Cuba: 50° anniversario della Rivoluzione Cubana
 
Cuba, discorso di Raul Castro per il 50° della rivoluzione

 

 
 
 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 1
 

 
PARTIAMO DA QUESTI UOMINI
PARTIAMO DAI LORO IDEALI....
 
 
 

 
 
 
Creato da: erfeliciano il 25/07/2007
Y el sabor de l'America Latina

 

 
« CUBAVENEZUELA »

DALLA REDAZIONE DI RINASCITA E RINASCITA ONLINE

Post n°42 pubblicato il 22 Aprile 2009 da erfeliciano

CUBA

Quello che succede a Cuba ci riguarda. Riguarda noi delle redazioni di rinascita e di rinascita on line perché essa è parte delle nostre battaglie politiche e della verità d’informazione che il giornalismo dovrebbe sempre esercitare. E perché questi due giornali sono stati gli unici - mentre altre testate, anche di sinistra, si ostinavano ad esaminare i limiti e gli errori di Cuba senza saperne leggere la grandezza - a difenderla, a tenere in mente cosa rappresenti, in quale contesto sia costretta a vivere senza rinnegare se stessa.

Il 13 aprile è una data importante. Quel giorno c'è stato un primo passo, non trascurabile, di Obama verso Cuba: tutte le restrizioni contro i cubani che vivono negli Usa saranno finalmente abolite. Potranno tornare nell’isola come e quando vorranno, spedire ai familiari lì rimasti un po' di soldi senza rischiare la galera e, fatto assai significativo ai fini dell’embargo che strangola Cuba, le imprese statunitensi delle telecomunicazioni potranno operare nell'isola.

Qualcosa di simile, anche se in misura minore, era già successo nel settembre del 1977. Ma neanche dieci anni dopo, nell'aprile del 1982, Reagan aveva voluto che tutto tornasse come prima, peggio di prima. Oggi Obama rispetta gli impegni presi in campagna elettorale e risponde positivamente alle pressioni di tutti i presidenti latinoamericani. E’ importante, ma non sufficiente. Ci sono vicende che a Cuba hanno provocato, e tuttora provocano, ferite difficilmente rimarginabili. Vicende che Obama e gli Usa devono avere il coraggio di correggere. Per un principio elementare: perché sia fatta giustizia.

Pensiamo ai cinque prigionieri politici cubani. Gerardo Hernández Nordelo, Antonio Guerrero Rodríguez, Ramón Labañino Salazar, René González Sehweret e Fernando González Llort sono detenuti ingiustamente dal 1998, accusati di cospirazione e spionaggio, condannati a 40 anni di carcere. Che siano innocenti lo sanno tutti. Ci sono state testimonianze d’eccezione a loro discolpa. Solo per citarne alcune, ricordiamo Eugene Carroll, ammiraglio della Marina Usa, Edward Breed Atkeson, generale dell’esercito, James R. Clapper, tenente generale delle Forze Aeree. La Corte d’Appello di Atlanta ha riconosciuto che l’accusa di spionaggio è stata inventata di sana pianta, non sorretta da un minimo indizio. Ora la parola è alla Corte Suprema.

C’è poi una seconda vicenda. Riguarda un criminale, un terrorista internazionale, un assassino responsabile di centinaia di omicidi, “mente” dell’attentato del 6 ottobre del 1976 contro l’aereo della Cubana de Aviación che costò la vita a 73 persone, colpevole di diversi attentati contro Fidel Castro, assassino di funzionari cubani in Argentina, collaboratore dei servizi segreti di Pinochet, colpevole della scomparsa di oppositori politici. Il suo nome è Luis Posada Carriles. La richiesta avanzata da tutto il mondo democratico è che quell’uomo, finora impunito, sia sottoposto ad un processo.

Se Obama adotterà queste misure, l’animosità di Cuba e dei cubani si stempererà, e inizierà a costruirsi il percorso indispensabile per una normalizzazione dei rapporti. Il presidente degli Usa ha di fronte a sé un’occasione storica: porre fine a mezzo secolo di un conflitto insensato che ha provocato morte e dolore; restituire fiducia ad un popolo che ha voluto mantenere la sua dignità e la sua autonomia malgrado un embargo feroce. In quest’ultimo periodo Obama ha impresso un cambiamento significativo ai rapporti diplomatici con paesi come la Cina, il Vietnam e persino l’Iran. E al summit latinoamericano ha dichiarato che gli Usa nei confronti di Cuba «hanno sbagliato per cinquant’anni». E’ una frase storica che premia una piccola isola orgogliosa e dura che non ha mai rinunciato a se stessa.

Perché quest’articolo firmato dalle due redazioni, quella del settimanale e quella di rinascita on line? Perché siamo un gruppo di compagne e compagni che non rinunciano ai propri ideali e perché amiamo il giornalismo, quello vero, che fa informazione, che ha il coraggio di denunciare soprusi e abusi, che svolge correttamente la sua importante funzione democratica. E perché detestiamo l’altro giornalismo, quello dei “retroscena”, quello delle cose dette e non dette, quello che cambia troppo spesso posizioni e principi. Quello che sale sempre, per capirci, sul carro del vincitore.

Ci è capitato a volte di criticare Cuba, di avere discussioni appassionate ed anche aspre. Ma mai ne abbiamo messo in discussione il valore, mai abbiamo sottovalutato l’incredibile forza di una piccola isola che è riuscita ad opporsi ed a resistere alla più potente nazione del mondo. Le redazioni di rinascita e rinascita on line

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

erfelicianozebmakeyRoxen1001Hasta.la.Victoriazoppeangelolabarorossoprato.mariamarella.elyun_altro_mondostalin14mytaoEugenio.bannatofabrizio.segatamascia100PITTRICE_DI_SINISTRA
 

Ultimi commenti

Chi puņ scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
 
OSVALDO GUAYASAMIN




 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963