Creato da Aquiladellanotte058 il 02/11/2012
 

AVATAR..........

La bellezza....la passione....il sentimento.....dal mio punto di vista.

 

 

Ne ferisce più la lingua che la spada....

Post n°23 pubblicato il 04 Ottobre 2013 da Aquiladellanotte058
 

Ho trovato questo bellissimo racconto, inserito in numerosissimi blog e siti. Questo racconto é attribuito in un altro sito a Isabelle Guerry, ed in un altro è viene definito un Tantra dell’antica India.

“C’era una volta un ragazzo con un carattere irascibile. Un giorno decise di recarsi dal saggio del villaggio per chiedere il suo aiuto. “Saggio, aiutami. Non riesco ad avere degli amici. La gente non ama stare in mia compagnia perché sono spesso critico e irascibile”. Il saggio gli disse: “Prendi questa scatola di chiodi. Pianta un chiodo nella palizzata ogni volta che ti renderai conto di aver dato un giudizio troppo severo, di aver criticato qualcuno ingiustamente, di aver perso le staffe, di aver fatto una battuta troppo sarcastica o di aver detto qualunque altro tipo di cosa spiacevole verso un’altra persona. Quando riuscirai a non piantare nemmeno un chiodo torna da me”. Il giovane annuì e se ne andò. I primi giorni fu un disastro: arrivò a piantare fino a 37 chiodi. Poi gradualmente diminuì. Diventava sempre più consapevole delle sue reazioni e riusciva a controllarle. Scoprì anche che era più facile mantenere la calma che piantare chiodi nella palizzata! Finalmente arrivò il giorno in cui il giovane non piantò alcun chiodo. Tornò dal saggio fiero del suo risultato. “E’ stato difficile ma ci sono riuscito. Eccoti i chiodi che restano”. Il saggio gli sorrise. “Bravo” gli disse. Ora sei pronto per la seconda parte. Torna dalle persone che hai accusato, giudicato o offeso in qualche modo e chiedi scusa in modo sincero per il tuo comportamento. Togli un chiodo dallo steccato per ognuna delle volte che lo farai. Quando avrai tolto tutti i chiodi torna da me”. Il giovane annuì e se ne andò. Questo gli sembrava un compito davvero difficile ma decise di andare fino in fondo. Dopo diverse settimane il giovane tolse anche l’ultimo chiodo dalla palizzata.Ritornò dal saggio e gli porse la scatola dei chiodi con fierezza “Ecco, questi sono tutti i chiodi che ho tolto dalla palizzata, non ne è rimasto nemmeno uno”. “Bravo” disse il saggio. “Ora vieni con me”. Il saggio lo portò davanti alla palizzata e il giovane fu contento di dimostrare che effettivamente non ci fossero chiodi rimasti. Il saggio disse “Che cosa vedi ora?”. “Uno steccato con i buchi dei chiodi che ho tolto”. “Ecco, questo è il punto. La palizzata non tornerà mai come prima. Quando dici delle cose preso dalla rabbia, esse lasciano una ferita, proprio come questi buchi. Non puoi piantare un coltello nella carne di un uomo e poi estrarlo. Non ha importanza quante volte dirai “mi dispiace”, la ferita sarà ancora lì. Anche se hai chiesto scusa ad una persona che hai ferito, il buco rimane. Le nostre parole restano nel tempo. E’ molto meglio comunicare con parole d’amore e di comprensione per poter vedere i frutti nel tempo. ”La fierezza sul viso del giovane si spense rapidamente. Il saggio proseguì: “Ecco, prendi questi semi. Ogni volta che dirai parole d’amore e di comprensione pianta un seme nel tuo giardino. Non dovrai più tornare da me ma ricordati di ringraziare Dio quando potrai godere della compagnia dei tuoi amici all’ombra delle piante che saranno cresciute”.
Le nostre parole continuano a vivere dopo di noi, nelle azioni che sono generate nelle persone che ci hanno ascoltato, che abbiamo ispirato. Possono essere fiori o veleno, siamo noi a deciderlo. Noi stessi siamo il risultato di tante parole che abbiamo sentito e ascoltato da diverse persone. I nostri valori, le nostre credenze derivano da altre persone che ce li hanno trasferiti in modo più o meno consapevole. Dentro di noi portiamo la vita delle persone con cui siamo entrate in contatto.

 
 
 

R.Cocciante - Se stiamo insieme

Post n°22 pubblicato il 04 Ottobre 2013 da Aquiladellanotte058

 
 
 

Cuore di Clochard.

Post n°21 pubblicato il 17 Settembre 2013 da Aquiladellanotte058
 
Foto di Aquiladellanotte058

Cuore di Clochard.

