
Ogilvy Italia, con la neonata unit OgilvyEntertainment, ha ideato e realizzato una serie per le brand Acqua Panna e S.Pellegrino. Nei prossimi mesi svilupperà on line un progetto con l'obiettivo di ingaggiare emotivamente un ampio pubblico - chef, giornalisti e appassionati della cultura della buona tavola - grazie allo storytelling. Un viaggio on the road attraverso la penisola italiana alla scoperta della sua cucina, sapori, culture e sfumature raccontate dalle cronache quotidiane di due protagonisti che coinvolgeranno gli chef emergenti più affini ai valori delle due brand. Un nuovo format di comunicazione che unisce potenzialità di Internet, forza evocativa del video, affettività della tecnica seriale. |
Post n°117 pubblicato il 19 Marzo 2009 da comunytation2.0
Adidas Originals propone una nuova linea di abbigliamento uomo per celebrare i 60 anni dalla fondazione del brand e ha scelto di realizzarla insieme a Vespa, scooter icona del Gruppo Piaggio. Nasce così la collezione adidas Vespa. |
Post n°116 pubblicato il 18 Marzo 2009 da comunytation2.0
PNICube, che oggi conta 33 associati tra Università e incubatori accademici, è l’associazione che riunisce gli incubatori e le business plan competition (denominate Start Cup) accademiche italiane, nata con l’obiettivo di stimolare al nascita e accompagnare al mercato nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza di provenienza universitaria. L’associazione PNICube è promotrice di due importanti iniziative: il Premio Nazionale per l’Innovazione, che seleziona le migliori idee d’impresa innovative, e l’evento Start Up dell’Anno che premia la giovane impresa Hi-Tech che ha conseguito il maggior successo di mercato. PNICube – Associazione degli Incubatori e delle Business Plan Competition accademiche italiane Sede operativa via Fanin 48, 40127 Bologna – Italy tel. +39 0514200349, fax +39 0514200317 per informazioni, n info@pnicube.it PNICube – Associazione degli Incubatori e delle Business Plan Competition accademiche italiane
Nel 2003 il Ministero delle Attività Produttive finanzia il progetto IUNet, al fine di creare una rete di collegamento tra gli incubatori di impresa universitari. Lo stesso anno prende il via la prima edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), una sorta di “coppa campioni” dei migliori progetti di impresa nati in ambito universitario organizzato da cinque Start Cup. Per sfruttare l’esperienza di IUNet e di PNI, nel 2004 nasce PNICube, associazione che si occupa di politiche di trasferimento tecnologico attraverso la creazione di imprese innovative dal mondo della ricerca accademica. Come indicato nello statuto, PNICube si pone i seguenti obiettivi:
Gli organi direttivi di PNICube Presidente Prof. Gianni Lorenzoni Consiglio Direttivo Dott. Andrea Berti (Università di Padova) - Consigliere Prof. Andrea Piccaluga (Scuola Sant’Anna di Pisa) - Consigliere Prof. Gianni Lorenzoni (AlmaCube - Università di Bologna) - Presidente Prof. Loris Lino Maria Nadotti (Università di Perugia) - Consigliere Prof. Tiziano Bursi ( Università di Modena e Reggio Emilia) Consigliere Dott.ssa Manuela Croatto (Università di Udine) - Consigliere Prof. Vincenzo Pozzolo (I3P - Politecnico di Torino) - Consigliere Prof. Mario Raffa (Università Federico II di Napoli) - Consigliere Prof. Giuseppe Serazzi (Politecnico di Milano) - Consigliere Dott.ssa Rita Maria Sorisio (Università di Torino) - Consigliere Prof. Maurizio Fanni (Università di Trieste) - Consigliere Prof. Pierangelo Rolla (Università di Pisa) - Consigliere Prof. Giovanni Perrone (Università di Palermo) - Consigliere Prof.ssa Gilda Antonelli (Università del Molise) - Consigliere Prof. Vito Moramarco (Università Cattolica del Sacro Cuore) - Consigliere Responsabile organizzativo Dott. Fabrizio Bugamelli (AlmaCube - Università di Bologna) Premio Nazionale per l'Innovazionegiovedì 27 novembre 2008Campus Bovisa, Via Durando 10, MilanoPiccolo Teatro Studio, Via Rivolo 6, Milano Il Premio