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CUBA
Post n°33 pubblicato il 01 Febbraio 2009 da erfeliciano
Tag: CUBA
Decifrando il pensiero del nuovo presidente degli Stati Uniti Non è troppo difficile. Dopo la presa del potere, Barack Obama ha dichiarato che, per ciò che riguarda la restituzione del territorio occupato dalla base navale di Guantánamo al legittimo proprietario, prima di tutto si deve soppesare se danneggerebbe, e non in minimi termini, la capacità difensiva degli Stati Uniti. Ha aggiunto immediatamente che per quel che riguarda la restituzione a Cuba del territorio occupato, si doveva considerare con che genere di concessione la parte cubana accederebbe a questa soluzione, che equivale all’esigenza di un cambio nel suo sistema politico, un prezzo contro il quale Cuba ha lottato già per mezzo secolo. Mantenere una base militare a Cuba contro la volontà del nostro popolo viola i più elementari principi del diritto internazionale. È una facoltà del presidente degli Stati Uniti obbedire a questa norma senza condizioni di sorta. Non rispettarla costituisce un atto di superbia e un abuso del suo immenso potere contro un piccolo paese. Se si desidera comprendere meglio il carattere abusivo del potere dell’impero, si devono considerare le dichiarazioni pubblicate nel sito ufficiale di Internet del governo degli Stati Uniti, il 22 gennaio del 2009, dopo la presa del potere di Barack Obama. Biden e Obama decidono di appoggiare risolutamente la relazione tra gli Stati Uniti e Israele e considerano che l’indiscutibile impegno in Medio Oriente dev’essere la sicurezza d’Israele, il principale alleato degli Stati Uniti nella regione. Gli Stati Uniti non si allontaneranno mai da Israele e il loro presidente e vice presidente “credono risolutamente nel diritto d’Israele di proteggere i suoi cittadini”, assicura la dichiarazione di principio che riprende in questi punti la politica seguita dal predecessore di Obama, George W. Bush. È il modo di condividere il genocidio contro i palestinesi in cui è caduto il nostro amico Obama. Edulcoranti simili li offre alla Russia, alla Cina, all’Europa, all’America Latina e al resto del mondo, dopo che gli Stati Uniti hanno trasformato Israele in un importante potenza nucleare che assorbe ogni anno una parte significativa delle esportazioni della prospera industria militare dell’impero, con cui minaccia con una violenza estrema la popolazione di tutti i paesi di fede musulmana. Abbondano gli esempi simili e non è necessario essere indovini. Per maggior chiarezza si possono leggere anche le dichiarazioni del nuovo capo del Pentagono sui temi della guerra.
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Inviato da: erfeliciano
il 12/05/2009 alle 22:19
Inviato da: ReNutria
il 11/05/2009 alle 00:31
Inviato da: monello201
il 17/02/2009 alle 19:47
Inviato da: erfeliciano
il 17/02/2009 alle 11:46
Inviato da: bad.ilgott
il 17/02/2009 alle 11:22