Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITà

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FëDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

 

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Durian Sukegawa - Le ricette della signora Toku

Post n°138 pubblicato il 15 Ottobre 2018 da ixtlann
 

 

 

"Sono convinta che ogni cosa in questo mondo abbia il dono della parola. Secondo me si può prestare ascolto a tutto, ai passanti sulla strada, ovviamente, ma anche a tutti gli esseri viventi, e persino ai raggi del sole e al vento."

 

Non è mai facile "afferrare" il messaggio che un autore ci vuol trasmettere, e lo è ancora di più quando la cultura da cui esso proviene e molto dissimile dalla nostra.

I giapponesi hanno un modo di vivere e di pensare cha a volte ci viene difficile da capire, ma è anche vero che i problemi e gli ostacoli che la vita ci pone avanti sono ovunque gli stessi, o riportabili alle stesse tematiche.

Il perché esistiamo e come affrontare la vita forse è una delle domande che l'uomo si pone da più tempo.

In questo libro Sukegawa ci dice qual è la sua risposta.

Mi avevano consigliato questo libro parlandomene molto bene e riportandomi una frase del testo, che poi è la stessa che si ritrova in altre recensioni

"Si tratta di osservare bene l'aspetto degli azuki. Di aprirsi a ciò che hanno da dirci. Significa, per esempio, immaginare i giorni di pioggia e i giorni di sole che hanno vissuto. Ascoltare la storia del loro viaggio, dei venti che li hanno portati fino a noi."

 

 Che dovrebbe illuminarci sulla profondità di questo romanzo, e lì per lì la cosa mi aveva molto colpito, ma una volta letto il libro mi sono reso conto che forse quella frase per molti aspetti ha ben poco a che vedere con la vera essenza di questo romanzo.

Il nostro protagonista e narratore è Sentarō, un uomo ancora giovane ma che ha gestito male la sua vita e che ora si trova a lavorare in un negozio di dolci per ripagare un debito, e già questo è un fatto strano, perché se il romanzo non fosse ambientato in Giappone probabilmente il debito di Sentarō, non esisterebbe!

Ma il romanzo ha un secondo e più importante protagonista, La signora Toku, una dolcissima vecchina, che pur di lavorare lo farebbe gratuitamente, e che viene assunta da Sentarō, al quale la vicinanza e la r frequentazione di della signora Toku cambia la vita, o meglio cambia l'approccio alla vita!

 

"Ma chi si era accanito su quella vita sbocciata appena quattordici anni prima... A quel punto Sentarō si sentí soffocare. Sí, colui che le sussurrava senza sosta: «Avresti fatto meglio a non nascere»... Colui che aveva condotto i giochi... era Dio."

 

La signora Toku è reduce da una malattia estremamente invalidante, il morbo di Hansen, e quanto scopriamo a proposito della sua vita e di quale fosse l'approccio del Giappone a questa malattia è davvero scioccante, forse la parte più dura e commovente del romanzo, si veniva segregati in una struttura dalla quale non si sarebbe più usciti per il resto della propria esistenza, e dove non poteva entrare nessuno, neanche la polizia o i vigili del fuoco, e se ci lamentava troppo "ti spedivano nella cella d'isolamento di Kusatsu non ne uscivi vivo.", davvero raccapricciante.

Quindi sembrerebbe che attraverso il nuovo approccio alla preparazione dei dolci si trovi la soluzione alle problematiche esistenziali, ma in realtà la risposta alle domanda c'è la dà la sig. Moriyama amica della Touke che ci dice "Diventare come dei poeti era l'unico modo di vivere [..] A guardare la realtà così com'era, veniva voglia di morire ". 

Un libro ricco di poesia, che ci parla di storie dolorose senza mai cadere nel melenso ma anzi dandoci spesso conforto al dolore, ricco di sentimento senza sentimentalismi, l'unico neo forse  alla fine quando l'autore cerca di ridirci come vivere.

 

"Anche se ci sforziamo di vivere in maniera irreprensibile può succedere comunque che l'incomprensione della società ci annienti."

 

Il libro scritto con un linguaggio semplice e fluido riesce a catturare da subito l'attenzione del lettore che ne resta avvinto è ha difficolta a staccarsi dalla lettura. Il racconto è magnetico si potrebbe leggere senza fermarsi e fermarsi è quasi un problema anche se si è costretti a farlo per mangiare o per dormire!

 

"Sono sicura che tutti, non solo le vittime del morbo di Hansen, prima o poi si chiedano se la loro vita abbia un senso. E la risposta è che... la vita ha un senso, oggi lo so per certo. Tutto ciò non risolve i problemi che incontriamo nel cammino, per cui ogni tanto abbiamo l'impressione che la vita sia solo una trafila di sofferenze."

 

 

 

 
 
 
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Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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