Paolo Proietti

SAHAJA, LO STATO NATURALE

Shi Zen è la pronuncia giapponese di Ziràn (Tzu-jan),  parola chiave del taoismo, riportata più volte nel Daodejing (Tao Te Ching) di Lao Tzu. 
Zìrán 自然 significa, natura, naturalmente, spontaneamente, stato naturale.

Lo si può tradurre come "non intaccato dalla volontà e dalla mente umana". 
Zìrán è anche un concetto estetico: ciò che è bello di per sé è chiamato zìrán.

In cinese si pronuncia Tzraa(n) ed è formato dagli ideogrammi 自zì ("Sè", "personale", "proprio", "che proviene dal sé") e 然rán ("affermativo", "certamente", "certo", "pegno", "promessa"). 
A sua volta Ziràn è la pronuncia cinese della parola sanscrita सहज Sahaja. 
 Sono la stessa parola, Shi zen, Ziràn e Sahaja, con il medesimo significato, solo pronunciata in maniera diversa. 
Succede la stessa cosa per Zen, Chan e Dhyana  (meditazione): 
in India , Cina, Giappone si usano le stesse parole per esprimere gli stessi concetti.

Lo stato naturale è lo stato originario dell'essere umano. 
Lo stato in cui non c'è nessun conflitto. 
Lo stato in cui si è in ARMONIA con l'universo. 
Chi realizza sahaja, esprime  la sua natura autentica, detta in sanscrito vedasvarupa. 
Certo un conto è parlare di stato naturale, un altro conto è viverlo! 
E so, anche se ne sto scrivendo, che è quasi impossibile descriverne il sapore (rasa, in sanscrito) con le parole.

A meno che non si ricorra al linguaggio degli iniziati, la lingua della rivelazione: la POESIA.
Se non si è iniziati e non si è poeti (anche in fondo, come diceva De André, tutti sono poeti, almeno fino ai 18 anni) per avere un'idea di cosa sia lo stato naturale bisogna procedere per analogie e similitudini.
Secondo me  "ciò che più si avvicina allo stato naturale è la condizione dell'innamorato".

L'amore trasforma.

Quando due amanti si incontrano, il loro corpo, la loro mente, cambiano e cambia  anche lo spazio esterno, che sembra (è) più luminoso, accogliente, leggero....

Credo che tutti, almeno una volta nella vita, siano stati innamorati: gli occhi si riempiono di luce, la pelle del viso si fa più morbida e incline al rossore, il passo è lieve e il tassista che ci insulta senza motivo ci fa quasi simpatia.

Ma capita che ci si scordi di essere stati innamorati e allora, per cercare di descrivere la condizione dello stato naturale non rimane altro modo che dirci COSA NON E'.

Vediamo:
Di certo Sahaja non è un'azione.

Un'azione è caratterizzata dal movimento volontario e qui non c'è nessun movimento né da dentro (interiorità) a fuori (ambiente esterno) né da fuori a dentro.

O meglio, un movimento in effetti c'è, ci sono energie che fluiscono liberamente attraverso il corpo, come se fossimo acqua dentro l'acqua.

Mi viene in mente fiume freddo, in Sicilia, vicino all'Etna. C'è una sorgente di acqua dolce in mezzo al mare. Nuoti tranquillo e improvvisamente senti una corrente fredda, apri la bocca e bevi, bevi acqua dolce in mezzo al mare.

Chi vive nello stato naturale è così, una sorgente di acqua dolce in mezzo al mare: se ti avvicini ti disseta, a distanza  non riesci a distinguerla dall'onda.

Alcuni diconoche Sahaja è uno stato di ascolto senza scelta, ma è una definizione che vuol dire tutto e niente, se ne  potrebbe discorrere per ore senza chiarirci le idee.

Di certo, immagino, c'è una diversa percezione "soggettiva" dello spazio, che per qualche magia diventa oggettiva, o meglio generale, come se il lasciar fluire liberamente le energie senza interferire con la volontà influenzasse l'ambiente circostante. 

Lo spazio si trasforma e si trasformano pure le emozioni e le percezioni delle persone che ci stanno vicine.

C'è un flusso ininterrotto di energie, nel Sahaja, e c'è pure un qualcosa, un osservatore interno, che percepisce il flusso pur facendone parte.. 
Questo qualcosa, che nello Yoga viene chiamato  organo interno, mente, o Essere, è il nucleo della Persona Umana.

La Persona è un nucleo magnetico che attrae, in virtù delle mille e mille esperienze che si susseguono dalla nascita in poi, una serie di atteggiamenti, abitudini, processi energetici, tendenze che vanno a formare quella roba che chiamiamo Ego, Io, Personalità o Carattere. 

Lo STATO NATURALE della PERSONA è l'Armonia con l'universo, ma questi atteggiamenti, abitudini, processi energetici ecc. in qualche modo agiscono come blocchi, freni che inibiscono il libero movimento delle energie dallo spazio interno allo spazio esterno (e viceversa) 

Quando consideriamo l'essere umano si considera un qualcosa caratterizzato da una presenza interiore (possiamo definirla mente?), e dalle sue modalità espressive percepibili, all'esterno di noi, come corpo fisico (forme, colori, consistenza, odori...) e, soprattutto, come ritmo. 
Ritmo respiratorio, ritmo della voce, ritmo del movimento.... 
La reale espressione della Persona con la P maiuscola è BELLEZZA ed ARMONIA perché priva di quei freni che inibiscono il fluire delle energie e quindi l'accordo con i ritmi della Natura. 

Ma BELLEZZA e ARMONIA, nel nostro caso, non significano avere, per esempio,una voce gradevole o una  bella presenza come la si intende solitament: significano essere in grado di modificare, involontariamente, lo Spazio e il Tempo 
Esattamente come un gabbiano sembra, all'occhio di un osservatore attento, volare all'interno di una sfera più densa o luminosa o comunque diversa dell'aria circostante , la libera espressione della Persona crea una specie di aura, riverbero del naturale fluire delle Energie.

La GIUSTA AZIONE  la libera espressione della Persona umana, SENZA TECNICA, SENZA CONOSCENZA, SENZA SCOPO.