Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITÀ

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FËDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

 

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Yu Hua - Vivere!

Post n°274 pubblicato il 18 Maggio 2021 da ixtlann
 

 

"Vecchio mio, anche se muori devi vivere lo stesso"

 

Più leggo quest'autore è più lo apprezzo! Quindi sicuramente parlando di lui sarò influenzato dal piacere che mi da leggere i suoi romanzi.

Forse questo per ora è il più bello che mi sia capitato tra le mani. Fermo restando alcune caratteristiche di quest'autore e serti luoghi comuni che ricorrono in tutti i suoi romanzi, forse in questo più che negli altri si trova quella forza interiore che ci fa sorridere anche quando non c'è assolutamente da sorridere, la forza che ci fa andare avanti la forza di vivere!

 

"Quand'ero dieci anni più giovane, ottenni un bel lavoro da scansafatiche, andar per le campagne a raccogliere ballate popolari. Per tutta l'estate errai come un passero vagabondo tra casette e campi inondati di sole e di cicale."

 

Già, titolo emblematico!

La voce narrante è quella di un giovane che ci ricorda tanto i giovani di oggi con poca voglia di fare e la necessità di andare avanti.

 

"L'uccello maldestro deve volare prima degli altri,"

 

Il nostro narratore ci racconta di un incontro avvenuto una decina di anni prima, quando il suo lavoro lo portava in giro a raccogliere ballate popolari, la qual cosa gli faceva incontrare conoscere tante persone diverse, e fra questi  un anziano contadino che arava la terra con il suo bufalo, Fugui, che aveva  una gran voglia o forse un gran bisogno di raccontarsi, di narrare la propria storia. L'incontro è propiziato dal fatto che Fugui  sta arando con un solo bufalo, ma lo chiama con tanti nomi diversi, questo fa si che i due comincino a parlare e Fugui ci racconterà la sua storia.

 

"- Erxi, Youqing non fare il pigro; Jiazhen, Fengxia stai arando bene; anche Kugen se la cava.

Quanti nomi può avere un bufalo? Curioso, entrai nel campo e mi avvicinai al vecchio per chiederglielo:

- Ma quanti nomi ha questo bufalo?

Il vecchio fermò l'aratro e mi squadrò da capo a piedi.

- Vieni dalla città?

- Sì - ho accennato col capo.

E il vecchio tutto compiaciuto: - L'avevo capito subito.

- Quanti nomi ha il bufalo?

- Solo uno, si chiama Fugui.

- Ma poco fa hai detto un sacco di nomi.

- Ah! - si mise a ridere tutto contento e mi fece cenno di avvicinarmi. Quando gli fui accanto, fece per aprir bocca, poi si fermò vedendo che il bufalo aveva alzato la testa. Lo sgridò: - Non spiare tu, giù la testa!

Il bufalo obbedì, allora il vecchio mi sussurrò:

- Ho paura che si accorga che c'è solo lui ad arare, così chiamo tutti questi nomi in più per ingannarlo. Se sente che ci sono altri bufali ad arare il campo non fa storie e ci mette più impegno."

 

Figlio di un ricco proprietario terriero, considerato la pecora nera della famiglia Xu,  in una notte di follia, aveva perduto il patrimonio familiare giocando d'azzardo. Da quel momento, Fugui inizia la rovina della sua casa e lui deve intraprendere una nuova vita, fatta di dura fatica nei campi, di enormi privazioni, di sofferenza,  dolore e umiliazioni. Ma nonostante tutte le angherie che la sorte gli riserva, ritrova sempre nell'intimo della famiglia la forza per andare avanti, superando la guerra, la fame, le carestie le avversità dovuta al clima politico che come in altri romanzi di quest'autore ci da a latere un idea dell'evoluzione della storia cinese.

 

"Ci intrufolavamo tra le masse di soldati mentre s'accatastavano l'uno sull'altro per carpire le focacce, e gli sfilavamo via le scarpe dai piedi: qualche piede non reagiva, altri invece prendevano a scalciare furiosamente all'indietro, allora afferravamo il primo elmetto che ci capitava sotto mano e colpivamo senza pietà i piedi ribelli; i piedi percossi si contorcevano un po', quindi si irrigidivano come fossero intorpiditi dal gelo. Tornavamo di corsa alla trincea stringendo tra le braccia le scarpe di gomma e le usavamo come combustibile, tanto di riso ne avevamo in abbondanza e ci risparmiavamo così ferite e contusioni."

 

Una vita piena di dolore e di lutti, che avrebbe stroncato anche il più forte, ma come si sul dire 'ciò che no ti uccide ...' e in questo caso più che mai la vita lo forgia, lo rende consapevole, capace di afferrare l'essenza delle cose, e al contempo capace di andare avanti con sagacia e ironia, trovando comunque la forza che gli faccia affrontare l'esistere con gioia e serenità.

E, avvicinandoci a una cultura tanto diversa dalla nostra certo non mancheranno le sorprese, leggendo di abitudini, non solo lontano dalle nostre, ma forse neanche immaginabili.

 

"Mi piaceva farmi portare a spasso per la strada sulle sue spalle, come sulla groppa di un cavallo. Mio suocero, il padron Chen della rivendita di riso, stava in piedi dietro il bancone indossando un abito di seta nera. Tutte le volte che passavo di là, afferravo la prostituta per i capelli perché si fermasse, mi levavo il cappello e lo salutavo così: - Come va la salute ultimamente?"

 

Non voglio anticiparvi molto, ma alcune trovate nel finale, riguardanti il rapporto di Fugui con il suo vecchio bufalo, al quale aveva dato il suo stesso nome,  sono straordinarie e commoventi, scene di una bellezza eccezionale che fanno crescere ancora un libro che già ci aveva dato tanto.

Il romanzo ha la solita scrittura piacevole veloce, infarcita di ironia, e di 'cattive' parole, che ormai non ci stupiscono più e riconosciamo come parte del linguaggio povero di questo popolo.

 

"- Saper vivere vuol dire non dimenticare mai queste quattro regole: non dire parole sbagliate, non dormire nel letto sbagliato, non varcare la soglia sbagliata e non infilare la mano nella tasca sbagliata."


Benché come al solito, il romanzo sia pervaso da una sottile critica al regima, o al succedersi dei regimi che hanno governato il paese, si percepisce comunque un distacco, un'osservazione ironica e al contempo rassegnata, come un'altra prova che la sorte a riservato a questo popolo, e un protagonista che le affronta con purezza e candore, con fiducia nella vita, anche quando questa ci sta sfuggendo tra le dita. Leggere questo rimanzo e come una cura, fa bene al cuore e all'animo!

 

Senza dir nulla, mi piegai a sciogliere le zampe del bufalo, mi alzai in piedi e gli carezzai la testa: quel bufalo era davvero intelligente, capendo che non sarebbe più morto, s'alzò di scatto e smise di piangere. Presi la cavezza e mi rivolsi a quell'uomo

 

 

 

 

 
 
 
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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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