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LA VIA DEL SESSO - quarta parte
Post n°64 pubblicato il 02 Agosto 2013 da paoloproietti.rnk
La Grazia, nel tantrismo, viene avvertita come una "carezza divina". La si percepisce un formicolio o vibrazione sottopelle. Una vibrazione che diviene sempre più profonda e sottile man mano che, tramite gli asana e la pratica della meditazione si sciolgono i blocchi psicofisici. Le zone più sensibili sono clitoride e glande collegati direttamente ai cakra superiori mediante il canale energetico chiamato vajra nadi.
Quando nel rapporto sessuale, la stimolazione di clitoride e glande diviene fastidiosa o dolorosa, come accade spesso dopo l'orgasmo, significa che l'energia del desiderio (che è sempre e comunque kundalini) è risalita fino al cakra dell'ombelico per poi ridiscendere alla zona genitale. E' questo, per così dire, il percorso ordinario, naturale, di Kundalini. Ogni volta che i sensi "ENTRANO IN EFFERVESCENZA", a causa dell'eccitazione, non solo sessuale, Kundalini viene risvegliata e sale al cakra dell'ombelico, ma se il corpo non è addestrato mediante la pratica Yoga, la dea in forma di serpente tende a ridiscendere verso il basso e a riassopirsi. Lo scopo degli esercizi psicofisici tantrici non è tanto quello di ridestare la "Dea " (presente come energia potenziale in tutti gli elementi della materia), ma di sciogliere i nodi (Granthi) che ne impediscono la “risalita” ai "piani alti". Il primo nodo o blocco è detto Brahma Granthi e viene, spesso, localizzato proprio nella zona del glande (negli uomini) e del clitoride (nelle donne). Teoricamente è il nodo delle energie fisiche, riferito alla lettera A dell'AUM e alla coscienza di veglia. Anatomicamente corrisponde alla zona compresa tra l'ombelico e il pavimento pelvico. Per lo Hatha Yoga è il nodo che lega i primi tre cakra. A propositi di cakra: su internet e sulla miriadi di libri in commercio si legge di tutto e di più e, spesso, chi ne scrive dà l'idea di non sapere cosa siano e di quale sia la loro funzione nelle pratiche yogiche. La balla più comune riguarda la cosiddetta CHIUSURA dei cakra. Si fanno addirittura dei corsi in cui si insegna ad APRIRLI nei modi più bizzarri. IN REALTA' SE I CAKRA NON FOSSERO APERTI SAREMMO CADAVERI. Un'altra credenza fantasiosa riguarda l'appartenenza dei cakra ad una qualche dimensione superiore, ad una realtà parallela o alla sfera metafisica: ciò che chiamiamo corpo, nello Yoga, è l'insieme di CORPO (materia cioè carne, ossa, sangue ecc.), PAROLA (processi fisiologici ovvero respirazione, digestione ecc.), MENTE (capacità di pensare, percepire, elaborare le percezioni ecc. ) se sostituiamo a Corpo/Parola/Mente le parole Materia, Energia e Coscienza riconosceremo questa triplice partizione in tutte le cose esistenti, dall'universo alla singola cellula. La cosiddetta illuminazione consiste nella comprensione/realizzazione dell'identità fondamentale tra materia, energia e coscienza, percepite come un unico flusso o Potenza che nel tantrismo è detto kundalini, o Shakti o Dea. Ogni fenomeno, secondo lo Yoga, per esistere deve essere "GODIBILE".In termini vedantici potremmo parlare di ASTI (esistenza), BHATI (Luce interiore) e PRIYAM (necessità/godimento). Un oggetto che non è conoscibile e di cui non si può godere, semplicemente NON ESISTE. In altre parole per lo yoga non c'è nessuna differenza sostanziale tra sfera fisica, psichica o mentale: ogni simbolo, pensiero o emozione ha una sua corrispondenza visibile e tangibile. Se non l'avesse NON ESISTEREBBE. I cakra sono una realtà fisica, e sono localizzati nel corpo con estrema precisione. Ogni centro dista dal successivo e dal precedente 12 dita, tre palmi sovrapposti. A partire dal primo, corrispondente al perineo, ad una distanza corrispondente a tre palmi sovrapposti troviamo la base dei genitali, poi l'ombelico, quindi, il cuore, la gola, il punto tra le sopracciglia, la fontanella. Ogni cakra è formato da un centro (pericarpo) individuabile con il canale centrale