Nazionale per l'Innovazione è la competizione che ogni anno riunisce i vincitori delle Start Cup italiane, le Business Plan Competition organizzate dalle 42 università che aderiscono all'associazione PNICube. Si tratta di una sorta di coppa dei campioni che vede in gara i primi tre classificati dei 17 concorsi locali per le migliori idee imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico. Il Premio Nazionale per l'Innovazione è una manifestazione itinerante. La prima edizione è stata realizzata nel 2003 a Bologna, mentre le tappe successive sono state Torino, Padova, Udine e lo scorso anno Napoli. Il 2008 è la volta di Milano. L'evento si terrà giovedì 27 novembre presso il Campus Bovisa del Politecnico di Milano, area destinata a diventare la sede dell'innovazione milanese, grazie alla nascita del futuro Science Park. Qui si svolgeranno i primi due momenti chiave dell'iniziativa:
Sarà invece il Piccolo Teatro di Milano, uno dei simboli più noti della cultura ambrosiana, l'ospite d'eccezione della premiazione, che vedrà schierati i dieci finalisti assoluti, scelti dalla giuria nell'arco della giornata. Al debutto degli aspiranti imprenditori si affiancherà quello di un'attrice di grande talento, nota al pubblico cinematografico: Licia Maglietta. Nel corso della serata verranno assegnati due premi speciali: alla migliore idea imprenditoriale di donna, novità di questa edizione, e all'ateneo più innovativo, coppa assegnata dai Giovani Imprenditori di Confindustria. Il primo premio, di 60.000 euro è offerto da Vodafone Italia, partner strategico dell'iniziativa. L'evento, organizzato dalla Fondazione Politecnico di Milano e dall'Acceleratore d'Impresa del Politecnico di Milano, è completamente gratuito e aperto al pubblico. |
Post n°115 pubblicato il 18 Marzo 2009 da comunytation2.0
Ormai alla quarta edizione, l’Innovation Forum ha dimostrato materialmente di essere un modello innovativo di networking, orientato alla collaborazione precompetitiva, alla creazione di know-how e allo sviluppo di iniziative progettuali. Il Forum ha saputo interagire in modo incisivo con gli stakeholder istituzionali e il potenziale espresso è alla base per la creazione di una vera “Comunità degli Innovatori” in Italia. Il Forum dell’Innovazione rappresenta un laboratorio di analisi continuativo rispetto ai grandi temi dell’innovazione e delle opportunità di rilancio per le imprese e l’economia del nostro Paese. Obiettivo e tema portante, quindi, dei lavori della prossima edizione sarà l’Innovazione sostenibile, nel solco tracciato dai lavori preparatori all’Expo 2015, nel cui filone Innovation Forum si inserisce con i seguenti argomenti:
Soluzioni & Servizi per l’Innovazione Sostenibile in Mostra: InnovEXPO Un’ulteriore novità si inserisce nel quadro di sviluppo del Forum dell’Innovazione: un’area espositiva, articolata in 3 macro-temi di interesse, accompagnerà la 3 giorni del Forum, insieme a Laboratori interattivi e ad incontri one-to-one con analisti e “guru” della ricerca.
Profilo dei Partecipanti all’Innovation Forum L'Innovation Forum 2008 ha riscosso un grande successo di pubblico con un totale di quasi 1800 registrati:
Modalità di iscrizione
La partecipazione è gratuita ma subordinata all'invio della scheda di registrazione e alla ricezione di una conferma da parte della Segreteria Organizzativa IDC. La lingua ufficiale della conferenza è l'italiano. Per gli interventi di lingua inglese è previsto un servizio di traduzione simultanea. Per ogni informazione Se sei interessato a sponsorizzare l'evento contatta la nostra segreteria organizzativa al n. +39 0228457.354 o inviando invia una email all'indirizzo infoevents@idc.com. |
Post n°114 pubblicato il 18 Marzo 2009 da comunytation2.0
Negli ultimi vent'anni, l'importanza della marca in tutti i settori del consumo e del commercio è sensibilmente cresciuta: da variabile di marketing, la marca è diventata una vera e propria invariante strategica della comunicazione aziendale.
