Creato da davidaliuslosyano il 01/06/2009
 

Il Lessicantropo

Il mattino si sveglio' con un kamasutra di rughe sul volto diafano...[davidalius]

 

 

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Huhujuju

Post n°6621 pubblicato il 21 Marzo 2017 da davidaliuslosyano

 


Il "poi" e' diventato un "dopo" di consistente sostanza. E dopo secoli di volte, diventa parte della tua stessa carne: la perfezione sublime della putrefazione.
La sua bellezza ti buca, e in quel buco ritrovi te stesso: nero alveolo riempito di potenza increata, piacere eterno che vorresti con te fino alla fine dei Tempi.
Li ti preservi per una lunghissima durata [...]. A colpi di raglio lessicale...[davidalius]...E' l'italiano che osa nell'ombra, tra acronimi, dittologismi e simonie joyciane... E' alchemica, pantagruelica, arlecchinesca, picchiatella, la lingua del rifiuto, che sconfina nel non detto, nel non c'e', che e' perduta a se stessa, postuma, epifanica, fatta di suoni attivi, cianfrusaglia musicale, orrorifica ma anche errorificante, volutamente errorificante, parzialeassoluta, stilizzata, raffinatamente alessandrina, che svela il vuoto di cui il senso e' portatore. Avvicinate il senso e scoprirete il verminaio, la nube tossica, i fumi violacei dell'incipiente vuoto sottostante...[...]. Francamente trovo un po' goliardico festeggiare l'Unita' Italica stando all'estero nei panni dell'esule. Sempre meglio lasciare le cerebrazioni [!] alla noblesse-oblige delle mezzecalzette, ai privileggiadri [!], alle mafioserie da curva sud, alle matrioske infiocchettate, ai terzipoli in eterno pediluvio, ai giovani & giovane in res mancipi, alle elite-solitaire castre e in odor di santita'... Intanto Madrenatura impazza, dall'alto-dei-cieli cadono folgori democratiche e il paleo-industrialismo beccheggia indolente tra fumi radioattivi...[...]. Non sopporto il puzzo del pensieroscialbo, l'alito dei soldyfacily, gli scaffali riempiti di libri in-idle-mode, il volto perlato di bellezza senza tatto, le scarpe riempite di coraggio consumato, le glottologie in reggicalze di acetosi papaveri con le dita nel naso, lo sluggishmo dei furbastri, gli specchi che si arrampicano sugli specchi, i macchiettismi delle gattemorte-in-calore...da "La guepière del filosofo" [...]. I prenditori: coloro che sono legislativamente raggomitolati sui loro privilegi di monetasonante...da "I dizionari dell'Urlaqü" [...]. Affenomenati, malsicuri dentro corazze proletarie, percorrevamo il corridoio scosceso che porta nella regione dell'Urlaqü, levigata dai venti antartici e imprigionata nei fiordi dai fondali di quartzite e madreperla. Assorbivamo il calore delle rocce magmatiche per riscaldarci. Bottiglie d'acqua pigiate negli zaini accanto a libri marxisti-egheliani in baruffa con romanzi popolari [...]. Croci in attesa di Nostrosignore Gesu' sulla costatura della montagnola riempite dal riverbero del Creato. Coltelli di ossidiana dall'impunatura massiccia comparvero per incanto nelle mani dei filosofi per terminare l'opera. L'uccisione del Figlio della Luce [...]. Un libro a pedale...da "I fiordi dell'Urlaqü" [...]. Festeggiamo l'Unita' d'Italia, insieme ai nostri prenditori e alle nostre ragazze e ragazzi blesi, in eterna res mancipi, a cinquecento euro al mese, perche'-non-bastano-ma-meglio-che-niente-ci-si-deve-pur-divertire-siamo-giovani-eppoi-bisogna-aiutare-le-statistiche-l'Italia-e'-o-non-e‘-un-paese-progredito-con-disoccupazione-in-calo...
