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Post n°8 pubblicato il 04 Settembre 2009 da piccolina033
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Post n°7 pubblicato il 28 Luglio 2009 da piccolina033
Spesso i genitori intendono solo difendere i bambini e adoloscenti dalle insidie del mondo esterno, che si tratti di minacce all'incolumità fisica o di abusivi educativi e psicologici. Con questa forma, trasmettono al diretto interessato il messaggio che papà e mamma vogliono vigilare sempre su di lui. Sono genitori "troppo buoni" che non aiutano i figli a non crescere a conquistare la necessaria sicurezza e autonomia. Talvolta, per giustificare le proprie attenzioni troppo pressanti, si convincono che il tempo del bambino sia debole e cagionevole degli altri, e richieda di conseguenza cure più assidue. In tutti questi casi il rischio è di trattare il bambino come se fosse un oggetto prezioso e forse anche un pò fragile. Chi è cresciuto in questo modo spesso si trova poi impreparato ad affrontare le avversità della vita. I "genitori incapaci" nella maggior parte si tratta di genitori depressi che, soprafatti dai propri problemi, non hanno energia e risorse da dedicare ai figli. Nel caso dei genitori permessivi viene somministrata una dose eccessiva di libertà. che inevitabilmente sfocia nell'anarchia. Come avviene nei genitori iperprotettivi, gli effetti negativi derivano dal fatto che il bambino cresce senza regole e di conseguenza non impara mai a entrare in relazione con il mondo circostante, dove le regole sono invece indispensabili. Il figlio avrà una crisi in un conflitto aperto con la società, in prese di posizione distruttive ed estremistiche o viceversa in una rinuncia a combattere e nel ritiro in isolamento. Nei casi estremi, il rischio è di alleviare un ribelle o un emarginato. Questi genitori sono anche autoritari impongono limiti, ossia regole e divieti, senza fornire alcuna spiegazione, presentando come dati di fatto immutabili o indiscutibili. Questo gruppo si articola nelle sottocategorie che potremmo definire dei "COMANDANTI" e dei "NERVOSI". Le persone nervose sono individui frustati, delusi dalla società o introversi, che scaricano sui più deboli la propria soddisfazione. I genitori autoritari non sono necessariamente "cattivi", ma si ispirano a modelli sbagliati e senza addentrarsi in valutazioni politiche e culturali, non adatti ai bambini. A chi crede fermamente nell'efficacia della severità e della disciplina è importante spigare che il rispetto e la stima dei figli si conquista giorno dopo giorno con l'esempio manifestando affetto e fornendo il necessario sostegno emotivo. Con l'imposizione si può al massimo sperare di ottenere un obbedienza troppo rigida scava un solco profondo tra genitori e figli da cui non potranno che venire conseguenze negative. Infatti, lesinando l'approvazione e il sostegno emotivo, si rischia di ostacolare o deviare lo sviluppo psicoaffettivo dei figli, favorendo in loro alterazioni dell'umore in senso depressivo, con tutti i pericoli associati: dal calo del rendimento scolastico, all'insonnia, fino ad arrivare, nei casi estremi, alla dipendenza di alcol e droga, alle fughe da casa o addirittura ai tentativi di suicidio. ho deciso di approfondire questo, prima cosa per esperienza personale e ho fatto alcune ricerche su internet e libri per poterlo scrivere in maniera comprensibile. |
Post n°6 pubblicato il 25 Giugno 2009 da piccolina033
Mi ritrovo in giorni in cui non sento il mio Dio come prima...ma perchè?tante domande...tanti sono i pensieri....vorrei trovare risposte..e allora ho pregato e prego ancora. Sò solo che indipendentemente da ciò che io sento, lui esiste ed è reale. E' facile adorare Dio quando le circostanze vanno bene, quando Egli ti dà il cibo, la famiglia, amici, salute e situazioni felici. Ma le circostanze non sempre sono piacevoli. E allora come adorare Dio??Cosa fai quando lo senti lontano milioni di chilometri??? Le amicizie, spesse volte viene messa alla prova da una separazione e silenzio; sei divisa dalla distanza fisica oppure non possiamo parlare. La mia relazione con Dio, si allontana, non lo sento più vicino. Ed è proprio in questi momenti che io provo difficoltà ad adorare Dio. Penso che Dio voglia rafforzare il nostro rapporto, per farla ancora più matura, proprio nei momenti in cui sembra che Egli mi abbia abbandonato o dimenticata. Un sentimento, che sembra come "notte buia nell'anima". Anche Davide lamentava spesso l'apparente assenza di Dio:"Perchè ti nascondi quando ho maggiormente bisogno di te?Perchè mi hai abbandonato?Perchè sei così distante?Perchè mi hai lasciato?" Il Signore ci ha ripetutamente promesso :" Io non ti lascierò nè ti abbandonerò"(salmo 37:28;Giovanni 14:16-18). Dio stesso ammette di nascondersi talvolta da noi.