Creato da daidafiore il 05/11/2010

LA GIOIA DI SCRIVERE

Favole, Racconti, Romanzi, Gialli, Thriller

 

Per chi ama leggere

Post n°61 pubblicato il 13 Ottobre 2012 da daidafiore
 

CARISSIMI - Oggi ho deciso di comunicarvi i titoli e le case editrici delle mie opere che vanno dai racconti per l'infanzia ai romanzi d'amore, dai thriller ai gialli classici. L'amore per la lettura e per la scrittura mi ha portato a pubblicare vari volumi a disposizione sul web per chi vuole approfittarne. Non sono in grado di fornire l'immagine dei volumi per la mia incapacità ad usare questo utilissimo ma a volte incomprensibile mezzo di comunicazione. Non mi resta che indicarvi i siti dove potrete leggere anche il sunto del testo  ed altrenotizieinteressanti.  www.editoririuniti.com/freschidistampa  per RACCONTI E FIABE PER I PIU' PICCINI  -  LA CUCINA DELLA MIA BISNONNA.   www.cerebroeditore/autori/Daidafiore  libri realistici UNA MADRE - LA COSCIENZA DI LARA - Thriller e gialli BRIVIDI E ARCANI MISTERI - OLTRE LA MORTE. Penso di fare cosa gradita a chi vuole leggere un libro scorrevole, vagamente ironico e veloce. Grazie per la vostra attenzione ad al prossimo post.         Daida Fiore                                          

 

 

 
 
 

Creare qualcosa vuol dire sfidare il proprio IO per l'appagamento finale.

Post n°60 pubblicato il 17 Settembre 2012 da daidafiore
 
Foto di daidafiore

L'INVENZIONE

....Natale commenta:" Peccato quel rumore! Andava tutto così bene!" Esce portando via la Tata meccanica; Renzo intanto si è svegliato del tutto così passa qualche ora a giocare con la sua mamma mentre il papà è andato a dormire. Finalmente il bimbo sbadiglia e Mara lo pone nel lettino cullandolo, poi si sdraia sul letto cercando di dormire. Natale intanto ha eliminato l'inconveniente e la sera successiva c'è un nuovo collaudo. Mara è speranzosa, Natale è sicuro del fatto suo, Aldo è amorfo e Rosa è solidale con l'amica. Mettono Renzo nel lettino, spengono la lampada e aspettano. Dopo un'oretta inizia il "ballo". Il bimbo frigna, il robot cerca il succhiotto, si piega per cercare sotto al letto, lo trova, cerca la boccuccia di Renzo e glielo rimette. Tutto è filato liscio, il bimbo non si è accorto di nulla e Mara tira un sospiro di sollievo. Brindano felici alla buona riuscita dell'impresa, poi l'inventore e sua moglie se ne vanno e Mara può finalmente dormire, anzi per precauzione si addormenta sul divano. Il mattino successivo si sveglia alle sei per la poppata, è distesa e riposata, non dormiva così bene da diversi mesi, prepara quindi il biberon ed attende che Renzo si svegli. Contrariamente al solito però Renzo stamattina non frigna e non si sveglia, allora Mara incuriosita va a vederlo e allibita trova una scena davvero commovente! Il bimbo dorme con il sorriso sulle labbra, il ciuccio è sul cuscino e  Renzo ha fra le sue manine la mano della Tata robot.

 
 
 

