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Spiegazione 4° e 5° Comandamento

Post n°38 pubblicato il 12 Aprile 2008 da Genny.chiesa
 

«AMERAI IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO»

 

IL QUARTO COMANDAMENTO:
ONORA TUO PADRE E TUA MADRE

 

455. Che cosa comanda il quarto Comandamento?

2196-2200
2247-2248

Esso comanda di onorare e rispettare i nostri genitori e coloro che Dio, per il nostro bene, ha rivestito della sua autorità.

 

456. Qual è la natura della famiglia nel piano di Dio?

2201-2205
2249

Un uomo e una donna uniti in matrimonio formano insieme ai loro figli una famiglia. Dio ha istituito la famiglia e l'ha dotata della sua costituzione fondamentale. Il matrimonio e la famiglia sono ordinati al bene degli sposi, e alla procreazione e all'educazione dei figli. Tra i membri di una stessa famiglia si stabiliscono relazioni personali e responsabilità primarie. In Cristo la famiglia diventa Chiesa domestica, perché è comunità di fede, di speranza e di amore.

 

457. Quale posto occupa la famiglia nella società?

2207-2208

La famiglia è la cellula originaria della società umana e precede qualsiasi riconoscimento da parte della pubblica autorità. I principi e i valori familiari costituiscono il fondamento della vita sociale. La vita di famiglia è un'iniziazione alla vita della società.

 

458. Quali doveri ha la società nei confronti della famiglia?

2209-2213
2250

La società ha il dovere di sostenere e consolidare il matrimonio e la famiglia, nel rispetto anche del principio di sussidiarietà. I pubblici poteri devono rispettare, proteggere e favorire la vera natura del matrimonio e della famiglia, la morale pubblica, i diritti dei genitori e la prosperità domestica.

 

459. Quali sono i doveri dei figli verso i genitori?

2214-2220
2251

Verso i genitori, i figli devono rispetto (pietà filiale), riconoscenza, docilità e obbedienza, contribuendo così, anche con le buone relazioni tra fratelli e sorelle, alla crescita dell'armonia e della santità di tutta la vita familiare. Qualora i genitori si trovassero in situazioni di indigenza, di malattia, di solitudine o di vecchiaia, i figli adulti debbono loro aiuto morale e materiale.

 

460. Quali sono i doveri dei genitori verso i figli?

2221-2231

Partecipi della paternità divina, i genitori sono per i figli i primi responsabili dell'educazione e i primi annunciatori della fede. Essi hanno il dovere di amare e di rispettare i figli come persone e come figli di Dio, e di provvedere, per quanto possibile, ai loro bisogni materiali e spirituali, scegliendo per loro una scuola adeguata e aiutandoli con prudenti consigli nella scelta della professione e dello stato di vita. In particolare hanno la missione di educarli alla fede cristiana.

 

461. Come i genitori educano i loro figli alla fede cristiana?

2252-2253

Principalmente con l'esempio, la preghiera, la catechesi familiare e la partecipazione alla vita ecclesiale.

 

462. I legami familiari sono un bene assoluto?

2232-2233

I vincoli familiari, sebbene importanti, non sono assoluti perché la prima vocazione del cristiano è di seguire Gesù, amandolo: «Chi ama il padre o la madre più di me, non è degno di me; chi ama la figlia o il figlio più di me, non è degno di me» (Mt 10,37). I genitori devono favorire con gioia la sequela di Gesù da parte dei loro figli, in ogni stato di vita, anche nella vita consacrata o nel ministero sacerdotale.

 

463. Come va esercitata l'autorità nei vari ambiti della società civile?

2234-2237
2254

Va sempre esercitata come un servizio, rispettando i diritti fondamentali dell'uomo, una giusta gerarchia dei valori, le leggi, la giustizia distributiva e il principio di sussidiarietà. Ognuno, nell'esercizio dell'autorità, deve ricercare l'interesse della comunità anziché il proprio, e deve ispirare le sue decisioni alla verità su Dio, sull'uomo e sul mondo.

 

464. Quali sono i doveri dei cittadini nei confronti delle autorità civili?

2238-2241
2255

Coloro che sono sottomessi all'autorità devono considerare i loro superiori come rappresentanti di Dio, offrendo loro leale collaborazione per il buon funzionamento della vita pubblica e sociale. Ciò comporta l'amore e il servizio della patria, il diritto e il dovere di voto, il versamento delle imposte, la difesa del paese e il diritto a una critica costruttiva.

