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A una Maestra di Tantra

Post n°91 pubblicato il 01 Aprile 2012 da cineciclista
 

abbraccio tantra, foto

Maestra, mi piacerebbe tanto ballare con te il tango muto del Tantra, recitare all’ombra del tuo ventre il mantra delle labbra sulla pelle, celebrare l’origine ebbra dei gemiti d’amore dal caos, dall’ombra e dal silenzio, passarti nella tenebra il cobra del senso così che la tua algebra erotica lo restituisca a entrambi in sostanza di brividi, deliri e ambrosia divina. Balbetto a te, Maestra, con queste parole ciò che può esprimersi e intendersi pienamente solo in altra lingua, con altri sguardi, sensi, sorrisi e bisbigli, eppure fu sempre un’illusione ingenua ogni paradiso o trasognato giardino, senza la conoscenza dura dell’incolta e velenosa radura, l’assaporare ancora il fiele amaro dell'infernale erba che nutre questa terra.   

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Commenti al Post:
angelo.senza.veli
angelo.senza.veli il 01/04/12 alle 23:55 via WEB
maestra di tantra mi sembra una parolona, tutti possono praticarlo e a loro volta insegnarlo... :)
 
 
cineciclista
cineciclista il 02/04/12 alle 01:05 via WEB
Non tutti, però, Angel, possono essere consapevolmente scelti da un allievo per essere guidati nella pratica e nell’apprendimento, mentre una maestra, un maestro sì, assumendosi la responsabilità che comporta... E in ogni caso il merito del post non verte tanto su quella "parolona"... ma grazie ugualmente della gradita visita e del commento.
 
gaza64
gaza64 il 05/04/12 alle 09:37 via WEB
Un atto d'amore come quello che descrivi mi fa pensare ad un'iniziazione. E alla meraviglia di conoscere già, nell'inconsapevolezza che essa comporta, il senso doloroso di tanto bisogno, che è l'amore...
 
 
cineciclista
cineciclista il 05/04/12 alle 20:35 via WEB
Sì, Gaza, l’amore è un bisogno talmente doloroso che meglio di una sua iniziazione sarebbe preferibile un suo immediato epilogo, così come il fauno Sileno ebbe a dire al re Mida su quale fosse la cosa migliore per l’uomo: non essere nati affatto, ma dal momento che si è nati morire subito.
 
   
gaza64
gaza64 il 06/04/12 alle 11:11 via WEB
Solo l'esordio e l'epilogo, dunque. Triste quanto vera considerazione da poter riguardare non solo l'amore. Mi domando cosa stiamo facendo ora...e forse è solo vivere, continuando a morire...
 
     
cineciclista
cineciclista il 06/04/12 alle 20:01 via WEB
Stiamo continuando a vivere, Gaza, e non a morire, ma il problema è altro. La domanda del Re Mida al fauno Sileno implica già un credo, una fede: che ci sia una soluzione ai problemi dell’uomo nel mondo. Sileno non vorrebbe rispondere in nessun modo alla domanda del re ma è costretto da questi a farlo. E allora smentisce innanzitutto il suo credo. Chi l’ha detto che c’è una soluzione? Da quale esperienza lo abbiamo ricavato? È solo una fede, una speranza, un’illusione. Ma saremmo capaci di vivere senza questo velo illusorio steso sulla vera faccia disperata della realtà?
 
     
cineciclista
cineciclista il 06/04/12 alle 20:02 via WEB
È questo il senso della risposta di Sileno: data non a un disgraziato ma all’uomo più fortunato del mondo. Senza quel velo anche per lui sarebbe stato preferibile non avere avuto proprio alcun esordio alla vita o avere avuto il più fulmineo epilogo. Stiamo continuando a vivere e non a morire, Gaza, ma oggi, nell’era della scienza, della tecnica e del disincanto, chi può ingannare ancora quel velo?
 
serena_sempre_88
serena_sempre_88 il 12/04/12 alle 16:58 via WEB
Mi ha colpita molto questo tuo post, colpita da come con scioltezza ti muovi e ti esprimi su un argomento così arduo, complicato da spiegare e trattare come il tantra
 
 
cineciclista
cineciclista il 13/04/12 alle 00:12 via WEB
Ti ringrazio, Serena, ma io qui cerco di muovermi soltanto nell’ambito di un senso critico dell’esistenza, per cui tra tutte le numerose teorie, prassi e visioni del mondo, senz’altro degne di attenzione e rispetto, come il Tantra, non saranno mai una soluzione ai problemi drammatici insiti nella natura e nella società umana. Non tanto credere in qualcosa è deleterio, quanto crederci nei termini di una illusione salvifica universale.
 
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