Festeggiamo l'Unita' d'Italia, insieme alla gente "onorata" dell'Alta Societa' alleata al Popolo-per-bene e ai suoi rappresentanti rappresi di potere...
Festeggiamo l'Unita' d'Italia, insieme a chi dice io-sono-piu'-unitario-di-te-perche'-amo-il-tricolore-e-canto-l'inno-di-Mameli-mano-nella-mano-come-quelli-che-vanno-in-tivvu'-anche-se-non-so-che-cazzo-significano-quelle-strofe-ma-sono-belle-lo-stesso...[...]. Domani tutti quanti al corteo per festeggiare. Ci saranno anche i fuochi d'artificio e ci sara' pure l'assessore che mi ha detto che tutto si sistemera'. Mio figlio ha tanto studiato e quel posto se lo merita proprio. Che bella l'Unita' d'Italia e che bello il tricolore! [...]. Non mi interessano le ragioni dei perdenti ne' quelle dei vincitori. La riduzione del mio "Cristo in croce" a simbolo cultural-cultuale, o peggio ideal-identitario, e' semplicemente un'operazione messa a punto da decadenti menti saprofite, incapaci di riconoscere la portata "rivoluzionaria" del Messaggio Cristologico. Mentre le scommentate alle recenti decisioni [sic!] in oggettistica di autorevoli brigate confessionali palesa l'ipocrisia giansenista di chi vuole affossare nascondendo la mano! Ancora una volta preciso, contro tutti e tutto, che la figura del Nazareno va riequilibrata in assetti che ne valorizzano l'ineffabile irripetibile singolarita', la peculiare unicita' d'avanguardia, e volerla condensare, con un calcolo per giunta ipocrofilisteo, a punta da combattimento, a menestrello della Salvezza-eterna ovvero a significanza identitaria-cultural-cultuale e' da mentalita' regressa e paleocratica[...]. Come gia' sapete Ariel Mezzatinta e Nib Consalvo sono diventati "nemici indissolubili". I due, un tempo sodali, si odiano di vero cuore, e qualche volta sono venuti alle mani [...]. Un alticcio Ariel Mezzatinta un giorno mi disse: "Seguimi sull'orlo del precipizio delle lingue morenti, sara' un'esperienza nuova e coinvolgente!" [...]. Defibrillate l'intelligenza e liberate il quoziente nascosto che e' in voi [mi e' capitato di leggere questa citazione tratta da un testo famoso di T. su un muro di una banca][...]. Il mio "Cristo in croce" decisamente rifiuta di essere assimilato ai contesti cultural-simbolici dalla fascinosa prêt-a-droit-politique. Insistendo sull'enfatizzazione della densita' simbolica del "crocifisso" si finisce col declinare quest'ultimo alla stregua di un prodotto d'esportazione dell'italico "made". Che brutta fine per il nostro Redentore: messo sullo stesso piano della "pizza, pasta, bacianello e raccomandazione", alcune delle virtu' italiche grazie alle quali siamo conosciuti "urbi et orbi" nel bene e nel male. Il mio Cristo vuole essere lasciato in pace. Sceso dalla croce, con un filo di voce, sembra dire: "dimenticatemi come simbolo e seguitemi come Verbo,...se potete" [...]. Giansenisti e molinisti, a braccetto nella schiuma dei secoli, dibattono sull'orpello livoroso delle lingue, animate di "grazia divinatoria" [...]. Davidalius: a man of deep reach of reasons [...]. Durante una mia escursione per i verdi prati del web, ho notato che la pubblicazione di libri rappresenta un fecondo egorisarcimento per coloro che non hanno nulla da dire. Mi chiedo se per questo non bastasse un "blog" [...]. Remind-me: sottopormi - appena possibile - a una terapia di "sesso" intensiva [...]. Laggiu' sulla destra si schiude la meravigliosa Via Lattea che conduce verso gli spari fotonici di Nofilharis-the-Cow, la stella ungulata e pezzata [...]