(Isaia 45:15). Ti svegli una mattina e tutti i tuoi sentimenti spirituali se ne sono andati. Preghi, ma non succede niente. Sgridi al diavolo, ma niente cambia. Cominci a chiederti quanto possa durare questa oscurità spirituale??? Giorni?Settimane?Mesi?Finirà mai?? Leggo, chiedo e vedo che in realtà, è una parte normale delle prove e della maturazione della mia amicizia con Dio. E' dolorosa, ma assolutamente essenziale per sviluppare la mia fede. Giobbe anche non ha potuto sentire la sua presenza e disse: "Vado a oriente, ma egli non c'è. Vado a occidente, ma non riesco a trovarlo. Non lo vedo a settentrione, perchè si nasconde. Mi rivolgo verso il sud, ma io non lo scorgo. Ma egli sa dove sto andando. E quando mi avrà provato come si prova l'oro nel fuoco, egli mi dichiarerà innocente".(Giobbe 23:8-10). Continuerai ad amare, confidare, adorare Dio,obbedire anche se non sento la sua presenza?? Quando sei nato da un breve tempo, Dio ti dà tante emozioni di conferma e spesso risponde anche alle tue preghiere più immature e magari anche egoiste per farti sapere che ESISTE. Ma, quando cresci nella fede, Egli ti toglie queste dipendenze. Dio è sempre presente, anche quando non te ne accorgi, e la sua presenza è troppo profonda per essere misurata da semplici emozioni. Dio vuole che sentiamo la sua presenza, ma è più interessato alla tua fiducia in Lui che alla tua percezione in Lui. A Dio piace la fede e non i sentimenti. Come fai ad adorare Dio quando non comprendi ciò che succede nella tua vita e Dio è silenzioso? Come fai a restar collegato in una crisi quando non c'è comunicazione?Come fai a tenere gli occhi fissi su Gesù mentre sono pieni di lacrime??Bisogna fare come Giobbe..."si prostrò a terra e adorò dicendo: "Nudo sono uscito dal grembo di mia madre, e nudo tornerò in grembo alla terra: il Signore ha dato, il Signore ha tolto; sia benedetto il nome del Signore" Dire esattamente a Dio come ti senti.Apri il tuo cuore. Scarica ogni emozione. Facendo così può essere considerata una dichiarazione di fede. Credendo in Dio, ma allo stesso tempo ti senti disperato. Ricordo a me stessa le cose che sò sulla verità di Dio. Egli è buono, mi ama, è con me, sa ciò che sto passando, si prende cura di me e ha un buon piano per la mia vita. V.Raymond Edman disse:" Mai mettere in dubbio nelle tenebre quello che Dio ti ha detto nella luce". Quando Giobbe era a pezzi e Dio taceva, trovo comunque dei motivi per cui adorare Dio: -Perchè Egli è buono e amorevole. Perchè Egli è onnipotente. Perchè Egli nota ogni dettaglio della mia vita. Perchè Egli ha il controllo di ogni cosa. Perchè Egli ha un piano per la mia vita. Perchè Egli mi salverà. Pazientare alle promesse di Dio, non alle tue emozioni, e comprendere che Egli vuole portarti a un livello di maturità più profondo. Un amicizia basata sulle emozioni è davvero superficiale. LE CIRCOSTANZE NON CAMBIANO IL CARATTERE DI DIO. Anche se Dio non avesse fatto niente per me, meriterebbe comunque la lode per sempre per ciò che GESU' ha fatto per me sulla croce. Il figlio di Dio è morto per me!!Questa è la più grande ragione per adorare. Gesù stesso quando prese su di sè il peccato e la colpa del genere umano, Dio distolse lo sguardo da quella orribile vista, e Gesù esclamò:"Mio Dio, mio Dio perchè mi ha abbandonato??" A volte le parole, non possono descrivere ciò che sento in questo momento. Gesù rinuncià a tutto affinchè tutti noi potessimo avere tutto. Egli morì affinchè noi potessimo vivere per sempre. Questo solo merita le continue lodi e ringraziamenti al mio Dio.
