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Post n°94 pubblicato il 10 Agosto 2006 da Davide2nove
Qui di seguito la storia dello Stato di Israele senza commenti politici. Traete da soli le considerazioni su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. ------------------------------------------------------------------------------------------ Sionismo e Mandato britannico La popolazione ebraica, ridottasi a circa 10.000 unità all'inizio del XIX secolo, ricominciò ad aumentare alla fine dell'Ottocento. Fu in quel periodo che si sviluppò il sionismo, movimento nazionale che auspicava la creazione di un'entità politica ebraica in Palestina. Alla fine della prima guerra mondiale, la Società delle Nazioni trasferisce la Palestina sotto il controllo dell'Impero britannico, togliendola all'Impero Ottomano. I Britannici, con la Dichiarazione Balfour, si erano fatti promotori della costituzione di una patria ( national home ) ebraica in Palestina. L'avvento del Nazismo e la tragedia della Shoah portarono ad un ulteriore flusso migratorio di ebrei provenienti da diverse nazioni europee. La nascita dello Stato Nel 1939 l'amministrazione britannica pone fortissime limitazioni all'immigrazione e alla vendita di terreni ad ebrei e respinge le navi cariche di immigranti ebrei. I vari movimenti ebraici iniziano ad operare per la creazione del loro Stato, alcuni anche con attentati terroristici contro gli Arabi e le istituzioni britanniche. Nel 1947 l'Assemblea delle Nazioni Unite, stabilisce la creazione di uno Stato ebraico e di uno Stato arabo in Palestina, con la città di Gerusalemme sotto l'amministrazione diretta dell'ONU. La dichiarazione venne accolta con favore dagli ebrei, mentre gli Stati arabi proposero la creazione di uno Stato unico federato, con due governi. Tra il dicembre del 1947 e la prima metà di maggio del 1948 vi saranno cruente azioni di guerra civile da ambo le parti. Il 14 maggio del 1948 viene dichiarata la nascita dello Stato di Israele. La guerra d'indipendenza Il 15 maggio, le truppe britanniche si ritirarono definitivamente dai territori del Mandato. Lo stesso giorno gli eserciti di Egitto, Siria, Libano, Iraq e Transgiordania, attaccarono il neonato Stato di Israele. L'offensiva venne bloccata dal neonato esercito israeliano e le forze arabe vennero costrette ad arretrare. La guerra, che terminò con la sconfitta araba nel maggio del 1949 creò quello che resterà la causa degli scontri successivi: circa 700mila profughi arabi. In seguito all'armistizio ed al ritiro delle truppe ebraiche l'Egitto occupò la striscia di Gaza mentre la Transgiordania occupò la Cisgiordania, assumendo il nome di Giordania. Israele si annesse la Galilea e altri territori a maggioranza araba conquistati nella guerra. Negli anni immediatamente successivi, dopo l'approvazione (5 luglio 1950) della Legge del Ritorno, da parte del governo israeliano, si assiste ad una nuova forte immigrazione, che porterà al raddoppio della popolazione di Israele. In gran parte, inizialmente, si tratta di profughi ebrei sefarditi provenienti dai paesi arabi, espulsi dai loro paesi di origine dopo la nascita dello stato.
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