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Creato da: memoriedia_g il 11/02/2008
Un modo semplice per formarsi un'opinione non teleguidata

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nikomara0
nikomara0 il 12/04/08 alle 09:08 via WEB
scusa xchè secondo te la divisione x età è non costituzionale e fra sessi si? se non sbaglio recita che siamo tutti eguali per sesso razza religione, quindi xchè io donna devo votare per donna e uomo per uomo? è una divizione per sesso quindi razzista...io dovrei essere libero di votare e mandare al parlamento chi mi rappresenta di + ...uomo o donna che sia...giovane o vecchio che sia...come da legge non è eleggibile senatore unodi meno di 40 anni mi sembra io vorrei l'ineleggibilità dopo i 65...se sono maturi per la pensione i lavoratori lo devono essere anche i politici...andate in casa di riposo, andate in barca, godetevi i soldi rapinati agli italiani creando leggi ad hoc per ingrassare i vostri deretani, destra e sinistra che siano...sono tutti uguali le liste oggi sono costrizioni fatte dai partiti per metterci chi vogliono ed è da cambiare...subito...basta l'ultimo caso di torino dove hanno messo capolista un operaio della Tyssen....lo metto allo stesso piano di cicciolina o di luxuria...una presa in giro dell'Italia...e nota con la I maiuscola
 

 
ddt54
ddt54 il 11/04/08 alle 15:11 via WEB
Madame, un pò di memoria, controlli il pieno della messageria.... Sorriso
 

 
ddt54
ddt54 il 11/04/08 alle 15:10 via WEB
Dimentichi che in qualsiasi caso la stessa legge elettorale è una legge costituzionale, tanto che la stessa attuale porcata caldedroliana è difficile sa soprimere. Detto questo contuno ad essere del parere della suddivisione dei seggi per sesso, invece è decisamente incostituzionale una eventuale ulteriore sudivisione tra vecchi e giovani indipendentemente dal sesso.
 

 
nikomara0
nikomara0 il 10/04/08 alle 22:45 via WEB
SCUSA MA DI CHE DIAVOLO STAI PARLANDO? Fare le proporzioni degli elettori uomini e donne e far eleggere in base al sesso? oltre che incostituzionale (ogni persona è uguale) possiamo fare la quote "vecchi" o giovani o mezza età...xchè i nostri governanti sono oltre i 50? che percentuale di persone tra i 20 e 35 ci sono? bene tanti allora in percentuale i seggi....e quanti sono mancini? in percentuale i seggi.....andiamo avanti così con queste proposte....fa bene...
 

 
ddt54
ddt54 il 09/04/08 alle 17:47 via WEB
Ovviamente da parte dei detentori del potere all'interno dei partiti e delle istituzioni, solo parole retoriche ...e fatti quasi zero. Nello stesso PD che pure si vanta d'aver candidato il 42% di donne se si abbandonano per un attimo gli slogan e si guarda alla realtà, si scopre che ad esser elette saranno appena il 10%. Che fare? meglio che proporre? La nuova UDI, Unione Donne Italiane, tempo fa ha raccolto le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare affinchè in ogni lista presentata per qualsivoglia carica elettiva il 50% deve esser donna per essere legale, in questa maniera, sostengono le donne dell'UDI è garantita la parità. Personalmente non concordo con loro, certamente non per bieco maschilismo, o peggio per ragioni di potere, semplicemente perchè, matematicamente parlando la percentuale delle elette a ricoprire incarichi rischia di esser ancora una volta bassa, anzi decisamente inferiore a quel 50% sognato e tanto sperato con questo genere di quote. Che fare? Semplice, nella furura nuova legge elettorale inserire un articoletto che preveda le cosidette quote in fase di conteggio e attribuzione seggi, cioè ripartire i seggi per ciascuna circoscrizione elettorale in base alla percentuale nazionale di donne e uomini risultante dall'ultimo censimento. In questa maniera vengono a cessare tutte le meline e le ipocrisie di partiti ee uomini di potere perchè di fatto in questo modo i primi, debbono per forza di cose candidare una percentuale di donne almeno pari, se non maggiore a quella rilevata dal censimento e i secondi non hanno più alcuna scusa cui appigliarsi. Ho parlato di questo argomento anche per evidenziare che la matematica non è un qualcosa di astratto, per di più spesso insegnata da butte donne frustrate, simili spesso nei comportamenti pedagogici a delle autentiche fighe di ferro, ma una scienza reale e pratica che se utilizzata con criterio trova applicazione anche in un mondo quello della politica troppo spesso occupato da ciarlatani e imbonitori
 

 
ddt54
ddt54 il 09/04/08 alle 15:59 via WEB
BASTA FINO A LUNEDI' PARLO SOLO DI DONNE... Che ne pensate delle quote per superare la disparità nell'ambito degli incarichi politici? Fino ad oggi si è fatto un gran parlare. Uomini e donne si trovano in perfetto accordo che così la situazione non può andare perchè produce una democrazia e una rappresentanza che non è espressione della realtà civile di un paese democratico. Molti, anzi tutti, i favorevoli alle cosidette quote parlano di "costrinzione" dei partiti a candidare il 50% di donne.
 