Questa meditazione è stato tratto dal libro di Rick Warren-La Vita Con Uno Scopo- Casa Editrice:Publielim |
Post n°5 pubblicato il 06 Giugno 2009 da piccolina033
Gertrude era una bimba bellissima.Aveva gli occhi neri. La carnagione pallida. Il mondo rappresenta ogni giorno una realtà da scoprire. Usciva in giardino e rincorreva le farfalle poi cambiava obiettivo. Si chinava a terra e raccoglieva quei fiori che crescevano tra i lastroni della corte. Ne faceva un mazzolino ma non sapeva a chi donarlo. La mamma non la vedeva mai e il padre quasi non lo conosceva.Tornava nella sua stanza e giocava con bambole vestite da monaca. Le vestiva le rivestiva poi le buttava in un angolo. Non sopportava più quel bianco e quel nero. Aveva sei anni quando venne collocata nel monastero. Avrebbe dovuto lasciare i fiori le farfalle che si posavano sull'erba. Vedeva solamente nel monastero ombre fosche e svolazzanti. Si formò nel suo cervello la prima contrapposizione di immagini: da un lato il bianco e il nero del monastero, dall'altro i colori della vita lasciata. I suoi pensieri erano verso quei colori. Il bianco e il nero non le appartenevano. Non avrebbe potuto ribellarsi poichè il padre non era mai esistito e lei lo identificava in uno scettro solitario simbolo dell'autorità. Come avrebbe potuto ribellarsi dal nulla?? SCRISSE UNA LETTERA AL PADRE: "Non voglio farmi monaca con tutto il mio cuore e con tutta la me stessa. Amo la vita, i colori, i suoni, voglio dei figli odio il convento. Il mio desiderio di amore qui si trasformerà in odio. Cosa se ne farà Dio di quest'odio?" Attese l'icontro con il padre. Ottenne il silenzio che pesò su di lei come una mannaia. Crebbe in lei il senso di colpa. Pensò che il padre e la madre fossero infelici per causa sua. Disse una serie di si che la condussero ad essere monaca per sempre. Una notte sognò di trovarsi davanti ad una porta chiusa dietro la quale si trovava con il padre. Sentì una voce che diceva: AVANTI! Gertrude si precipitò spinta dal desiderio d'amore. Aprì la porta. Cercò il padre dappertutto.Lo chiamò. Lo invocò. Si accorse che la ricerca era vana. All'improvviso sentì una voce in lontanza che le sussurrava: "Tu sei colpevole della mia infelicità. Se vuoi vedermi felice devi fare ciò che io voglio." Era la voce del padre. Gertrude si svegliò e vide che le sue caviglie erano legate dai lacci. Urlò. Strepitò ma comprese che il ricatto affettivo l'aveva resa schiava per sempre. Ad un tratto, quando ormai aveva perduto tutte le speranze vide un signore magro dalla voce balbettante che le disse: "Ti libererò e ti farò vivere per sempre nel mondo dell'arte." Subito dopo si mise a scrivere: "Il suo aspetto che poteva dimostrare venticinque anni faceva a prima vista un'impressione di bellezza, ma di una bellezza sbattuta sfiorita direi quasi scomposta...La vita era attillata e dalla benda usciva una ciocchetta di neri capelli..." "Tu hai sofferto per la mancanza d'amore la tua immagine di morte nasce dal trionfo del thanatos sull'eros. Non hai mai potuto amare nessuno"
