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Se quei bimbi rubano non è problema di cultura

Post n°60 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da romanodavide

L’operazione della Squadra Mobile contro la gang romena che sfruttava i bambini per farli rubare è un’Operazione Verità. Da tutti i dettagli diffusi dalla Polizia infatti, emerge come i rapporti tra lo Stabor (la cupola degli schiavisti) e i poveri bambini sfruttati fosse tutt’altro che “normale”. Non era per niente “nella cultura dei bambini rom” rubare, tutt’altro. Se i minorenni provavano a chiedere di smettere quella vita, o se non portavano ai loro padroni abbastanza soldi, il loro destino era quello di saltare la cena, di essere picchiati selvaggiamente.
Quello che emerge è abbagliante per chiarezza: non esiste una cultura romena o rom che è “naturalmente portata a rubare”. Esistono criminali di diverse etnie che sfruttano i propri connazionali, questo sì. Per fare un esempio, qui a Milano proliferano i laboratori in nero gestiti dai cinesi. Così come agli inizi del ‘900 esistevano negli USA i mafiosi italiani che chiedevano il pizzo agli emigranti conterranei.
È certo che gli immigrati, viste le condizioni in cui vivono, sono più propensi al crimine. Tuttavia le statistiche indicano  percentuali di criminalità maggiore, rispetto a quella italiana, nei casi soprattutto di immigrazione irregolare, ma non nella popolazione con regolare permesso di soggiorno.
Ciò premesso, con questa Operazione Verità devono fare i conti tutte le parti politiche. Quella destra che criminalizza i bambini romeni urlando in piazza che “rubare è nella loro cultura”, dovrebbe ora guardarsi allo specchio, e chiedere scusa.
Ma anche a sinistra i “buonisti” hanno ora maggior materiale per riflettere sul tema della legalità e dell’integrazione. Le comunità etniche e religiose immigrate nel nostro paese non vanno lasciate sole ad autogestirsi, in nome del rispetto delle diversità, come se fossero tribù con diritti e leggi speciali superiori a quelle dello Stato. Tanto più quando queste diversità confliggono con diritti riconosciuti da tutti.
L’idea del multiculturalismo che predica una società dove le diverse comunità si autogestiscono, è del tutto fallimentare.
Quando si parla di immigrati, siano essi romeni, cinesi o  musulmani, il problema è sempre lo stesso: non lasciare che gli onesti – che sono certamente in maggioranza - siano lasciati in balia delle loro minoranze violente.

Davide Romano

Pubblicato su La Repubblica - Milano il 13 dicembre 2007

 
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