Brandforum.it nasce nel 2000 da un'idea di Patrizia Musso ed è on line dal 2001, con l'intento di veicolare e promuovere la cultura del brand senza scopi commerciali, attraverso uno sguardo il più possibile obiettivo e multidisciplinare.
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Post n°113 pubblicato il 17 Marzo 2009 da comunytation2.0
Per gentile concessione di Brandforum.it Il legame tra le persone e i luoghi è sempre stato un complesso di percezioni e di emozioni, una relazione caratterizzata dall'affettività e dai sentimenti e non semplicemente dagli aspetti economici e materiali. Oggi tuttavia il quadro sta cambiando. Città, new media, cattedrali dello shopping, strutture per il tempo libero: gli spazi in cui passiamo gran parte della nostra vita quotidiana si trasformano in nuovi e straordinari luoghi di comunicazione e di apprendimento. Diventano essi stessi "marche", "storie", "media interattivi", "narrazioni". E' un processo che suggerisce nuovi ed inediti rapporti tra il marketing, il design, la creazione di eventi e di interfacce, le emozioni. Sullo sfondo si avverte la riscoperta dell'estetica, che ridiventa capacità di percepire con tutti i cinque sensi: il corpo, con la sua storia e con le sue trasformazioni, riacquista diritto di cittadinanza, diventa l'unità da cui partire per misurare il benessere e la qualità della vita. Tutto ciò presuppone il confronto con la centralità acquisita dal consumatore, non più inteso come individuo isolato, ma come persona inserita in una rete di contatti e di relazioni: un cliente "centauro", capace di muoversi con grande agilità sulla scacchiera del mercato, informato e oculato nelle scelte, attivo e partecipativo. Un soggetto orientato alla soddisfazione di bisogni di natura profonda, che riguardano la sfera emotiva e le relazioni con gli altri, ma anche la ricerca dei valori, accompagnata da una crescente domanda di qualità ed eticità. |
Post n°112 pubblicato il 17 Marzo 2009 da comunytation2.0
di innovazione tecnologica e, nonostante basti un click per spostarci da una parte all'altra del mondo, in fatto di sviluppo del business si continua a ragionare con la logica dei pastori nomadi, "fin che ci son frutti" e profitti si rimane, poi quando non si ottengo più i risultati sperati, si comincia a pensare ad altro... E' per questo che negli ultimi 12 mesi ( di crisi mondiale) il mondo della consulenza strategica, per la media impresa, in particolar modo, sta vivendo un momento di gloria. E' per questo che a chi mi chiede "come va?" immaginando già lacrime e dispiaceri, rispondo (sottovoce): "molto bene!"... ...e sì, la consulenza strategica è anticiclica, ma lo è non perché ha un senso esserlo, ma perché quasi tutti si mettono a pensare a come sviluppare meglio il proprio mercato o a come entrare in nuovi mercati, quando le cose si metton male e la pipeline commerciale comincia a svuotarsi! Siccome lo so che per molti è così, è inutile dirvi che dovevate pensarci nei periodi di gloria a come sviluppare e solidificare il vostro business, meglio e meno irritante per voi darvi un paio di consigli su come muovervi ora se la vostra idea è quella di mettervi alla caccia di nuovi lidi fuori dal vostro classico "campo" d'azione: Il giardino del vicino raramente è più verde. In questi periodi le prove posson costar caro, studiate bene il mercato e i competitors con cui dovrete confrontarvi con la vostra nuova idea, tempo e € risparmiato con un approccio superficiale possono trasformarsi in un grande buco dopo... Articolo correlato: Prodotti ibridi: innovando sul divano-letto Ing. Simone Lovati |
Post n°111 pubblicato il 16 Marzo 2009 da comunytation2.0
18/2/2009 Nella nostra società veniamo costantemente informati della nascita di nuovi brand o ne conosciamo di nuovi grazie alla loro massiccia presenza nella vita quotidiana. Spesso però siamo incapaci di ricostruire le eventuali relazioni che esistono tra i brand e tra brand e corporate.
