La vita non libero
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Il'padrone' aveva cacciato la sua ragazza.
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I TESTIMONI Ieri sono stati sentiti tre giovani russi sordomuti, anche loro 'schiavi
del connazionale assassinato: Resteranno in Italia con un permesso di soggiorno
per ragioni umanitarie, gli investigatore ritengono che siano in pericolo
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L'ULTIMA UMILIAZIONE
Il giorno del delitto, l'omicida aveva accompagnata a Milano la sua fidanzata che
Lapkin aveva deciso di fare rimpatriare
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AVEVA sopportato le botte, le umiliazioni, la schiavitu.Ma è stato forse
quando il 'padrone' l'ha seperato dalla sua ragazza,che Konstantin, è crollato, e ha
finito per ucciderlo.
I retroscena del delitto di Cattolica, maturato a nell'ambito del racket dei sordomuti,
sono saltati fuori ieri mattina, quando, nel corso di un incidente probatorio, sono stati
ascoltati altre tre giovani 'schiavi' di Grigory Lapkin, il 'brigadiere' russo
che sfruttavai giovani connazionali audiolesi. Restaranno in Italia con un permesso
di soggiorno per motivi umanitari, perchè vengono considerati in pericolo. Con l'ausilio
degli interpreti, i ragazzi hanno confermato quello che aveva già raccontato l'omicida.
E cioè che Lapkin era un uomo feroce che li sfruttava, costringendoli a percorrere chilomentri
per vendere pupazzetti e accendini. I soldi non gli bastavano mai, pretendeva almeno mille
euro al mese da ognuno di loro, e anche quei pochi che gli lasciava, in un modo o nell'altro
finiva sempre per portarglieli via. O scopriva dove li nascondevano, o li faceva ubriacare
per poterli derubare. Loro non avevano nemmeno i soldi per mangiare. Non si potevano muovere,
perchè aveva sequestrato i loro passaporti. Tutti lo volevano vedere morto.
Ma l'ha ucciso Konstantin.<<Non ce la faccevo più>>, aveva confessato subito ai carabiniere.
Konstantin voleva tornare a casa, da tre anni non vedeva la sua famiglia. Ma ogni volta che
chiedeva a Lapkin di poter tornare, anche solo per poco, la risposta era sempre un no
sprezzante. Qui, però, il ragazzo aveva trovato l'amore. Una ragazza, anche lei russa, anche lei
sordomuta, e anche lei in balia di Lapking. Il quale, qualche giorno prima di venire ucciso,
aveva deciso di rispedire la giovane in Russia. Non guadagnava abbastanza, aveva detto. Ma forse
il vero motivo era il suo legame con Konstanti. Forse stavano troppo insieme, forse lui
'produceva' meno per causa della ragazza. E forse pensava che avrebbero potuto decidere di andarsene
insieme, lasciandolo senza 'forza lavoro'. Cosi ne aveva deciso la 'cacciata'. Il pomeriggio
del giorno prima dell'omicidio, Konstantin aveva accompagnato la goovane a Milano, dove si sarebbe
imbarcata. Era tornato a Cattolica la mattina, dopo, e quella sera era andato a casa da Lapkin.
Ieri mattina, i due russi che vivevano in casa con l'uomo ucciso, hanno detto che il coltello che
Konstantin ha usato per tagliargli la gola, non era uno di quelli che stavano in cuccina.
Mettendo cosi il portato dietro. Un particolare che, nel caso fosse provato, farebbe la differenza,
dal momento che a Konstantin non è stata contestata la premeditazione. Ma anche loro avevano mentito.
Le telecamere del residence li hanno immortalati mentre escono dopo il delitto, per poi rientrate.
Ieri si sono qiustificati sostenendo che erano spaventati a morte, dovevano andare a bere qualcosa.
al. na.
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