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Post n°4 pubblicato il 16 Maggio 2009 da piccolina033
DA QUANDO MI SONO CONVERTITA, LA MIA VITA E' CAMBIATA..E ORA NON SAPREI ANALIZZARE SE SIA POSITIVO O NO. MA PIACEREBBE COMPRENDERLO...PRIMA NON MI POTEVO MAI LA DOMANDA SU ME STESSA, CHI SONO IO???? OGGI CERCO DI CAPIRE LA MIA LIBERTA', I MIEI PENSIERI, PERCHE' SONO QUI SU QUESTA TERRA, A QUALE SCOPO??? UNO SCOPO CHE ORA DOVREI CERCARE IN DIO. QUANTE VOLTE TI HO CERCATO DENTRO DI ME O DIO...SONO CRESCIUTA IN UN LUOGO, CHE HO SEMPRE PENSATO CHE NON FOSSE IL LUOGO ADDATTO PER ME, GIA' DA BAMBINA NON ERO MAI CONTENTA E MI CHIUDEVO IN BAGNO PIANGENDO SENZA DIRE A NESSUNO CIO' CHE PROVAVO, MA NEANCH'IO SAPEVO IL PERCHE', SO' SOLO CHE NON MI SONO SENTITA COMPRESA, ASCOLTATA..QUESTO PRIMA MI FACEVA TANTO MALE, UNA SOFFERENZA INTERIORE CHE SEMBRAVA NON AVER FINE MAI...VIVEVO DI MOMENTI FELICI, MA NON SONO MAI STATI COSTANTI....NON MI SENTIVO MAI LIBERA DI FARE CIO' CHE IO SENTIVO DI FARE PER PAURA DI SBAGLIARE, VIVERE NELLA PAURA TUTTI I GIORNI E' UNA COSA CHE ENTRATO A FAR PARTE DI ME E ORA MI E' DIFFICILE TOGLIERE..HO SEMPRE FATTO LE COSE CON L'APPOGGIO DI QUALCUNO, NON PARTENDO DA UNA MIA STESSA IDEA FACENDO COSI' IN ME SI SONO CREATE MOLTE INSICUREZZE, PAURE, HO NASCOSTO IL MIO VERO CARATTERE!!! QUANDO MI SONO CONVERTITA HO VISTO TUTTE QUESTE COSE, CHE PRIMA NON RIUSCIVO A VEDERE NEANCHE, AVEVO SOLO QUELLA TRISTEZZA DENTRO ME SENZA CAPIRE I PERCHE'.... OGNI GIORNO C'E' UN FILO DI TRISTEZZA, E MI SENTO LONTANA DAL MIO DIO, NON SENTO PIU' LA SUA PRESENZA (MA IO SO' PERO' CHE LUI MI E' SEMPRE VICINO, ANCHE SE IO NON LO SENTO). MI SENTO CONFUSA DA TUTTE QUESTE PROVE CHE STO AFFRONTANDO. E' UNA SOFFERENZA CHE E' DURATA COSI' ALLUNGO CHE ORA MI SENTO SCHIACCIATA DA METTERE ALLA PROVA LA MIA FEDE, MI SENTO SCUOTERE LE FONDAMENTE TRA ME E DIO. E TI VIENE NATURALE POI DOPO CHIEDERE A DIO: CI SEI?MI HAI ABBANDONATA?NON ASCOLTI PIU' LE MIE GRIDA???IN MOMENTI COSI' NON HO PIU' LA VOGLIA DI DOVER PREGARE E SO' CHE SE ANCHE LO FACESSI LO FAREI SENZA QUELLA PASSIONE CHE AVEVO PRIMA..QUANDO LEGGO LA SUA PAROLA NON MI SENTO CONCENTRATA SU DI ESSO...E SONO ARRIVATA E CHIEDERTI SCUSA O DIO PERCHE' IN REALTA' SONO IO CHE MI SONO ALLONTANATA DA TE...IN CUOR MIO INCOSCIAMENTE HO REAGITO COSI'...E MI SENTO TERRIBILMENTE IN COLPA, PER AVER ROVINATO IL NOSTRO RAPPORTO...VORREI SEMPLICEMENTE RITORNARE A TE, COME IL FIGLIO PRODIGO FECE CON SUO PAPA'... |
Inviato da: piccolina033
il 10/01/2010 alle 19:33
Inviato da: piccolina033
il 10/01/2010 alle 19:32
Inviato da: fucio02
il 27/12/2009 alle 09:07
Inviato da: uomodeisognipieve5
il 02/11/2009 alle 12:05
Inviato da: piccolina033
il 26/08/2009 alle 16:14