della colonna vertebrale e da una serie di canali (nadi) rappresentati come petali, ma che in realtà sono dei tubicini nei quali scorrono energie a diverse frequenze,indicate dalle diverse sillabe dell'alfabeto sanscrito. Ogni centro poi, emette ("riflette"....) un certo numero di raggi (Marici o radianze) che potremmo definire RAGGI DELLA CREAZIONE . In totale avremo, escludendo il cakra della fontanella, 50 petali (nadi fondamentali) e 360 raggi corrispondenti ai 360° dell'eclittica (la sfera immaginaria sulla quale sono disposte le stelle fisse), come a dire che il sistema solare e l'universo intero, sono riflessi all'interno del corpo. Nei petali (nadi) di sinistra scorre l'insieme di energie dette LUNARI (kundalini di Luna) e in quella di destra le energie dette SOLARI (kundalini di sole). La vita dell'essere umano è scandita dai ritmi di queste energie così come la vita della terra è scandita dall'alternarsi dei cicli di sole e luna. L'ascesa di kundalini consiste nell'unificarsi delle energie solari e lunari in un unico flusso (kundalini di fuoco) che scorre sulla via mediana (sushumna) anziché nelle nadi laterali. Per cominciare a comprendere le tecniche sessuali tantriche sarà bene considerare la circolazione delle energie sottili per quello che è, un processo fisico, sperimentabile da chiunque, lasciando da parte le bizzarrie New Age, l'elitarismo di certe sette e il nichilismo di alcune scuole induiste e buddiste, che vedono il corpo come un inutile orpello, un sacco pieno di sangue, urina e feci. Iil corpo umano è un recipiente, un vaso, nel quale circola l'energia, visto che l'Energia è quella della Creazione e che la capacità creativa è una delle potenze di DIO (ISHA) non ci vuole molto a riconoscere il corpo come IL TEMPIO DI DIO. In questo tempio ci sono dieci porte, o meglio dieci valvole, attraverso le quali il flusso di energia penetra all'interno o esce all'esterno. Nove sono gli orifizi del corpo: due occhi, due orecchie, due narici, la bocca, l'ano e il sesso. La decima valvola è la porta segreta, invisibile dall'esterno, ed ha la funzione di mettere in collegamento la testa con il bacino attraverso la cosiddetta “VIA MEDIANA”. Di solito questa valvola resta chiusa fino al momento della morte, quando i soffi vitali si dirigono verso l'alto, verso il loto dai mille petali, ma con lo hatha yoga si tenta di aprire la “porta segreta” prima del decesso( N.B. nel caso degli uomini l'energia va condotta al punto delle sopracciglia e da lì alla fontanella, mentre nelle donne invece deve essere portata al cuore). Il secondo passo sarà quello di stabilizzare le energie, di farle"sentire a casa" per impedir loro di ridiscendere. Infine le si condurranno volontariamente verso il basso. In questa ridiscesa volontaria,nella quale si ripete il processo creativo che ha dato origine al nostro corpo, si assiste ad una vera e propria seconda nascita legata, secondo i testi tantrici, alla trasformazione del corpo fisico, alla rigenerazione delle cellule all'insorgere dipoteri psichici ecc. ecc. Tra gli strumenti a disposizione dello yogin le tecniche sessuali sono il più potente e, insieme alle droghe, il più pericoloso. Il desiderio sessuale, cui è collegata la possibilità di perpetuare la vita umana sulla terra, è energia creativa allo stato puro. Se la si vuole utilizzare per aprire la porta segreta (la via mediana) occorre utilizzarla con molta cautela. *** Immaginiamo che il ventre e il bacino siano una pentola a pressione piena d'acqua. Il desiderio sessuale è la scintilla con cui accendo il gas. Le carezze, i baci, lo sfregamento dei corpi e, in seguito, i movimenti sempre più rapidi della penetrazione sono il fuoco che aumenta la temperatura e, quindi, accelera il movimento delle molecole d'acqua nella pentale. Più sale la temperatura e più aumenta la turbolenza delle molecole d'acqua che trasformandosi in vapore aumentano la pressione interna della pentola. Quando la pressione interba aumenta si apre la valvola sul coperchio ("valvola di