 

465. Quando il cittadino non deve obbedire alle autorità civili?

2242-2243
2256

Il cittadino non deve in coscienza obbedire quando le leggi delle autorità civili si oppongono alle esigenze dell'ordine morale: «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini» (At 5,29).

 

IL QUINTO COMANDAMENTO: NON UCCIDERE

 

466. Perché la vita umana va rispettata?

2258-2262
2318-2320

Perché è sacra. Fin dal suo inizio essa comporta l'azione creatrice di Dio e rimane per sempre in una relazione speciale con il Creatore, suo unico fine. A nessuno è lecito distruggere direttamente un essere umano innocente, essendo ciò gravemente contrario alla dignità della persona e alla santità del Creatore. «Non far morire l'innocente e il giusto» (Es 23,7).

 

467. Perché la legittima difesa delle persone e delle società non va contro tale norma?

2263-2265

Perché con la legittima difesa si attua la scelta di difendersi e si valorizza il diritto alla vita, propria o altrui, e non la scelta di uccidere. La legittima difesa, per chi ha responsabilità della vita altrui, può essere anche un grave dovere. Tuttavia, essa non deve comportare un uso della violenza maggiore del necessario.

 

468. A che serve una pena?

2266

Una pena, inflitta da una legittima autorità pubblica, ha lo scopo di riparare il disordine introdotto dalla colpa, di difendere l'ordine pubblico e la sicurezza delle persone, di contribuire alla correzione del colpevole.

 

469. Quale pena si può infliggere?

2267

La pena inflitta deve essere proporzionata alla gravità del delitto. Oggi, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere il crimine rendendo inoffensivo il colpevole, i casi di assoluta necessità di pena di morte «sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti» (Evangelium vitae). Quando i mezzi incruenti sono sufficienti, l'autorità si limiterà a questi mezzi, perché questi corrispondono meglio alle condizioni concrete del bene comune, sono più conformi alla dignità della persona e non tolgono definitivamente al colpevole la possibilità di redimersi.

 

470. Che cosa proibisce il quinto Comandamento?

2268-2283
2321-2326

Il quinto Comandamento proibisce come gravemente contrari alla legge morale:

- l'omicidio diretto e volontario, e la cooperazione ad esso;

- l'aborto diretto, voluto come fine o come mezzo, nonché la cooperazione ad esso, pena la scomunica, perché l'essere umano, fin dal suo concepimento, va rispettato e protetto in modo assoluto nella sua integrità;

- l'eutanasia diretta, che consiste nel mettere fine, con un atto o l'omissione di un'azione dovuta, alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte;

- il suicidio e la cooperazione volontaria ad esso, in quanto è un'offesa grave al giusto amore di Dio, di sé e del prossimo: quanto alla responsabilità, essa può essere aggravata in ragione dello scandalo o attenuata da particolari disturbi psichici o da gravi timori.

 

471. Quali procedure mediche sono consentite, quando la morte è considerata imminente?

2278-2279

Le cure che d'ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. Sono legittimi invece l'uso di analgesici, non finalizzati alla morte, e la rinuncia «all'accanimento terapeutico», cioè all'utilizzo di procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo.

 

472. Perché la società deve proteggere ogni embrione?

2273-2274

Il diritto inalienabile alla vita di ogni individuo umano, fin dal suo concepimento, è un elemento costitutivo della società civile e della sua legislazione. Quando lo Stato non mette la sua forza al servizio dei diritti di tutti e in particolare dei più deboli, tra i quali i concepiti ancora non nati, vengono minati i fondamenti stessi di uno Stato di diritto.

 

473. Come si evita lo scandalo?

2284-2287

Lo scandalo, che consiste nell'indurre altri a compiere il male, si evita rispettando l'anima e il corpo della persona. Se deliberatamente si induce altri a peccare gravemente, si commette una colpa grave.

 

474. Quale dovere abbiamo verso il corpo?

2288-2291

Dobbiamo avere una ragionevole cura della salute fisica, propria ed altrui, evitando tuttavia il culto del corpo e ogni sorta di eccessi. Vanno inoltre evitati l'uso di stupefacenti, che causano gravissimi danni alla salute e alla vita umana, e anche l'abuso dei cibi, dell'alcool, del tabacco e dei medicinali.

 

475. Quando sono moralmente legittime le sperimentazioni scientifiche, mediche o psicologiche, sulle persone o sui gruppi umani?