Giovanni i era seduto sulle scale di una chiesa, sotto la luce dei lampioni.
Indossava un cappotto rattoppato in più parti, le mani unite all'interno delle maniche.
Gli occhietti piccoli e arrossati.
La barba gli ricopriva tutto il viso.
I rintocchi di un campanile suonavano le venti.
Cominciava a far buio.
Le prime luci della città si accendevano, davano più risalto agli addobbi natalizi delle vetrine.
Tante scarpe e stivali passavano davanti ai suoi occhi.
Solo qualche sguardo di un bambino tenuto per mano riusciva a vedere ma nessuno di quei passanti vedeva lui.
Raccolse qualche spicciolo donatogli nella giornata.
Si alzò lentamente e traballante, le sue ossa si erano intorpidite per il gran freddo e,
si avviò lungo una strada accompagnata soltanto dalla sua ombra e da un bastone che lo reggeva.
Arrivò di fronte ad un cassonetto della spazzatura, vuoto.
Lui sorrise, anche per quella notte aveva avuto fortuna, trovare una casa dove stare.
Con le poche forze rimastegli, rovesciò il cassonetto e lo posizionò a forma di tetto.
Si abbassò e accucciato vi strisciò dentro.
Decise che quella notte sarebbe stata speciale, anche se non sapeva che giorno era.
Ad un tratto sentì un rumore che si avvicinava sempre di più.
Poi si accorse che era un uomo.
Che barcollava e tossiva bruscamente.
Con in mano una bottiglia e dei cartoni.

L'uomo vide Giovanni sotto quel rifugio ma non si fermò e quindi:
"Fermati, dove vai, fa freddo. Qua c'è posto anche per te ci stringiamo e staremo bene"
L'uomo si voltò e lo guardò. Si avvicinò,
s'infilò là sotto con lui, non disse una parola ma gli offrì un sorso della sua bottiglia. Lui gli disse: " Grazie,
avevo bisogno di qualcosa che mi scaldasse la gola"
Giovanni lo fece sedere al suo fianco, prese i suoi cartoni e li unì ai suoi per renderli più spessi.
Li sistemò dalla cintola in su di entrambi. Per la parte inferiore del corpo, ci avrebbe pensato il fuoco di quei pochi ramoscelli a scaldarli, acceso
con l'ultimo fiammifero che aveva in tasca.
Giovanni disse:
"Sono felice questa notte, qualcuno mi ha voluto regalare, tutto questo",
indicando con le sue dita tremanti, la casa creata con quel cassonetto, " poi ho incontrato te e fa piacere avere un po' di compagnia, anche se sei silenzioso."
Giovanni si distese a pancia in su e con le mani dietro la nuca sussurrò all'amico:
"Guarda in alto e chiudi i tuoi occhi, ci sono loro, le stelle che sono lì pronte a donare luce al silenzio, loro sono lì brillano e con loro si riaccendono i ricordi.
I ricordi, quelli che fanno volare in alto i nostri sogni, che li rendono vivi in noi, come se in quel momento tutto tornasse a parlare di passato e tu sei lì, che vorresti stringerli"
Giovanni si voltò e vide che il suo amico si era addormentato. Cercò di coprirlo meglio, con alcuni fogli che si tolse di dosso.

Ristrinse con le mani gli ultimi ramoscelli che bruciavano e la fiamma riprese vigore.
In quell'istante un insieme di campane iniziò a suonare a festa e in continuazione.
"Chissà perché" si chiese, "forse è tardi, meglio se riposi un po'."
I suoi occhi non fecero fatica a chiudersi, mentre i primi fiocchi di neve cadevano dal cielo.
Il mattino seguente, l'amico si svegliò senza far rumore prese da indosso a se i cartoni che aveva e li appoggiò su Giovanni che era rimasto senza.
Voleva restituirgli quel calore che lui gli aveva dato la notte prima.
Uscì dal cassonetto con la sua bottiglia in mano e voltandosi indietro disse "Grazie amico." .
Senza accorgersi che Giovanni non gli avrebbe più risposto e che, il regalo più grande che gli aveva fatto, era stato la sua vita per quella notte.
Le stelle che Giovanni tanto adorava cosa fanno ora?!
Lo guardano e silenziosamente illuminano quella scia che solca il suo viso,
una lacrima, quella lacrima che lo accarezza piano e che silenziosamente come la notte domani sparirà, tutto lascerà spazio ad un nuovo giorno e, quelle notti fatte di ricordi saranno aggiunte come pagine silenziose al libro della vita che nessuno smetterà mai di leggere.

(Se mi permetti di mantenerlo pubblicato grazie, altrimenti  lo elimino)

 
 
 

Donne e fiori .........

Post n°20 pubblicato il 17 Settembre 2013 da Aquiladellanotte058
 

 
 
 

R. Cocciante - bella senz'anima

Post n°19 pubblicato il 17 Settembre 2013 da Aquiladellanotte058
 

 
 
 
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