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Il Lessicantropo

Il mattino si sveglio' con un kamasutra di rughe sul volto diafano...[davidalius]

 

 

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Post n°6652 pubblicato il 16 Gennaio 2019 da davidaliuslosyano

Bacio bacio. Si deterge il sudore. Scarpe che salgono e scendono. Finito il turno. Una scrollatina. "Prima di andare a nanna bevo 3 pinte di tè alla mentuccia" dice Tomasek "mi rilasso sulla poltrona di vimini e bevo". Il suo barbone lo accompagna dappertutto perfino lì, dove va a lubrificare il cosinodimezzo. Ogni mezz'ora in punta. "Non sarebbe meglio farsi controllare la prostata?" gli dico. Lui ride per l'imbarazzo. (...) Spazi siderali. Universo in rapida espansione secondo le teorie più accreditate. Ci stireremo tutti un giorno di questo passo. È sicurooooooo. Oddio!!! (...) Equazione ternaria a basso gradiente, indice numerico quantico e radice algebrica prima: sarebbe il caos gravitazionale ma forse non lo sappiamo. O facciamo finta di non saperlo. Non ne vogliamo sapere. Ci rifiutiamo si! "Eppure o' fratelli di sventura tutti noi crollasseremo. Gli astri crollasseranno uno su l'altro. I treni e le stazione dell'orbeterraqueo finalmente crollasseranno insieme alle mura gli archi le chiese i cieli gli dei... Si farà festa. Ci sarà birra per tutti. Ovviamente crollassata. Ma va bene lo stesso". (...) Ernesto il matematico del gruppo ha le idee chiare. Le sue "Equazioni apocalittiche", come le chiama lui, mettono ansia e promettono disastri biblici. Cerchiamo di evitarlo come la peste, ma...se avesse raggiooone!!! (...) Aveva un gemello più grande e un padre che alzava il gomito troppo spesso. Abbandonò la baracca appena in tempo. Le circostanze lo spinsero in Florida. "Miami è una bella città con le limousine di lusso e le bionde in tergy e sunflette" mi racconta. "Mi guadagnavo da vivere spulciando cavalli da gara e la sera andavo a scuola per farmi strada nella vita". Ha fatto fortuna giocando ai dadi e riscuotendo crediti per Jimmy "la pulce". (...) Il tempo si è messo al bello. Esce il sole. Le zanzare danzano divertite su un cumoletto lasciato da un cagnotto in rendigote. Mi tocca pulire. È il regolamento. (...) Lucilla mi vede. Si avvicina. Mi abbraccia. Mi bacia. "Mi dai il cambio tra un po'". Accetto di malavoglia. Il suo sogno è avere dei seni rifatti e una vagina ridisegnata come va di moda oggi. "È un must delle nuove generazioni" mi dice. Ha i fianchi larghi e quando cammina mi ricorda qualcuno. (...) "Sono finito in carcere: dieci anni ad Alcatraz". Mikey mi osserva e scuote il capo. "Non doveva accadere". (...) Il dottor Surayama va lì apposta per farsi versare il sakè dalle sue mani graziose. "È per te". "Cos'è" ride divertita Rombei. "Una piccola composizione poetica". Ohhhhhhh! "Nei giardini morenti un sicomoro piange, l'inverno inizia e il cielo terso è già un ricordo". Ohhhhhhhh! "Sono versi bellissimi" "Ma è triste tutto questo!" "Suvvia Sury beva ancora, ecco gliene verso un altro po'". "Vuole fuggire con me, Rombei?". (...) Che triste spettacolo! Che triste spettacolo!! (...) I treni arpionano la piattaforma. Scendono piedi incravattati e sottane ingioiellate. Cappellini di foggia in delicato equilibrio. Mani nervose con champagne d'annata e calici. Si va alla Granfesta della Reggina. Paparazzi in febbrile attività in abiti da burocrati dell'immagine. (...) Mirendoconto mi ferma. Mi soffia qualche parola all'orecchio. (...) Un piccione plana su un mucchio di escrementi che inizia a beccare. Non ho mai capito quella loro andatura a "sì". Appena si muovono fanno sì con la testa. Un passo un sì. Altro passo e ancora altro sì. Chiedo spiegazioni a Patrizio. Non sa che dire. "La Natura ha sempre una sua regola" dice Garibaldi. "Frutto dell'evoluzione millenaria". "Materia di adattamento all'ambiente stazionifero". Garibaldi ha una sua reputazione e guai a contraddirne le ampie vedute. Pertanto le sue parole hanno il segno definitivo. (...) Mirendoconto vuole dei soldi in prestito. Invento