Una rivoluzione silenziosa, per lasciare ai milanesi almeno la possibilità di dormire in pace. Dopo le giuste impennate di decibel per la vittoria della nostra Nazionale ai mondiali – giuste perché rare - sarebbe opportuno per la giunta milanese riflettere su come ridurre i troppi rumori della nostra città. Partendo magari da quelli che rompono il “sacro” silenzio della notte, ma senza sottovalutare anche quelli diurni. Non dimentichiamo infatti che i lavori che impongono turni serali o notturni sono in aumento, e di conseguenza le persone che si trovano a dover riposare in pieno giorno sono sempre di più. Ma non è “solo” una questione di sonno. Anche chi è sveglio ha il suo sacrosanto diritto a non essere bombardato inutilmente da rumori molesti.
Sarebbe un buon inizio per la nuova Giunta milanese se, a partire da quei settori che dipendono direttamente da essa, si mandasse qualche segnale ai cittadini. Pensiamo solo alla metropolitana: durante l’estate, con il caldo e senza aria condizionata, è praticamente obbligatorio aprire i finestrini dei treni della metropolitana. Ebbene, la stessa ASL di Milano – come denunciato a giugno da Legambiente – ha rilevato il superamento della soglia di guardia del rumore in alcune tratte di tutte le linee metropolitane. Per non parlare di certi motorini, tanto piccoli quanto rumorosi grazie alle elaborazioni illegali delle loro marmitte. Sembra che mentre girano per la città lacerando i timpani di tutti i milanesi, abbiano il potere di non essere sentiti solo da chi dovrebbe sanzionarli.
Se il Comune volesse impegnarsi ad aiutarci a dormire in santa pace poi, ci sarebbero altre questioni da affrontare: la raccolta della spazzatura e la pulizia delle strade. Perché non provare a cambiarne gli orari? Per quanto riguarda la pulizia delle strade, per esempio, perché farla partire solo a mezzanotte? Non si potrebbe anticiparla di due - tre ore? Cominciando magari da quei primi 80 km in cui l’AMSA sta sperimentando il suo nuovo sistema di pulizia, che ha il pregio di non richiedere più la rimozione delle auto. Per quanto riguarda la raccolta della spazzatura invece, perché non pensare di provare a farla di sera? Per chi ha una finestra che dà sulla strada infatti, la sveglia – volente o nolente - arriva a partire dalle 6.30 del mattino: grazie agli inevitabili rumori legati alla raccolta rifiuti (in special modo quella del vetro). Un orario peraltro particolarmente infelice, visto che poi il lento incedere dei camion dell’AMSA va inesorabilmente a intralciare il già abbastanza caotico traffico mattutino della città. Si potrebbe anche pensare di far coincidere, dove possibile, le giornate in cui si raccolgono i rifiuti con quelle in cui si puliscono le strade, in modo da disturbare il cittadino meno volte possibile.
Sono convinto insomma che, con un po’ di fantasia, una “rivoluzione silenziosa” a Milano sia avviabile. Sarebbe una di quelle rivoluzioni – questo è certo – che farebbe dormire sonni tranquilli a tutti i milanesi. Fonte: mio articolo su Repubblica del 12 luglio 2006
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il 11/04/2010 alle 02:30
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il 24/02/2010 alle 22:11
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il 24/02/2010 alle 10:20
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il 06/02/2010 alle 11:21
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il 06/02/2010 alle 11:19