* NO ALLA PEDOFELIA*

Quando l'amicizia ti attraversa il cuore lasci un'emozione che non se ne va: Nno so dirti come, ma succede solo quando due persone fanno insieme un volo che ci porta in alto oltre l'altra gente...

Creato da gioia64_8 il 28/06/2008

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GLI OCCHI DI UN BAMBINO

    

         

 

 

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Post N° 132

Post n°132 pubblicato il 06 Dicembre 2008 da gioia64_8

Ma udite udite, ecco il colpo gobbo da far intimidire il presunto complotto sull'omicidio di John Kennedy:

News: ecco come Roberta Lerici ha instillato un falso ricordo di abuso nei bimbi.

Usando il suo passato da attrice, ed il suo presente da autrice teatrale, la signora Lerici ha letteralmente costruito le scene di abuso che non si sono mai avverate. Con la consulenza delle "esperte" di Prometeo, ovviamente.
Sono state utilizzate comparse nei ruoli della maestra e della bidella.
(fonte:
http://il-giustiziere-lafabbricadeimostri.blogspot.com)


Ah, giustamente, per chi non lo sapesse, Roberta Lerici è una delle mame coinvolte, nonchè attrice e autrice la quale ha dato luogo all’associazione l'Agerif (Associazione Genitori Rignano flaminio)è sua portavoce.

Gli accusanti e i difensori oviamente non mancano. Ma pre favore, non casciamo nella demenza...
I bambini NON SI TOCCANO e chi lo fa deve pagare!


Stavo guardando una trasmissione di LA7 condotta da Ernrico Vaime e si parlavo proprio del caso di Rignano Flaminio. Purtroppo ho visto la puntata troppo tardi. Non sono sicuro fosse Nadia Parsi, ma comunque qualcuno ha parlato anche del nostro caso che ci sta tanto a cuore, quello di MARIA PIA MALONI. Sapete come è stato bloccato l'intervento, per alcuni fuori luogo? "Che c'entra?!?, siamo parlando di un'altra cosa" sosteneva Mino D'amato.
Avrei voluto prendere il televisore e buttarlo dalla finestra, tanto la rabbia!
Insomma, ancora una volta MARIA PIA passata in secondo piano!!

Certo, veramente, facciamo ridere. Si raccoglie firme de far uscire degli indagati e non si riesce ad avere una firma per far uscire delle vittime...per di più vittime della pedofilia! 

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Il caso di Rignano flaminio 
domenica, aprile 29, 2007, 12:14 AM

Non so come mi sono "imbarcato" in questa avventura, ma sicuramente non me ne sono pentito.

Qualcuno mi ha detto: "che c'èntri tu con la pedofilia?" Non hai competenza ne conoscenza. Non sei un medico o un padre. Nulla ti lega a questa "piaga".
Forse hanno ragione, forse non c'entro niene con la pedofilia. Una cosa è sicura: sono Vincenzo, uno delle 11345 firme consegnate a Mastella. Voglio provare, pero', a descrivere quello che una persona prova non essendo personalemnte coinvolo.

Magari molto non sono d'accordo con cio' che esprimo. Più volte ho sottolineato la mia pronunciata retoricità in merito. Toh, sto guardando il telegiornale ed un intervento di Mastella sul caso TELECOM: interessante, vero?

Comunque, ritornando a noi, Io sto esprimendo un'idea, ma vorrei che anche voi facciate lo stesso.

Nello sfogliare nuovi articoli sulla pedofilia ed in particolare di Rignano Flaminio, eccomi qua ad affrontare un nuovo racconto da brivido

Tutti si stanno schierando a favore e contro gli indagati. Cio' è normale, perchè ancora non si crede ad un orrore simile, intanto però tutto cio' che e' stato raccontato è REALE. Ricordo che quando ero bambino con la mia immaginazione ero capace di piegar metallì, ma era più facile questo che arrivare a immaginare ciò descrito qui sotto.