una scusa. (...) "Mi sento afflitta". Parla mentre morde una fetta di salame ucraino. "Un senso di disperazione mi attanaglia". "Ho sognato di navigare su un fiume dalle sponde brulle" "Mi sentivo addosso tutta la solitudine dell'universo" "E mentre sognavo queste cose, piangevo". Lucilla ha gli occhi lucidi, ma ha ancora un buon appetito: ha finito l'ultima fetta di salame ucraino. (...) "Mi sento depressa, ottusa burocrazia!". (...) Sulle verdi muraglie di San Francisco c'è un chiesa sconsacrata. Sui muri del sangue incrostato con una scritta "La virtù uccide i deboli". Ci vanno i Duchi con le loro siringhe in processione rituale. (...) Figli dei fiori. Luci all'orizzonte. Un concerto al parco di Longley con tanta musica e strade sconfinate. La penna scorreva sul foglio raccontando di giornate epiche e deliranti. La bomba aveva uno strano fascino (disegnata in quella maniera) e il Poeta faceva del suo meglio per esaltarla. La guerra era la salvezza. Il Vietnam aveva il volto del Budda e i suoi fiumi erano torbidi come le anime dei dannati. (...) Solstizio d'inverno. Nella baia di Frisco una musica accompagna i movimenti lenti dei gabbiani di Orh in volo di ritorno dalle incursioni nelle Terre Vergini. Un fischio di ciminiera. Sbuffi di ruggine e vapore. "L'Alaska non è stata così lontana come oggi" pensa Salazar. Le acque tumultuose sotto la chiglia sono le stesse della Corrente de Golfo. Pastose e brillanti. Il sole è gonfio come il volto del Capitano. Disteso sulla branda ha un segno sotto la gola. (...) "Mi misero a lavorara nelle cucine, e dopo un paio di anni in lavanderia. Sophie veniva a trovarmi spesso nei primi tempi. Mi portava noci e pane di segale. Quelle scollature! Mi facevano impazzire". Mikey ha occhi penetranti come un ferro acuminato. (...) Rombei è sveglia. Pensa alle parole di Sury mentre le dita scorrono in basso. "La fortuna di una gheisa è nelle sue mani sottili". Chiude gli occhi assaporando l'intenso piacere. (...) Mirendoconto è insistente. Attraversa un brutto momento e ha bisogno di soldi. Gli stanno col fiato sul collo. Quelli non perdonano. Un debito di gioco va pagato alla scadenza. (...) Le bionde in limousine ti invitavano ai parties, promettendo "Fiumi di Arcolada e Notti Infuocate". Il brillio remoto delle stelle ci faceva compagnia. Erano adorabili. (...) Le zolfatare in lontananza rigurgitano fumo acre. I fari sono spenti. Il motore borbotta parole incomprensibili. Sotto l'ascella pulsante qualcosa di metallico è in attesa. La foto. Un volto. Un ordine. (...) "Parla maledetto". L'omino è legato. Non ha scampo. Sanguina copiosamente. "Tra poco perderò i sensi e sarà una liberazione", pensa. "Il bastardo è svenuto!" "Che facciamo?" "Lo abbiamo strigliato per bene". "Io dico che quello non parla, capo". "Ognuno di noi ha il suo punto di rottura...con lui ci vuole solo pazienza, infinita pazienza". "Svegliatelo!" (...) Gnut è ai piedi di una radura. Si guarda attorno. Le nuvole promettono pioggia. Lui lo sa e affretta il passo. Deve raggiungere il rifiugio prima che cadano le ombre. Raccoglie dei rami secchi. Tra poco il tepore del fuoco gli permetterà di stare bene. Dà un morso alla carne che ha nella bisaccia. Uno strappo dopo l'altro lo rimette in forze. Il passo ora è più veloce. "Nzuk è adirato con Gnut" "Gnut cattivo!". Tra le mani brilla qualcosa. (...) Su Bellamore Road la mustang color canarino filava alla grande. Il tipo a fianco del guidatore era di poche parole, forse perchè non nutriva molta fiducia nel prossimo. "Il mio punto di vista sul mondo lo conoscete!" dice rivolgendosi alla cinepresa. Un lungo sbuffo di fumo esce dalla bocca. (...) I sentimenti degli esseri senzienti sono talvolta strani e pericolosi. (...) Garibaldi ascolta un programma alla radio, mentre mastica un biscotto all'amarena. I suoi baffi impomatati col wax fidelis gli fanno compagnia senza tanto clamore. Ha perso un centone alle corse dei cavalli. Mi ha confidato di volersi ritirare dalle parti di Limerik in Irlanda. È da un bel po' che ci pensa. (...) Eviscerazione. È