La Xa Flottiglia Mas all' 8 di settembre del 1943 non si sciolse e non si arrese a nessuno, mantenendo il tricolore sul pennone della caserma del Muggiano (SP). Nei giorni e nei mesi che seguirono, quella bandiera indico' la strada a parecchie migliaia di italiani gia' combattenti o giovanissimi che non avevano ancora prestato servizio di leva. Uomini che non accettavano la resa senza condizioni e il ribaltamento di fronte. Il primo intendimento fu quello di continuare l' attivita' nei mezzi d' assalto - che era propria del reparto - e che fu presto affiancata dalle squadriglie dei Mas, delle vedette antisommergibile, delle motosiluranti e dei sommergibili tascabili. Ma il numero di volontari che accorrevano da tutte le parti impose soluzioni nuove per l'impiego di questi uomini. Furono costituiti battaglioni delle varie specialita' e gruppi d'artiglieria che si impegnarono dovunque la loro presenza fosse richiesta. (Guido Bonvicini "Decima Marinai! Decima Comandante")
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Post N° 137
Post n°137 pubblicato il 11 Novembre 2008 da decimacomandante
15.- La situazione sul campo diventa difficile Dopo tre giorni dall’ inizio delle operazioni la situazione si era complicata, mentre nel settore occidentale le colonne della Xa avevano raggiunto i loro obiettivi, nel suo complessivo dispiegamento l’ azione si trovava in crisi. Le due colonne tedesche che dovevano attaccare da Idria e i domobranci che muovevano da Gottedrasizza non avanzavano per la forte resistenza degli sloveni e alla fine dovettero retrocedere al punto di partenza. Altrettanto era successo agli ustascia e ai cetnici partiti da Postumia che non erano riusciti ad andare piu’ in la’ di Aidussina. Le quattro colonne cha avrebbero dovuto intervenire per dare il colpo finale ed annientare il IX Korpus non si mossero essendo venute meno le premesse del loro impiego. L’ iniziativa era passata nelle mani degli sloveni che potevano spostare tutto il peso della controffensiva sui reparti della Xa. Il 2° battaglione della brigata “Kosovel” si attesto’ a Slappe per impedire una ulteriore penetrazione degli italiani nella Valle dell’ Idria, mentre altri due battaglioni si mossero per preparare l’ attacco nella direzione di Chiapovano. Aveva nevicato e faceva molto freddo, soffiava violenta la bora. La notte del 22 da Chiapovano si notavano segnali luminosi intermittenti sulle alture, era il IX Korpus che prendeva posizione e stringeva il cerchio con altri battaglioni della “Garibaldi-Trieste” e della “Mazzini” formazioni costituite prevalentemente da partigiani comunisti italiani che si erano messi agli ordini di Tito! I maro’ della Decima di pattuglia catturarono un partigiano con un pastrano tedesco e la divisa inglese… ma forte accento friulano: era il commissario politico del battaglione “Mazzini” Furono presi altri prigionieri: un barbiere napoletano, militare sbandato dopo l’ armistizio, e un ragazzo sloveno che alla fine si fece saltare in aria con una bomba a mano tedesca trovata nel ricovero dove era stato portato. |
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Junio Valerio BORGHESE
Capitano di Corvetta
Nacque a Roma il 6 giugno 1906. Allievo all'Accademia Navale di Livorno dal 1923, nel luglio 1928 conseguì la nomina a Guardiamarina ed imbarcò sull'incrociatore Trento.
Promosso Sottotenente di Vascello nel 1929, prese imbarco sul cacciatorpediniere Fabrizi e nel 1933, nel grado di Tenente di Vascello, imbarcò sui sommergibili Tricheco ed Iride; con quest'ultimo partecipò a missioni operative durante il conflitto italo-etiopico e nella guerra di Spagna.
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale ebbe il comando del sommergibile Vettor Pisani e nell'agosto 1940, promosso Capitano di Corvetta, ebbe il comando del sommergibile Sciré con il quale trasportò mezzi ed operatori nelle missioni di Gibilterra e di Alessandria.
Costituitasi il 15 maggio 1940 la X Flottiglia MAS per Mezzi d'Assalto, assunse il comando del Reparto Operatori Subacquei e con la promozione a Capitano di Fregata, anche quello della Flottiglia. Al comando dello Sciré trasportò ad Alessandria gli operatori subacquei che nella notte fra il 18 ed il 19 dicembre 1941 violarono la munitissima base navale inglese di Alessandria ed affondarono le due corazzate inglesi Valiant e Queen Elizabeth.