DA: "IL CORRIERE.IT" del 24/07/07




Il racconto delle piccole vittime: «Dovevamo bere il sangue e fare massaggi alle maestre»
Bambini narcotizzati, drogati. Usati per festini hard e filmini porno

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RIGNANO FLAMINIO (ROMA) - Con le maestre facevamo il gioco del dito dritto. Ma anche quello che si chiama: Io mangio te e tu mangi me... che ci si lecca insieme... Loro ci dicevano di non dire niente a nessuno, ci dicevano che doveva restare un segreto...». La voce dell'innocenza. I bambini della scuola materna di Rignano Flaminio tornavano a casa sempre stanchi, s'addormentavano subito. Bambini di tre, quattro anni. Con i genitori parlavano poco, ma con gli psicologi e gli assistenti sociali, poi, si sono aperti. Ed è venuto fuori l'orrore: «Nella villa c'era pure un signore che si tagliava sul braccio con il coltello. Lo faceva per fare uscire il sangue. Poi metteva le gocce di sangue nel bicchiere insieme a qualcos'altro. E ci diceva di bere...». Bere il sangue, capito? «Ci facevano le punture nelle guance e anche in testa. Ci dicevano che così stavamo buoni...».
Bambini narcotizzati, drogati. Bambini usati per festini hard e filmini porno. Difficile andare avanti. Difficile crederci. Difficile tutto. Eppure molto è scritto nell'ordinanza d'arresto. Pedofilia, satanismo, messe nere. Possibile? Due delle tre maestre arrestate, Patrizia e Silvana, facevano le catechiste in parrocchia. Il parroco, don Erri Rocchi, ora grida: «Via di qui, non credete alle malelingue». A Rignano le maestre Patrizia, Marisa e Silvana le conoscono tutti bene. I concittadini hanno raccolto centinaia di firme in favore loro. Come possono essere entrate nella banda degli orchi? Ha 32 anni, fa l'autista di autobus a Roma, è uno dei papà che ha denunciato tutto: «Ora si godano pure il carcere — dice — ma quando escono, giuro che la giustizia me la faccio da me». Suo figlio è di là nella cameretta, non va più a scuola dall'anno scorso: «Mi portavano in un villa con una piscina — ha raccontato un giorno il bimbo alla psicologa consulente della procura di Tivoli —. Poi mi spogliavano nudo e mi toccavano. C'erano anche le maestre...». Suo padre dice che all'inizio pensava solo a una fantasia, magari a un brutto film che aveva impressionato il figlio. Ma poi s'è accorto che i racconti coincidevano, che c'erano altri bambini che narravano strane cose ai genitori. Il gioco della ranocchia. Il gioco dell'uomo nero. Il gioco degli uccelli. Bambini con ali di plastica sulle spalle e adulti con le maschere sul viso. Insieme come in una recita teatrale: «E un televisore trasmetteva i volti di tutti...». Bambini terrorizzati, bambini che hanno cominciato a parlare già a scuola, con i disegni: persone ritratte con gli arti amputati, vortici, mulinelli. E i colori sempre cupi: le case bianche, le macchine rosse. E poi quell'omino nero onnipresente: il benzinaio cingalese.
Seguendo le tracce dei disegni, i carabinieri di Bracciano sono arrivati a scoprire tutto. Le maestre, il benzinaio, la bidella Cristina con i suoi piercing e i suoi tatuaggi anche nelle parti più nascoste. Come facevano i bambini a sapere tutto dei suoi intimi tattoo? Elisabetta Vecchi, assistente sociale del comune di Rignano Flaminio, all'inizio non voleva crederci. Poi è rimasta di sasso. Impietrita, sconvolta. I bambini parlavano e lei ascoltava. C'era il gioco dell'olio: «Le maestre si coprivano gli occhi con le mani e noi dovevamo massaggiarle sui seni con l'olio d'oliva. Infatti tornavamo a casa sempre sporchi e unti». E c'era il gioco del dito dritto. Raccapricciante: «Mia figlia di 4 anni aveva sempre i genitali arrossati, tagliuzzati e non capivamo cosa fosse — ha raccontato un altro genitore —. Lei ci parlava di strani posti che aveva visto durante la giornata scolastica, di un'auto, di una casa, ma credevamo fosse solo la fantasia di una bimba. Poi però rivolgendosi allo stesso pediatra altri genitori si sono accorti che i problemi di emorroidi dei loro bambini affliggevano gli alunni delle stesse classi. Così abbiamo iniziato a giocare di più con nostra figlia per farla parlare, perché la piccola si rabbuiava ogni volta che le chiedevamo delle maestre. E un giorno, infine, ci ha detto che aveva male proprio lì... Perché non era ancora abituata al gioco che le avevano insegnato».
Fabrizio Caccia
26 aprile 2007

 
 
 
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