una lunga strategia. Arte e cuore. Antica arte e antico cuore. Koshino dopo un bel sonnellino prende la metropolitana per recarsi al lavoro. La pioggia ricama origami sul viso paffutello. "Leggero e alato è l'amore nelle notti di primavera". (...) Le nuvole portate dai venti occidentali sembrano indugiare prima di ripartire per le profondità oceaniche. Un madrigale s'innalza festoso sui tetti di Kimsei, prefettura di kyoto. Stanzetta vuota e il letto in ordine. Sul muro una spada regale appartenuta al samurai Xambei. Tredicesimo secolo dell'era del Falco Cangiante. Mishima scrive. Un pesciolino rosso guizza nella vaschetta. Dei fiori selvatici riempiono un vaso sul davanzale. Versi di un tempo remoto: "la primavera tedia l'animo insensibile alla beltà" "su una foglia di gingko puoi leggere il mondo". Suruyama va ad ammirare i ciliegi in fiore secondo la tradizione. Brucia una foto nell'erba sacra. Si accartoccia lentamente come un cuore deluso. (...) "Una foto è un'omaggio alla realtà che resta", osserva Ilìdo. Fa strani sogni. Un uomo la insegue. Cosa vorrà? Sente il suo fiato, l'odore, la paura che assale la preda. (...) Che spettacolo magnifico! (...) La Città vista dall'alto ti mozza il fiato. Puoi ammirare lo scempio dei quartieri dalla toponomastica imbronciata e le ampie volute di stradine che come fiumi impazziti innervano la cloaca maramalda dei millevicoli. Le cattedrali squarciano con le loro guglie dorate quel che resta del cielo rintronato dal vociare delle genti e dalle auto dai clacson martellanti. I maestosi palazzoni in abito regale sono composti come una fila di bambini dell'asilo. I rendevouz colorati di abiti in festa sembrano correre via tra le friggitorie e le balconate barocche. (...) Tom si arrampicò per il costone. La gamba gli faceva un gran male. La baita non era lontana. La tempesta gli sta alle calcagna. Deve fare in fretta. Farsi cogliere all'aperto lo porterebbe a una morte certa. Si ferma mentre annusa l'aria come un animale selvatico. Le tempie stanno per esplodere. Emicrania. Stringe qualcosa nella mano guantata. (...) La prora del vascello fenicio rompe le acque con una furia insolita. Con la costa alle viste Normuk il nocchiero diventa più solerte nel tenere il cordame che regola il timone e tiene allineata la prua. Il carico è abbondante e ricco pertanto bisogna prestare molta attenzione. Da sud ovest un fortunale è in arrivo. "O' misericordioso Moluck fammi rivedere la mia casa". (...) "Sottoscocca e parallelismo degli assi". Poca cosa tuttosommato ragazzi. La revisione del fuoristrada è finita. Inizia il viaggio. Domani si parte per San Pedro sulla costa occidentale. Nelle acque limacciose del luogo si possono pescare anguille giganti. (...) Sulla camicia c'è qualcosa che assomiglia a uno sbuffo di rossetto. "Non c'è tempo mi aspettano". Il segretario dell'Assemblea Generale incomincia la Relazione Annuale. (...) La cerimonia del tè è l'anima del Giappone. Nella casa ristorante di Minjo è diventata un'arte. Per quest'arte le mani sottili della geisha sono perfette. (...) Xambei aveva mani grandi. Così era agevolato nell'impugnare la pesante spada regale. I nemici ne ammiravano la compostezza nel combattimento e la perizia nell'uso delle armi. (...) "Farò una bella carbonara domani, ci metterò solo le uova". Hannah non ha le idee molto chiare sulla cucina italiana. Le confido i miei dubbi. (...) Ermete colleziona bambole. Di tutte le grandezze e dimensioni. La casa ne è piena. Ha speso una fortuna. (...) Enominazione: eredità dei tempi in cui pronunziare un nome era segno di debolezza. La distanza ci aiutava a fare a meno degli altri se volevamo sopravvivere. La Morale viene dopo ed è per tutti. (...) A conclusione di un bonario alterco sulla condizione economica dell'Italia, che stenta ad uscire dalla spirale recessiva, Garibet mi dice: "tu comunque non hai nulla da temere, tu sei la Germania, un pezzogrosso, un grande formaggio". Annuisco e mi ritiro in buon ordine. (...)

 
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