Ho un orologio stretto al polso, come un braccialetto sigillato e del quale il carcerato a piede libero che sono non si può disfare. Non misura nessun tempo: me lo impone come un obbligo, un dovere. Ma ho un altro orologio sparpagliato addosso dappertutto, lo senti battere al ritmo del cuore ma è sotto la pianta dei piedi, dietro la nuca, nel fondoschiena, tra i peli del petto, in gola, sotto le ascelle, nei ventricoli, aorte, capillari, emisferi cerebrali, ecc. Questa specie di clessidra sensibilmente diffusa, a darle retta, mi fa fare dei giri a vuoto pazzeschi, delle perdite di tempo stratosfericamente assurde, senza che se ne possa fornire alcuna approssimativa spiegazione logica. Non misura un cazzo, anzi, cancella ogni misura, ma è l’unico strumento che ti può combinare degli appuntamenti pazzescamente precisi con ciò che non avresti incontrato forse mai seguendo l’orologio stretto al poso. Così è un po' di tempo che seguo più la dissipazione di tempo di questo secondo orologio.
Inviato da: Recreation
il 08/02/2018 alle 13:38
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 05/10/2016 alle 16:25
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il 04/05/2015 alle 16:12
Inviato da: filo_rosso14
il 03/05/2015 alle 21:09
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il 05/04/2015 alle 01:09