 
ddt54
ddt54 il 09/04/08 alle 11:09 via WEB
Col compagno Kennedy pernso che ogni cittadino con un minimo di giudizio non possa che concordare; tuttavia voglio far notare ai lettori e agli appassionati di politica e di economia, come nel loro linguaggio il termine pil, sia visto come un senso quasi religioso, tanto che è entrato nell'uso comune anche del cittadino medio. tutto ciò a discapito del termine "redditto medio pro capite" identificativo della distribuzione e della qualità della ricchezza tra i cittadini. betatificare il pil come di fatto avviene è sempre scarsamente indicativo perchè al limite l'intera riccezza di una nazione può esser posseduta da pochissime persone, come avviene in molte dittatture di paesi araba e africani. Nei gloriosi anni della Milano da bere e del consumismo sfrenato il "mitico" governo del CAF si autobeatificava che l'Italia era diventata la quinta potenza economica del mondo perchè aveva scavalcato la Gran Bretagna governata dalla Tacher; in quegli stessi anni però eravamo al 25 posto come redditto pro capite, dove non a caso tra primi 12 posti c'erano le economie dei paesi nordici, della Svizzera, del Canada, e della stessa GB. Paesi dove già da allora esisteva un elevato rispetto per la natura e una assistenza per i cittadini che andava dal concepimento fino alla tomba. Nella mia vita professionale mi è capitato di assistere nei primi anni70, ad una gara pre la progettazione e costruzione di un grande impianto chimico in un paese nordico; allora in Italia l'ecologia era una scienza sconosciuta, in questo paese invece alla prima riunione collegiale, prima ancora di parlare di prezzi e caratteristiche tecniche, ci dissero che per loro era prioritario che le acque di scarico confluissero in delle vasche con dei pesci resistenti a vari gradi di inquinamamento. Tutto ciò prima che le stesse acque venissero depurate in un impianto con specifiche rigidissime. Ho portato questo esempio perchè proprio in quegli anni si posero le basi per i molti disastri ambientali di questa nostra Italia.
 

 
memoriedia_g
memoriedia_g il 09/04/08 alle 09:15 via WEB
Concordo al 100% con le parole di Robert Kennedy. Chi lo desidera, usi anche questo spazio per dibattere su tali temi (la salute delle nostre famiglie, la qualità della loro educazione o la gioia dei loro momenti di svago, etc.); sono temi importanti, che ovviamente evadono dal mio scopo originale. Io mi accontento di segnalare che esistono dati numerici, oggettivi e di non difficile interpretazione, che potrebbero aiutarci a formarci un'opinione, ma che ci vengono taciuti dai mass-media.
 

 
witog
witog il 09/04/08 alle 03:36 via WEB
Adotto metodi personali: senza farmi influenzare, presto attenzione e non disdegno la tv che è lo strumento più ricco e meno impegnativo. Ascolto le persone con attenzione e se è il caso, cerco conferme. ...L'analisi dei fatti, con precisa riflessione, è essenziale e già so che ben pochi si soffermano oltre l'apparenza. L'opinione è altresì influenzata dalle proprie origini morali e dalla sua matrice che trapela costante.
 

 
m841d8
m841d8 il 09/04/08 alle 02:04 via WEB
Discorso di Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas: “Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL). Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani.”
 
 
 

 

 

(presunti) pregi e difetti del presente blog


Difetto:

i parametri oggetto dell'indagine sono solo due, per motivi di brevita' e per poterli contenere in un unico grafico leggibile. Ho scelto deficit/PIL e avanzo primario, perche' considerati dagli economisti fra i piu' significativi, per giudicare lo stato di salute della finanza pubblica. Ovviamente ne esistono tanti altri ugualmente utili (inflazione, debito pubblico, ricchezza media etc etc.). Come molti sapranno, il deficit/PIL e' un parametro che il governo deve cercare di tenere piu' basso possibile, mentre l'avanzo primario rappresenta quanto c'e' nelle casse dello Stato e occorrerebbe tenerlo piu' alto possibile (se si approssima allo zero, e' davvero bruttissimo segno...)

Pregio:

Il blog si basa su pochi semplici dati numerici di dominio pubblico (nel senso che sono ufficialmente pubblicati, non nel senso che sono diffusi con facilita'). Non si tratta quindi di opinioni, o di stime, o di previsioni, bensi' di dati di bilancio pubblici a consuntivo.

 

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