CORPORATE E BRAND NON COINCIDONO Un caso tipico è Unilever: l’impresa ha fatto della politica del one brand - one product la sua filosofia di branding, essendo presente con diverse marche in molte categorie di prodotto, ciascuna con uno specifico e ben distinto posizionamento e senza mai presentare il nome della corporate. L’impresa è presente in un solo mercato e cercherà di diventare leader nella categoria di prodotto senza legare il nome dell’impresa a nessuno dei segmenti che serve. I vantaggi di questa tipologia di politica Possibilità di entrare in nuovi segmenti senza necessariamente spendere il nome della corporate. Anche Procter & Gamble può essere citata ad esempio; infatti, introduce sul mercato verso la fine dell’800 il sapone Ivory, poi è entrata in altri segmenti, mantenendo le identità separate: dal detersivo (tra le altre Dreft, Tide, Dash) al dentifricio (Crest) alle patatine (Pringles). PROCTER & GAMBLE Relazioni vantaggiose nel rapporto con i distributori. I principali aspetti negativi sono innanzitutto in termini economici La corporate nella fase di lancio di un nuovo brand-prodotto deve necessariamente sostenere degli alti costi per gli investimenti in pubblicità e promozioni. Inoltre, se l’indipendenza tra marche-prodotti evita i rischi di associazioni secondarie negative, annulla anche i potenziali benefici per i brand che potrebbero derivare dal successo di uno di questi. Se una marca del portafoglio riscuote molto successo sul mercato, le altre non ne beneficeranno perché entrambe si presentano senza riferimenti alla loro origine comune. La corporate dovrà anche fare i conti con i distributori che opporranno resistenze in quanto poco propensi a tenere sugli scaffali in negozio delle marche dal futuro ancora da costruire in quanto praticamente sconosciute al consumatore. I distributori, in quanto addetti ai lavori, hanno una buona conoscenza della corporate che si cela dietro i brand commercializzati, che pertanto saranno sensibili ai successi e fallimenti delle marche del produttore. La saturazione di molti mercati rende infine sempre più difficoltoso il lancio di nuove marche. CORPORATE E BRAND COINCIDONO Con questo tipo di architettura, un unico brand sostiene i prodotti in mercati diversi, e ciascun prodotto ha la propria comunicazione e la propria promessa. Illy caffè, caso di corporate/brand/prodotto, Yamaha è un brand forte e credibile nel settore motociclistico così come in quello degli strumenti musicali; Philips commercializza con il suo marchio hi-fi, computer, altra elettronica di consumo e componenti elettrici. The company brand is the future diventando un capitale di valori per il consumatore, basti pensare a brand come Harley Davidson capaci di costruire un mondo relazionale generatore di un universo sociale e ideologico. Principali vantaggi Tutti i prodotti possono fare leva sulla notorietà dello stesso brand e godere di economie di scala a livello internazionale. La notorietà del brand può addirittura essere sufficiente ad avere successo in settori piccoli o dove sono richiesti pochi sforzi pubblicitari e di marketing in generale. Principali svantaggi Difficoltà a slegare la polarizzazione del consumatore su nuovi segmenti di mercato. Possibili ricadute negative del fallimento di un prodotto in un mercato/settore su tutta la corporate. CORPORATE FUNGE DA SORGENTE DI BRAND DECLINATI E’ una strategia simile a quella ad ombrello, con la differenza che i prodotti hanno il nome della corporate declinato e non sono più denominati genericamente. A prevalere, nell’equilibrio tra i due nomi, è quello del source brand: il nome del prodotto porta il contributo della sua individualità al servizio del nome del brand principale, che resta dominante. Un esempio è Virgin Group di sir Richard Branson. VIRGIN GROUP Questa marca è un notevole esempio di come un brand può essere esteso, dai prodotti di registrazione ai voli aerei, agli abiti da sposa, mantenendo però benefici su tutti i segmenti sui quali è stato declinato. La corporate che sceglie questa strategia dovrà essere abile nel gestire i due ruoli e, inoltre, dovrà cercare di portare al consumatore due differenti livelli di profondità: il brand di livello gerarchico più basso arricchirà il significato della corporate con il proprio, che