esercizio") e, accompagnata da un suono acuto, esce una colonna di vapore. Nella nostra banale metafora l'emissione del vapore corrisponde all'emissione dello sperma, ovvero alla conclusione del rapporto e alla fine del desiderio. Se la valvola posta sul coperchio della pentola a pressione fosse otturata la pentola si trasformerebbe in una bomba. E' per questo che i costruttori hanno inserito una valvola di sicurezza, un diaframma che esplode quando la pressione interna diviene eccessiva. Anche nel corpo maschile, per il tantra, ci sono due valvole, poste alla base del pene. La prima, corrispondente più o meno ai primi tre petali dello svadhistana cakra, si apre per far uscire lo sperma quando, durante il rapporto sessuale, la temperatura interna supera i 39° (è divertente notare che all'interno di questi tre petali sono iscritte le sillabe BA, BHA e MA combinando le quali si ottengono le parole sanscrite corrispondenti a babbo e a mamma). La seconda valvola è invece rappresentata dagli altri tre petali dello svadhistana cakra, contrassegnati dalle sillabe YAM, RAM e LAM, ovvero i bija mantra dei cakra del cuore, dell'ombelico e del perineo, posti sul canale mediano. Alcuni ritengono che per aprire la “valvola di sicurezza” sia sufficiente arrestare meccanicamente il flusso di sperma, strizzando la base del pene o il perineo, o raffreddando i testicoli con del ghiaccio, in realtà ciò che deve risalire nel canale mediano non è lo sperma, ma la vibrazione del desiderio. Gli unici effetti che si possono ottenere arrestando meccanicamente l'emissione di sperma sono dei danni alla prostata ed una vaga sensazione di forza e potenza dovuta in gran parte a fattori psicologici e, in minima parte, all'eccesso di testosterone in circolazione nel corpo. Il lavoro necessario per aprire la “porta segreta” è molto più sottile e delicato di quanto si possa pensare. La dinamica eccitazione - penetrazione - emissione di sperma corrisponde ad un processo fisiologico, naturale, finalizzato al mantenimento della specie umana. Le pratiche sessuali tantriche si basano invece sull'inversione del processo naturale e la conoscenza necessaria per attuare questa “'inversione dell'acqua e del fuoco” non è cosa che si possa imparare in poco tempo affidandosi a letture approssimative o all'istinto. L'uomo e la donna sono dotati di caratteristiche opposte e complementari. I canali sottili (nadi)dell'uomo sono stretti e rigidi e la maggior parte dell'energia che vi circola, che possiamo definire OJAS (termine che si può tradurre con vitalità o forza) tende naturalmente verso l'esterno. I canali sottili della donna sono invece morbidi ed ampi e l'energia che vi circola e che possiamo definire genericamente PRANA, tende all'interiorizzazione. Per cercare di capire cosa significhi possiamo provare ad osservare l'istintivo armonizzarsi dei respiri e dei gemiti durante il rspporto sessuale: l'uomo tende ad inspirare quando il pene esce dalla vagina e ad espirare ed emettere suoni nella fase di penetrazione. La donna, all'inverso, espira e geme, in linea di massima, nella fase di “vuoto”. Se si considera la respirazione come una modalità di comunicazione la fase inspiratoria corrisponderà all'ASCOLTO e la fase espiratoria all'ESPRESSIONE. L'uomo esprime la propria interiorità, ovvero conduce le energie dal centro all'esterno, durante le fasi di pieno (penetrazione). La donna all'inverso esprime la propria interiorità durante le fasi di vuoto. Chi volesse addentrarsi nella via del tantrismo sessuale dovrebbe innanzitutto dedicarsi all'osservazione di questa tendenza, opposta e complementare, e all'analisi delle sue implicazioni , sia filosofiche che fisiche.
Continua....... |
Inviato da: minarossi82
il 11/11/2016 alle 18:33
Inviato da: esternoluce
il 15/01/2016 alle 17:35
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il 15/05/2015 alle 09:17
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il 11/01/2015 alle 11:59
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il 28/06/2014 alle 01:35