2292-2295

Sono moralmente legittime se sono a servizio del bene integrale della persona e della società, senza rischi sproporzionati per la vita e l'integrità fisica e psichica dei soggetti, opportunamente informati e consenzienti.

 

476. Sono consentiti il trapianto e la donazione di organi, prima e dopo la morte?

2296

Il trapianto di organi è moralmente accettabile col consenso del donatore e senza rischi eccessivi per lui. Per il nobile atto della donazione degli organi dopo la morte deve essere pienamente accertata la morte reale del donatore.

 

477. Quali pratiche sono contrarie al rispetto dell'integrità corporea della persona umana?

2297-2298

Esse sono: i rapimenti e i sequestri di persona, il terrorismo, la tortura, le violenze, la sterilizzazione diretta. Le amputazioni e le mutilazioni di una persona sono moralmente consentite solo per indispensabili fini terapeutici della medesima.

 

478. Quale cura si deve avere per i moribondi?

2299

I moribondi hanno diritto a vivere con dignità gli ultimi momenti della  loro vita terrena, soprattutto con il sostegno della preghiera e dei Sacramenti che preparano all'incontro con il Dio vivente.

 

479. Come devono essere trattati i corpi dei defunti?

2300-2301

I corpi dei defunti devono essere trattati con rispetto e carità. La loro cremazione è permessa se attuata senza mettere in questione la fede nella risurrezione dei corpi.

 

480. Che cosa chiede il Signore ad ogni persona a riguardo della pace?

2302-2303

Il Signore, che proclama «beati gli operatori di pace» (Mt 5,9), chiede la pace del cuore e denuncia l'immoralità dell'ira, che è desiderio di vendetta per il male ricevuto, e dell'odio, che porta a desiderare il male per il prossimo. Questi atteggiamenti, se volontari e consentiti in cose di grande importanza, sono peccati gravi contro la carità.

 

481. Che cos'è la pace nel mondo?

2304-2305

La pace nel mondo, la quale è richiesta per il rispetto e lo sviluppo della vita umana, non è semplice assenza della guerra o equilibrio di forze contrastanti, ma è «la tranquillità dell'ordine» (sant'Agostino), «frutto della giustizia» (Is 32,17) ed effetto della carità. La pace terrena è immagine e frutto della pace di Cristo.

 

482. Che cosa richiede la pace nel mondo?

2304
2307-2308

Essa richiede l'equa distribuzione e la tutela dei beni delle persone, la libera comunicazione tra gli esseri umani, il rispetto della dignità delle persone e dei popoli, l'assidua pratica della giustizia e della fratellanza.

 

483. Quando è moralmente consentito l'uso della forza militare?

2307-2310

L'uso della forza militare è moralmente giustificato dalla presenza contemporanea delle seguenti condizioni: certezza di un durevole e grave danno subito; inefficacia di ogni alternativa pacifica; fondate possibilità di successo; assenza di mali peggiori, considerata l'odierna potenza dei mezzi di distruzione.

 

484. In caso di minaccia di guerra, a chi spetta la valutazione rigorosa di tali condizioni?

2309

Essa spetta al giudizio prudente dei governanti, cui compete anche il diritto di imporre ai cittadini l'obbligo della difesa nazionale, fatto salvo il diritto personale all'obiezione di coscienza, da attuarsi con altra forma di servizio alla comunità umana.

 

485. In caso di guerra, che cosa chiede la legge morale?

2312-2314
2328

La legge morale rimane sempre valida, anche in caso di guerra. Essa chiede che si trattino con umanità i non combattenti, i soldati feriti e i prigionieri. Le azioni deliberatamente contrarie al diritto delle genti e le disposizioni che le impongono sono dei crimini che l'obbedienza cieca non serve a scusare. Si devono condannare le distruzioni di massa come pure lo sterminio di un popolo o di una minoranza etnica, che sono peccati gravissimi: si è moralmente in obbligo di fare resistenza agli ordini di chi li comanda.

 

486. Che cosa bisogna fare per evitare la guerra?

2315-2317
2327-2330

Si deve fare tutto ciò che è ragionevolmente possibile per evitare in ogni modo la guerra, dati i mali e le ingiustizie che essa provoca. In particolare, bisogna evitare l'accumulo e il commercio delle armi non debitamente regolamentati dai poteri legittimi; le ingiustizie soprattutto economiche e sociali; le discriminazioni etniche e religiose; l'invidia, la diffidenza, l'orgoglio e lo spirito di vendetta. Quanto si fa per eliminare questi ed altri disordini aiuta a costruire la pace e ad evitare la guerra.

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