deve attrarre il segmento a cui è destinato. Uno degli aspetti più critici, appunto, è quello del rispetto dell’identità della corporate sorgente, che definisce i confini da rispettare: i nomi del prodotto, per esempio, dovranno appartenere al campo semantico del brand sorgente e contenere nel proprio l’attribuzione della specificità del brand. Qualora si voglia dare più libertà alla marca di livello gerarchico più basso, converrà adottare una strategia di endorsing brand, che potrebbe consistere nel collegare il nome della corporate al brand attraverso un “by”. Esempi di questa relazione potrebbero essere i profumi legati alle fashion company, (Eternity by Calvin Klein) o gli stilisti legati alle aziende di moda Guess by Marciano. CORPORATE E BRAND COINCIDONO IN PARTE COCA COLA COMPANY Esiste quindi la possibilità per la corporate di essere brand di se stessa e corporate per altri brand. Realizzato da Paolo Meroni, |
Post n°110 pubblicato il 16 Marzo 2009 da comunytation2.0
Il turismo ha trovato nel web il principale strumento di relazione tra utenti, aziende e territorio. Trovare informazioni utili, programmare un viaggio, prenotare i mezzi di trasporto o la location per la propria vacanza sono attività che per oltre il 50% dei casi si decidono in rete. Nel settore turistico ha acquisito importanti esperienze potendo seguire nella loro attività di sviluppo e promozione online moltissime strutture e aziende, dai singoli alberghi ai portali di booking internazionali e tour operator oggi leader nel loro settore. L’abilità degli specialisti dello Studio, riconosciuta pubblicamente dagli attori del settore e da Google quale AdWords Qualified Company, permette ai suoi clienti di avere un supporto completo per la realizzazione di efficaci strategie di promozione online tramite: - Consulenza al cliente mirata alle sue specifiche esigenze |
Post n°109 pubblicato il 16 Marzo 2009 da comunytation2.0
AdWords è il principale strumento con cui hotel e strutture turistiche propongono le loro offerte online. Ma far arrivare gli utenti al proprio sito web non è sufficiente. Affinché tali utenti facciano azioni predeterminate, come la compilazione di una richiesta informazioni o l’invio di una email o il booking, è necessario che le informazioni che trovano nella “pagine di atterraggio” rispondano nel miglior modo possibile alle esigenze che la query nel motore di ricerca esprime. Le landing page assolvono a tale funzione. Da Wikipedia (estrapolato): Nel web marketing, la landing page è la specifica pagina che il visitatore raggiunge dopo aver cliccato un link apposito o una pubblicità. Spesso, questa pagina mostra contenuti che sono un'estensione del link o della pubblicità, oppure la pagina è ottimizzata per una specifica parola chiave (keyword) o frase per "attrarre" i motori di ricerca (…). Una landing page è spesso personalizzata per campagne pay per click in modo che il suo contenuto sia il più "verticale" possibile, più vicino possibile a quanto cercato sul motore di ricerca(…). L'obiettivo di una landing page è fare in modo che quanti più navigatori (misurati come utenti unici) arrivino sulla pagina e facciano azioni obbiettivo; l'indice di efficienza viene chiamato tasso di conversione (Conversion Rate, "CR"). Una volta che l'utente arriva in una pagina del sito web è quindi necessario che trovi immediatamente le informazioni che cerca, e che i contenuti che legge lo “spingano” a fare azioni propositive rispetto gli obiettivi che l'azienda persegue. Ecco 10 utili suggerimenti (ripresi da un mio storico articolo) per creare landing page ben fatte, ricordandoci che è solo con l'esperienza e il test delle stesse che si affinano i risultati e le strategie imparate con la teoria:
Questi sono suggerimenti generici e semplici da cui partire per la creazione della landing page. Oggi esiste una vera e propria disciplina facente riferimento alle landing page e al persuasive copywriting In rete si possono trovare molti libri interessanti e utili al riguardo. In particolare consiglio Landing Page Optimization per iniziare. Qualche bell’esempio di analisi di landing page invece lo trovate in copyblogger. Qui qualche altra landing da cui prendere spunto. E in davechaffey.com qualche altro bel consiglio per ottenere la Landing Page Perfetta. Andrea Cappello |
