Creato da paoloproietti.rnk il 02/12/2012
YOGA E ALTRE STRANEZZE

LA PRATICA DELLO HATHA YOGA - VIDEO

 

 

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« LO HATHA YOGA E' DANZAHAMSA, IL RESPIRO DELL'ANIMA »

KUNDALINI E LA CODA DEL PAVONE

 Si dice che kuṇḍalinī sia un serpente che dorme alle pendici del Monte Meru (la colonna vertebrale). E si dice  pure che, risvegliandola, sia possibile ottenere salute, ricchezza, poteri magici e, soprattutto la "liberazione dalla catena delle rinascite".

A dire il vero "DORME" è una parola un po' grossa...al limite,ogni tanto, si rilassa

Kuṇḍalinī, definita, da alcuni, l'energia creativa dell'universo o, da altri, il principio cosciente della materia è una delle forme della dea  Durgā

durga


In altre parole è ciò che chiamiamo VITA.

E la vita non dorme mai....

Kuṇḍalinī è la madre di tutte le azioni, le sensazioni, le emozioni dell'Essere umano.Si sveglia ogni volta che ci commuoviamo per un lutto, un tramonto o il sorriso di un bimbo. L'eccitazione dell'amore, la rabbia che acceca, la paura, il sonno, la fame...   non sono altro che guizzi della "Dea Serpente". L'energia creativa si muove incessantemente nell'universo come nel corpo umano, proporsi di "risvegliarla" sarebbe come chiedere all' l'acqua del mare di scorrere o al fuoco di donare calore con la sua fiamma! 

Lo scopo dello Yoga non è (non può essere) quello di svegliare Kuṇḍalinī. Si tratta, piuttosto di utilizzarla in maniera diversa dal consueto, ovvero di incanalarla nella cosiddetta via mediana (CITRINI NADI al centro della colonna vertebrale) per condurla al punto più alto della testa (cakra dai mille petali) per poi farla ridiscendere fino al cakradel perineo (mūlādhāra).

tandava

 

 Il viaggio verso il basso di  Kuṇḍalinī  è una rappresentazione, qui ed ora, dello spettacolo senza tempo della creazione. Lo yogin, si fa spettatore  "consapevole" e  alla fine, con stupore, svela  a se stesso di essere, assieme, palcoscenico, attore e artefice. Banalizzando po',  il processo di salita e discesa dell'energia sottile avviene in questa maniera: con una serie di tecniche (asana, mudra, mantra,kriya....) lo yogin "convinceKuṇḍalinī ad abbandonare le vie ordinarie (l'insieme dei canali sottili di sinistra, corrispondenti a IDA NADI e l'insieme dei canali di destra, corrispondenti a PINGALA NADI) per incanalarsi nella VIA MEDIANA (all'interni di SUSHUMNA NADI).

ida pingala sushumna


Sulla via mediana sono posti i pericarpi (centri) dei  fiori di loto corrispondenti ai  sei cakra tradizionali.  La corrente energetica, salendo verso l'alto, trascina con sè, per così dire, le vibrazioni delle sillabe seme (LAM, VAM, RAM, YAM, HAM). Le sillabe seme sono il nucleo vitale del fiore di loto, così quando Kuṇḍalinī le assorbe nel suo flusso ascendente, i PETALI SI CHIUDONO e lo yogin sperimenta in vita il processo della morte.....La chiusura di un cakra sviluppa un'energia  percepita dal praticante come una luce  "potente più di mille soli",  questo  è ciò che viene definito risveglio di Kuṇḍalinī.

Nell'induismo l'inizio del viaggio ascendentedella Dea  è simboleggiato dal GALLO, veicolo (cavalcatura) della Dea BAUCHARA MATA.

bauchara


Una volta giunta alla testa, al "LOTO DAI MILLE PETALI" Kuṇḍalinī comincia il viaggio "di ritorno" riattivando uno ad uno i cakra della gola, del cuore, dell'ombelico dei genitali e del perineo [Piccola parentesi: i petali del sahasrara cakra corrispondono alle 50 sillabe dell'alfabeto sanscrito ripetute 20 volte, per questo sono mille].

I cakra, purificati dal duplice flusso di energia (ascendente e discendente) rivelano allo yogin il loro aspetto originale (il loro "STATO NATURALE") e, visto che sono legati alle percezioni, il mondo esterno appare meraviglioso: I colori sono più vivi, si ascoltano suoni celestiali mai uditi prima e ogni alito di vento si trasforma in una carezza divina.,,

Questo stato di alterazione percettiva legato all'inizio del viaggio a ritroso della Dea Serpente, viene rappresentato dal PAVONE, simbolo dell'India e veicolo del figlio minore di śiva e pārvatīMURUGAN, detto anche skanda che significa "Principe".

murugan

 

La storia di MURUGAN, del GALLO e del  PAVONE e del "viaggio della Dea" all'interno del corpo dello yogin viene raccontata, con il linguaggio dei miti, nello "skanda purana" e viene rappresentata, nello Hatha Yoga, dalla sequenza di mayūrāsana (mayūra vuol dire, appunto, "pavone"). Che un processo energetico ed un mito siano raccontati da una sola posizione può sembrare bizzarro, ma bisogna considerare che ogni singolo āsana dello Hatha Yoga è un rito. e un rito, va interpretato e compreso  a vari livelli: l'āsana del pavone è, allo stesso tempo,un esercizio fisico, una pratica alchemica e, la rappresentazione del mito (di uno dei miti) di murugan

 

Un Mito complesso che ho pensato fosse meglio raccontare con le immagini. 

Le riprese del clip sono di mia figlia Francesca, le musiche di HARIPRASAD CHAURASYA "Song of the River" e MASTER MUSICIANS OF JOUJUKA "40th"

MAYURASANA

 

 

 
 
 
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