AMORE DI MAMMA= DEDIZIONE, CORAGGIO, ABNEGAZIONE

Post n°59 pubblicato il 11 Settembre 2012 da daidafiore
 
Foto di daidafiore

L'INVENZIONE

...Natale è un tipo molto ingegnoso, un poco strano ma sa fare di tutto; ogni tanto inventa qualcosa, magari di scarsa utilità, ma intanto ci prova. Infatti lo chiamano "l'inventore". Si mette subito al lavoro e pensa e ripensa finisce per fare un progettino: una base di sostegno, un corpo che comanda, due bracci meccanici che cercano e cullano, una testa che si illumina debolmente per mostrare che è in azione. Ci sono però due problemi: il primo è di natura elettromeccanica o addirittura elettronica, infatti come può un robot trovare il succhiotto che è di gomma? Il secondo è di natura affettiva: il bimbo si spaventerebbe vedendo un robot meccanico al posto della mamma. Dovrebbe perciò avere le sue sembianze e non solo perchè le braccia e le mani dovrebbero essere fatti di un materiale che assomigli alla pelle della mamma. Due problemi di non facile soluzione. Natale comincia a cercare sul computer tutte le notizie sull'elettromagnetismo, sui transistor, sui microprocessori; raccolta la parte informativa tecnicoscientifica la esamina accuratamente e cerca di applicarla alla bozza di robot che ha in mente. Costruisce la base: un disco su cuscinetto d'aria, semovente che possa muoversi in ogni direzione. Il corpo deve essere a più strati snodabili, uno sull'altro perchè dovrà chinarsi per raccogliere il ciuccio sotto al letto oppure dovrà flettersi di lato per cercarlo sul letto. Prepara tre cilindri di circa 15 cm. di diametro che al centro terminano a pistone, inseriti l'uno sull'altro e fermati da viti e bulloni. Pone un microcip su ogni giuntura, tutti saranno comandati da un microprocessore sul cilindro di testa che è cavo e più corto degli altri due; a livello del secondo cilindro ci sono due bracci estensibili che terminano con due mani. Qui sorge un ulteriore problema: la mano è formata da un disco piatto che funge da palmo a cui si collegano cinque tubicini che formano le dita. Come dare sensibilità alle dita? Devono essere sensibili e delicate perchè una volta trovato il ciuccio, lo devono rimettere in bocca al bimbo e devono sembrare le dita della mamma. Fa altre ricerche, va in biblioteca, si mette in contatto con alcune ditte costruttrici di materiale plastico e dopo un paziente e lungo lavoro riesce a trovare ciò che gli occorre: una pellicola che abbia la consistenza solida ma setosa al tatto, con un lieve profumo di rosa. I polpastrelli delle dita sono costituiti da una membrana ad impulso elettrico che trasmette in tempo reale al transistor di testa ogni sensazione, il transistor a sua volta guiderà ogni movimento. Ordina ad una ditta che produce maschere di carnevale il viso della mamma, utilizzando una fotografia ed ecco che dopo una ventina di giorni il robot è pronto. Arriva la sera del collaudo. Tutti pronti: Renzo viene messo nel lettino, si spegne la lampada e si aspetta. Dopo un'oretta inizia la solita trafila: Renzo ha perso il ciuccio e comincia a frignare. Il robot si mette in funzione autonomamente, la luce di testa è come una lucina da notte e va tutto bene: trova il succhiotto facilmente, si piega in avanti per rimetterlo in bocca al bimbo ma le giunture fanno rumore, lieve, ma nel silenzio della notte risulta troppo forte. Renzo si scuote, ha un sussulto a quel suono sconosciuto, apre gli occhi, guarda la faccia china si di lui ma qualcosa gli dice che non è la mamma, caccia un urlo e si sveglia del tutto. La mamma accorre e lo prende in braccio, Renzo guarda sua madre e l'altra figura che è un'altra sua mamma, si spaventa e si mette a piangere.

                                               .............continua al prossimo post

 

 
 
 

L'AMORE DI UNA MAMMA SI MANIFESTA ANCHE CON DEI PICCOLI SACRIFICI

Post n°58 pubblicato il 04 Agosto 2012 da daidafiore
 
Foto di daidafiore

L'INVENZIONE -

Mara si sveglia al pianto del suo bambino. Pensa che probabilmente ha perso il succhiotto. Cerca al buio con la mano fra le sbarre del lettino ma non c'è, tasta sul cuscino di fianco al viso del bimbo, ma niente! Il bambino continua a piangere ma il ciuccio non si trova. Renzo ha appena pochi mesi e quasi tutte le notti si ripete la stessa storia. Mara è stanca ed ha un sonno arretrato che a volte non la fa connettere. Renzo continua a frignare, la luce da notte non è sufficiente per cercare il ciuccio, allora Mara scende dal letto, molto infastidita per la verità, accende la lampada e guarda bene sotto al letto mentre con una mano dondola il lettino: non c'è! "Ma dove diavolo si è cacciato questo stupido ciuccio?!" Esclama esasperata, gira il bambino da una parte e poi dall'altra, ma niente! Infine lo solleva ed alza il cuscino: è lì in un angolo quel benedetto! Lo mette in bocca a Renzo, spegne la lampada mentre suo marito mugugna, culla un poco il bambino che piano piano si quieta, ritorna a letto e si rilassa, poi arriverà il sonno. Passa poco più di mezz'ora e la situazione si ripete identica; questa volta il ciuccio è caduto sotto al lettino. Fortunatamente l'ha trovato a tentoni senza accendere la luce, Renzo si riaddormenta e lei si adagia di nuovo aspettando il sonno che arriva subito. Passa ancora un'ora e mezza, a Mara sembrano cinque minuti, il bimbo ha perso il ciuccio di nuovo. Lo cerca tastando il lettino, a volte non si accorge per il buio ma finisce per tastare il visino di suo figlio,lo trova glielo rimette in bocca, lo culla e il bimbo si riaddormenta, così anche lei. La storia si ripete ancora fino a quando è oramai l'ora della prima poppata delle sei. A questo punto si alza definitivamente e mentre Renzo, dopo aver fatto il ruttino, si riaddormenta sereno e la casa ripiomba nel silenzio, Mara comincia a sfaccendare in cucina cercando di non disturbare il sonno degli altri. Questa storia va avanti già da tre mesi e Mara ha un sonno arretrato, è stanca ed innervosita e non ce la fa più! Come rimediare? Ha provato a tenere il succhiotto del bimbo con la sua mano per tutta la notte, ma il braccio le doleva ed al mattino non riusciva più a muoverlo. Aldo, suo marito, in uno slancio di generosità, le ha detto una volta:" Svegliami quando capita questo, ci penserò io!" Ma come può svegliarlo che dorme così profondamente? A Mara dispiace, così va avanti ma è arrivata al punto di saturazione. Una notte ha provato a lasciarlo piangere fino a che non si è riaddormentato da solo, ma è peggio perchè il pianto le rimbomba nella testa eppoi sveglia tutto il condominio! Il giorno seguente ne parla con la sua amica Rosa:" Ci vorrebbe un robot che individuasse il ciuccio, lo raccogliesse, cullasse il bimbo e lo facesse riaddormentare!" Dicono ridendo entrambe dell'assurdità. Ma il marito di Rosa, Natale, è un uomo stravagante e bizzarro, ci pensa su un momento e dice a sua moglie:" Non è mica impossibile!"