. Le enciclopedie politiche sono piene di puritani rubasoldi col cuore [in naftalina] straripante di principi di Carta-costituzionale! [...]. Attenti all' at-tentazione [...]. Ricordarsi che niente e' stazionario, soprattutto il mattino presto quando si ha una donna accanto [..]. Alex e Anna marmocchiano festanti al mio arrivo! Sono lo zio perfetto dalle guance rasate e giocose. Pratico il 'laissez-faire' nel mio orario di bambinaio, per questo mi amano. Senonche' lo scatenamento degli istinti dei due fantolini si ritorce quasi sempre a mio danno e vado soggetto a sgridate dell'adorata germana [...]. Un corto respiro per compagno e un cuore in avanguardia. Ero stabile e costante nei miei scarponi coi buchi. Catafratto dentro l'inferno dell' "io-sono-per-sempre", mi aggrappavo alle mie cinghie per sopravvivere. Tra aloni di disperazione e incerate di notti dolci, come leccornie sopraffine, contemplavo la mia IMMOBILITA' IMMORALITA' IMMORTALITA' IMMATERIALITA' [...]. Un flauto scheggia di suoni il dormiveglia di un mattino piovoso festivo malato, lattine coperte di muffa filosofica sugli scaffali delle Universita', un castello di poppa affilato all'orizzonte, due perle raccattate nell‘immondizia delle Epoche che provengono da laggiu', quattro colonne su una riva grigia e disossata, decadenti muri di mattoni cotti dentro fornaci futuriste, 4 kg di manifesti marxisti appoggiati sui corrimani dei tram, le dolci bocche dei dittatori dai denti cariati, graffiti e celie di ragazzotti che si arrampicano su una corda di nodi, la pelle che in questo momento bacio ha la stessa lucentezza delle catastrofi, signore che mostrano i culi dipinti di rosaturchese e i seni flaccidi dell'eta' di mezzo [ladies showing butts painted pink turquoise and flaccid breasts of middle age], terrazzi dove mamme in calzamaglie e camiciotto sorseggiano un goccio di sole festivo con scorza di limone, marmocchi pestiferi marmocchiano col naso lercio e pedante, libri aperti a pagina 24 sulla sedia dallo schienale alto, occhi scavati e feriti dalla continuita' delle linee, l'infermita' che avanza che suppura che lega che salva, voci arboree nasali coriacee, lo stopping-short dei treni alla prima uscita notturna, noncuranza o disregard nella crimagliera di un landscape napoletano, chiese pasciute e grasse nei vicoli odorosi di pizze e di presepi, un altro libro aperto e chiuso a pagina 23, il sonnifero a pedale, missa vespertina in coena con dimonio e angioletto, ossobuco di castrato dei navigli e uova alla paz, un elastico marrone tiene fermi i capelli arruffati dal vento di ponente, paste al liquore mandarancio, mobilie dustcoperte dentro stanze in penombra, il sole che russa a torace scoperto con un raggio penzolante dal letto, "un-due-tre capriola: sono salvo per finta e per amor" ["one-two-three backflip: I'm safe for feint and for love"], una fiale di olocaina ridesta la vita nelle vene delle straduzze di montagna, cori di rododendri e plataniche selvatiche seriali incantano i paesaggi alpestri meglio che possono, le vicissitudini di una derivata algoritmica su un foglio stracciato in 9999 + 1 pezzi, gli estuari colorati a pastello, un promontorio leggendario, le pernacchie notturne di Brian-il-cinese agli igueee' della stazione, ghiaccio surgelato a dadini nelle cambuse delle navi da crociera, i fiordi dell'Urlaqü, riflessioni sulla seguente frase: "niente paura, e' solo una morte stazionaria", UN KAMASUTRA DI RUGHE...Schegge di immobilita', immoralita', immortalita', immaterialita'..

 

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