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Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 13 Settembre 2008 da la_vita_non0

Volevo solo essere libero e tornare a casa

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LA PAURA_Picchiava Konstantin con un martello:per ucciderlo ha chiuso gli occhi

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NON GLI LASCIAVA nemmenoi soldi per mangiare.Ne ha saltati di pasti, Konstantin,
il giovane sordomuto russo che la notte di martedi ha ucciso il suo 'padrone'.
 Grigory Lapkin, alla cui ferocia erano piegati gli 'schiavi'. Sette in tutto,
ha raccontato ieri Konstantin algiudice, servendosi di due interpreti, uno russo
e l'altro del linguaggio dei segni. Sotto chop per quello che ha fatto, ma, <liberato>.
 Quando ha vibrato la coltellatache ha sgozzato il capo, ha racontato, aveva gli occhi chiusi.
 Ma sapeva dove avrebbe colpito. <Non ce la facevo più>. Da tre anni era 'proprieta' di Lapkin
che gli aveva ritirato il passaporto e lo costringeva a fare chilometri fra ristoranti, locali,per
vendere accendini e pupazzetti. accendino lo vendevano a quattro euro, due li voleva subito,gli altri
due glieli chiedeva il giorno dopo. Ingordo, avido, finiva sempre per portarsi via tutto quello che
 guadagnavano. Le suppliche per mandarli a casa, erano inutili. E se insistevano troppo, ha spiegato
Constantin, finivano per prenderle. Lui è stato picchiato più volte, e Lapkin non pestava a mani nude
ma co un martello. Erano tre anni che il ragazzo non vedeva la sua famiglia, l'altro si era sempre
rifiutato di dargli il passaporto. <Minacciava di ammazzare me a la mia famiglia>. E c'era da
credergli, visto che 'testa' dell'organizzazione mafiosa che in questa zona gestisce il racket dei
sordomuti, sta proprio in Russia
La sera in cui l'ha ucciso, Lapkin era ubriaco. Alla richiesta del passaporto, gli aveva risposto no per
l'ennesima volta. << Ma io non potevo più andare avanti cosi, volevo tornate a casa>>. Si è alzato,
ha preso il coltello da cuccina e si è avviato verso la camera del 'capo'. La stanza era buia, ma filtrava
la luce dal corridorio. Si è avvicinato al letto, ha chiuso gli occhi e ha vibrato la coltellata
che gli ha squarciato la gola. Non gli importava più di niente, <volevo solo essere libero>.
Al ragazzo, difeso dall'avvocato Carlo Berltrambini, è stato contestato l'omicidio volontario,
senza premeditazione nè aggravanti. Nei prossimi giorni verrano sentiti anche i due giovani russi
che vivevano ansieme a Lapkin e il connazionale che divideva la topaia con Constantin.

Non gli lascia nemmeno i soldi per mangare 

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                                                                                         Alessandra Nanni

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 Filippo Berselli

 
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