Dopo l'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana e comandò, fino al termine del conflitto, la ricostituita X Flottiglia MAS. Posto in congedo mori a Cadice (Spagna) il 26-8-1974. E' sepolto nella Cappella Borghese di Santa Maria Maggiore in Roma.
C.C. J. V. Borghese
Motivazione della Medaglia d'oro al Valor Militare
Comandante di sommergibile, aveva già dimostrato in precedenti circostanze di possedere delle doti di ardimento e di slancio. Incaricato di riportare nelle immediate vicinanze di una munitissima base navale nemica alcuni volontari, destinati a tentarne il forzamento con mezzi micidiali, incontrava nel corso dei reiterati tentativi di raggiungere lo scopo prefisso, le più aspre difficoltà create dalla violenta reazione nemica e dalle condizioni del mare e delle correnti. Dopo aver superato con il più assoluto sprezzo del pericolo e con vero sangue freddo gli ostacoli opposti dall'uomo e dalla natura, riusciva ad assolvere in maniera completa il compito affidatogli, emergendo a brevissima distanza dall'ingresso della base nemica ed effettuando con calma e con serenità le operazioni di fuoriuscita del personale. Durante la navigazione di ritorno, sventava la rinnovata caccia del nemico e, nonostante le difficilissime condizioni di assetto in cui era venuto a trovarsi il sommergibile, padroneggiava la situazione, per porre in salvo l'unità e il suo equipaggio.
Mirabile esempio di cosciente coraggio, spinto agli estremi limiti di perfetto dominio d'ogni avverso evento.
Mediterraneo Occidentale, 21 ottobre - 3 novembre 1940
Altre decorazioni a riconoscimenti per merito di guerra:
- Medaglia di Bronzo al Valore Militare (Mediterraneo occidentale, febbraio 1938)
- Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia (Mediterraneo orientale, dicembre 1941)
- Promozione al grado di Capitano di Fregata (1941).
L' idea dello "scudetto" con il teschio e la rosa rossa ci venne ricordando il comandante Todaro, Medaglia d' oro, una delle figure leggendarie della Decima ante 8 settembre.
Todaro, come Teseo Tesei, un altro dei nostri eroi, aveva lasciato a noi della Decima una traccia profonda ed indelebile. Todaro era il mistico di un determinato tipo di vita, che cercava piu' che la vittoria... una bella morte. "Non importa" ci diceva "affondare la nave nemica. Una nave viene ricostruita. Quello che importa e' dimostrare al nemico che ci sono degli italiani capaci di morire gettandosi con un carico di esplosivo contro le fiancate del naviglio avversario". Tra l' altro, prima di cadere, ci aveva parlato del suo desiderio di coniare un distintivo dove apparisse l' emblema di una rosa rossa in bocca ad un teschio: "Perche' per noi" aveva detto " la morte in combattimento e' una cosa bella, profumata"
Nel suo ricordo, disegnammo cosi' lo "scudetto": E mai, forse, un distintivo fu "capito" e portato con tanta passione. Perche' sintetizzo' veramente lo spirito rivoluzionario, beffardo, coraggioso, leale che animo' in terra ed in mare, gli uomini della Decima repubblicana"
(J. V. Borghese)
Quando mi accorsi che attorno a noi si era creato il vuoto, che istituzioni, enti, comandi e cosi' via non esistevano piu'... capii che era necessario interpretare in senso rivoluzionario la nuova realta' e fornire agli uomini che stavano radunandosi attorno a me delle direttive atte a rompere decisamente con gli schemi di un passato e di una tradizione che non avevano retto alla prova dei fatti. Emanai cosi' alcune disposizioni fondamentali:
- Rancio unico per ufficiali, sottufficiali e marinai
- Panno della divisa uguale per tutti
- Sospensione di ogni promozione sino alla fine della guerra, fatta eccezione per le promozioni per merito di guerra sul campo
- Reclutamento esclusivamente volontario
- Pena di morte per i militari della Decima che vengano riconosciuti colpevoli di furto o saccheggio, diserzione, codardia di fronte al nemico
Il profondo significato morale e spirituale di queste disposizioni fu pienamente inteso dai volontari della Decima...!
J.V. Borghese
Inviato da: ventididestra
il 06/01/2010 alle 23:44
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il 04/04/2009 alle 20:25
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il 03/04/2009 alle 01:41
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il 23/01/2009 alle 13:40