 
 
 

FIABE E FANTASIE - CREDETE ALLE FAVOLE?

Post n°57 pubblicato il 11 Maggio 2012 da daidafiore
 
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L'omino di neve.

.....Il bambino cerca di mettere i pantaloni a Pirulino ma non gli entrano, infatti prova e riprova ma non ci riesce, allora timidamente dice:" Non gli si possono infilare i pantaloni perchè non ha le gambe! Ha soltanto i piedi!" "E' vero!" Esclama Luigi. "Cosa gli possiamo mettere allora?" Una vocina si fa strada fra il coro dei presenti:" Questa è la gonna della mia mamma!" Gliela infilano dalla testa e gli sta benissimo, poi gli mettono un bel maglione caldo di lana, il passamontagna, le bellissime pantofole del papà di Giacomino, un cappottaccio del nonno di Mario ed un basco di Ludovico. I bambini lo guardano da lontano e convengono che è poroprio ben vestito e soprattutto è caldo. "Stai bene così? Hai ancora freddo?" Gli chiedono e l'omino di neve risponde:" Grazie, siete stati bravi e buoni con me. D'altra parte mi avete creato voi e dovevate provvedere che stessi bene, non vi pare?" I bambini riflettono un momento e convengono con Pirulino che è giusto. Se i bambini infatti non lo avessero costruito con la neve, l'omino non sarebbe esistito, quindi devono assumersi la responsabilità della loro azione. Il giorno dopo i bambini vanno a scuola contenti perchè c'è un nuovo amico con cui parlare, soprattutto i più timidi possono confidare a Pirulino i propri pensieri senza il timore di essere giudicati. L'omino è saggio, risponde a tutti in modo semplice e chiaro ed i bambini sono davvero contenti di averlo costruito. Una sera a tavola però il papà di Giacomino chiede alla mamma:" Dove sono le mie pantofole belle? Quelle con la pelliccia dentro? Sai che non le trovo più?!" Giacomino tiene la testa china sul piatto e non la solleva per timore di incontrare gli occhi di suo padre e di tradire il suo segreto. La stessa cosa accade a casa di Mario e di Luigi e degli altri bambini. Dopo qualche giorno finalmente il tempo migliora ed esce il sole che scalda gli uomini e le cose. Una sera però, quando i bambini escono da scuola, trovano una sgradita sorpresa: l'omino di neve non c'è più! Si è sciolto al calore dei raggi del sole. In terra sono rimasti: la gonna, il passamontagna, il maglione di lana, il cappottaccio, il cappello e le bellissime pantofole. I bambini fanno cerchio attorno agli indumenti con il visino triste, poi spontaneamente si prendono per mano e pensano al loro amico che non c'è più. Mario si scuote e dice a voce alta:" Beh! In fondo era soltanto un omino di neve, magari l'anno prossimo lo rifaremo!" Gli altri annuiscono con il capo ma in fondo non ne sono molto convinti perchè è vero che fosse fatto di neve, ma per loro è stato un amico e per qualche giorno si sono sentiti importanti e capiti. Raccolgono quei pochi capi e a testa bassa se ne tornano a casa.

 
 
 

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