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FANTASTICANDO.......A volte la natura si ribella!

Post n°37 pubblicato il 25 Giugno 2011 da daidafiore
 
Foto di daidafiore

IL CONTAGIO

Nel laboratorio, il professor Bartoli sta eseguendo un delicatissimo esperimento. Tenendo presenti tutte le precauzioni per evitare la fuoriuscita dei batteri e la contaminazione dell'ambiente, il professore manipola con cautela un vetrino su cui ha depositato il virus di una malattia estremamente pericolosa; la capsula entro cui sta lavorando è a tenuta stagna, collaudata molte volte prima e quindi sicura, ma la prudenza non è mai troppa.

Ad un tratto, non si sa bene come, succede che si strappa un angolo della manichetta che è a contatto con il vetrino, questo si inclina e graffia il polso del professore. Momento di tensione e di panico in tutto il laboratorio. Bartoli ritira immediatamente il braccio che si è già gonfiato. Spaventatissimo corre in bagno e si lava molte volte con il sapone disinfettante. Sfrega la parte contaminata tanto da togliere addirittura la pelle, ma nel giro di qualche minuto tutto il braccio si è talmente ingrossato da strappargli la manica della camicia.

Bartoli continua a lavare ma invece di regredire, il gonfiore aumenta. Il professore è solo nel laboratorio, perchè gli altri sono a distanza di sicurezza,  cioè in una sala attigua separata da una grande vetrata, dalla quale si assiste alla lezione del luminare.

L'ingrossamento però è alquanto anomalo, sembra infatti che la parte contagiata sia come un ramo da cui fuoriescono altri rami più piccoli. Inorriditi gli astanti non sanno cosa fare e traumatizzati in silenzio se ne vanno, lasciando solo il povero professore che inizia a gridare con quanto fiato ha in gola. Intanto gli assistenti hanno chiuso a chiave la porta per evitare che si infettino gli altri reparti.

Ora il gonfiore si è esteso ad ogni parte del corpo. L'uomo non riesce più a reggersi in piedi e cade disteso sul pavimento. Qualche minuto ancora e non grida più; oramai sembra il tronco di una vecchia quercia, abbattuta e priva di vita, abbandonata nell'angolo di un parco deserto.

 
 
 
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