Post n°108 pubblicato il 15 Marzo 2009 da comunytation2.0
Fonte Mymarketing.it Ricordate i pomeriggi dopo-doposcuola con gli innocenti e divertenti cartoni animati di una volta? Hanno riempito di gioia e illusione i vostri occhi nell'età fanciullesca? Dimenticateli! Questionable Content - La storia si incentra su Marten, studente appassionato di indie-rock che condivide l’appartamento con Pintsize, un computer antropomorfizzato o "Anthro-PC" e Faye, una ragazza con un senso dell’umorismo a dir poco irritante, un discreto amore per l’alcool e alcune storie passate che riguardano il padre. Dora è la ragazza di Marten, una gothic-girl che ama il metal ed è il capo di Faye al "Coffee of Doom", un coffee shop. Mentre le prime strip si basavano in buona parte su battute legate alla musica indie o alla tecnologia, col tempo è cresciuta la componente interpersonale, rendendo QC una sorta di sitcom umoristica sui generis. Anche sotto l’aspetto grafico la striscia si è evoluta molto negli anni. Dai disegni scarni e un po’ grezzi degli esordi Jeph Jaques, l’autore del fumetto, ha affinato notevolmente il tratto, concedendosi qualche interessante sperimentazione (pur rimanendo legato al disegno digitale). Linguaggio per adulti, battute sul sesso e sui fluidi corporei e tutte le storie e le angosce dei venti-e-qualcosa anni sono presentate qui in modo sapiente. |
Post n°107 pubblicato il 14 Marzo 2009 da comunytation2.0
Sarebbe troppo semplicistico chiamarla guerriglia da scaffale, troppo generico esproprio proletario del senso, troppo poco specifico parlare di improvviso desiderio di sovvertimento soddisfatto all’istante, questo post parla di shop-dropping, che è qualcosa di più e diverso da tutto questo.
Si entra destando poco sospetto in un tranquillo supermarket di città, tra casalinghe su tacchi risuonanti e commessi dalla barba rada. Si vaga tra gli scaffali, toccando la merce come ad una fiera visitata per assenza d’altro. Si punta l’obiettivo-lattina su cui “agire”. Si preleva la lattina in vendita sugli scaffali del supermarket e se ne cambia l’etichetta, trasformando il senso della marca, riempiendo di significati altri l’atto dell’assistere passivo allo spettacolo della merce ormai ripetitivo e povero di sensazioni. Completata l’operazione di rivestimento-trucco della marca, si rimette tutto al proprio posto, aspettando lo scoppio della stimolazione visiva nella mente del consumatore
Lo shop-dropping è la sfida che hanno lanciato un gruppo di artisti della culture jamming stanchi dell’“etichettamento” delle coscienze e delle “inscaffalatura” del gusto per invertire i canoni della società in nome di un’azione di sabotaggio culturale.
Alle spalle vi è promozione artistica, ma anche spirito civico di risveglio delle coscienze e semplice atto di goliardia strafottente verso quella colonizzazione di spazi e modi d’espressione che sembra aver contagiato la nostra era.
Ma è anche un atto d’accusa contro l’arte contemporanea, sempre più appoggiata sulle spalle della commercializzazione e poco libera al di là dei confini della creatività striminzita delle mostre-mercato.
Ryan Watkins-Hughes, il writer Banksy o Zoe Sheehan Saldana sono i maggiori esponenti dello shop-dropping. In Italia le azioni latitano, ma l’aria è pronta… |
Il GeoMarketing prevede l'utilizzo della geografia per rendere più efficaci ed efficienti i processi decisionali e le attività relative al Marketing, alla Vendita, alla Distribuzione, alla Comunicazione e al Servizio ai clienti. |
Post n°105 pubblicato il 14 Marzo 2009 da comunytation2.0
Il CRM è l’insieme di strategia, processi, cultura e tecnologia, che consente alle organizzazioni di incrementare le performance ed aumentare il valore attraverso una migliore comprensione dei bisogni dei clienti.
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Post n°104 pubblicato il 14 Marzo 2009 da comunytation2.0
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Post n°103 pubblicato il 14 Marzo 2009 da comunytation2.0
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Post n°102 pubblicato il 14 Marzo 2009 da comunytation2.0
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Post n°101 pubblicato il 14 Marzo 2009 da comunytation2.0
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