Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITÀ

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FËDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

Messaggi di Gennaio 2021

Muriel Barbery - Vita degli elfi

Post n°260 pubblicato il 11 Gennaio 2021 da ixtlann
 

 

Solo la zietta più anziana, in virtù di una sua tendenza verso ciò che non comporta spiegazioni, pensava in cuor suo che nella piccola ci fosse qualcosa di magico.

 

Come scegliere i libri, certo non è facile ne sicuro! A volte un consiglio, a volte una recensione ci induco a pensare che un dato romanzo potrebbe piacerci, a volte basta una copertina che esercita su di noi un'irrazionale richiamo, a volte un concorso di fattori e ci ritroviamo a leggere. A volte civa bene altre volte meno. Domenico dara nel suo Malinverno dice : "Per ogni romanzo che si legge ce n'è un altro che non leggeremo e che forse, per non essere stato scelto in quel momento, cadrà nel dimenticatoio e non verrà mai più letto. E magari era proprio il libro della nostra vita." suggerendo che se un libro non piace forse è meglio abbandonarlo, e questo con qualsiasi romanzo, ma, c'è un ma, io sono cocciuto, o forse masochista, chissà e quando comincio un romanzo lo devo terminare, anche se ciò mi costa sofferenza, prima o poi dovrò risolvere questa mia deficienza! Nel frattempo continuerò a soffrire ogni volta che sbaglio libro.

 

"Così fu questa giovane fronda ardente e segreta a percepire accanto a sé, nella bruma delle cinque del pomeriggio, la presenza di un essere invisibile che sentiva amico e soprannaturale con molta più certezza di quanto non percepisse l'esistenza del buon Dio predicata dal curato."

 

Come in questo caso! Muriel Barbery,  Vita degli elfi, Come minimo Premio noia 2020!!! Già perché fosse solo noioso, lo potrei sempre usare come sonnifero, ma in realtà riesce ad essere anche peggio, mieloso, esagerato, una teoria ininterrotta di aggettivi talmente esagerati da risultare innanzitutto stancante, poi anche incredibile, inimmaginabile al di la di ogni favola! Portarselo a letto significa non dormire, benché sia una noia mortale, quindi forse morire ma certo non dormire né sognare!!

Avevo letto questa recensione:

 

"Vita degli elfi è un romanzo che sfida le aspettative, non facile da classificare. Quando l'armonia tra gli esseri viventi si tramuta in disaccordo le stagioni vanno alla deriva e il mondo naturale si ritrova in preda allo scompiglio; gli esseri umani, ormai incapaci di provare empatia e percepire l'incanto, si abbandonano all'odio, alla violenza e alla guerra. È così che scoppia, sia sulla Terra che nel mondo delle brume, là dove vivono gli elfi, una battaglia epica tra le forze che aspirano a ristabilire l'armonia nel mondo e quelle che vogliono definitivamente distruggerla. Un esercito di semplici contadini si prepara alla lotta, armato solo della propria antica familiarità con la terra e di un'innata simpatia per la magia. Ma l'umanità non può vincere questa battaglia da sola. La vittoria dipende dall'aiuto degli abitanti di un mondo celato alla vista degli umani. Tutte le speranze sono riposte in Maria e Clara, due ragazzine che grazie ai loro straordinari talenti artistici e al profondo legame con la natura renderanno possibile l'unione degli umani con il regno del soprannaturale. "

 

E avendo già letto 'L'eleganza del riccio' (che non mi aveva proprio entusiasmato ma che non mi aveva neanche deluso) o pensato di dare una seconda chance all'autrice. Immaginavo un bel fantasy avventuroso e scorrevole, mi sono impantanato e per finirlo ho penato.

 

«Vita degli elfi è al tempo stesso un romanzo realistico e onirico. Il linguaggio poetico di Muriel Barbery e i suoi accattivanti personaggi incanteranno i lettori». (La Vie)

"Suonò lentamente, senza guardarsi le mani e senza sbagliare una sola volta. Alessandro girò le pagine dello spartito per lei e Clara continuò a suonare con la stessa inesorabile perfezione, alla stessa velocità e con la stessa precisione, fino a che nella chiesa trasfigurata calò il silenzio. «Leggi quello che suoni?» domandò Alessandro dopo un bel po'. «Guardo» rispose lei. «Riesci a suonare senza guardare?». La piccola annuì. «Guardi solo per imparare?»."

 

Forse avrei dovuto leggere tra le righe, Quel "Il linguaggio poetico" avrebbe dovuto salirmi come la puzza  al naso e invece niente, a volte non si vuol vedere.

 

«Questa fervida e inusuale fiaba è la prova innegabile di un immaginario profondamente lirico». (Kirkus Reviews)

"Angèle veniva da quella stirpe, e ci aveva anche messo del suo coltivando una forma speciale di ostinazione che senza intelligenza sarebbe stata ottusa, ma che, essendo lei viva come la corrente, liberava un sovrappiù di sagacia che lei impiegava per capire il mondo senza metterci piede. Fin dall'inizio, si sa, Angèle aveva subodorato che la piccola fosse in qualche modo magica."

 

Anche questo commento poteva essere rivelatore ma l'immagine della copertina  o forse la voglia di qualcosa di fresco, insomma per farla breve, se vi doveste imbattere in questo romanzo, evitatelo, ora lo conoscete!!!

"Si vedeva che l'uomo era nato fornito di quella grazia di cui si nutrono le più grandi estasi e gli ardori interminabili, e Clara capì che era bello perché respirava come gli alberi, con un'ampiezza che lo rendeva allo stesso tempo più aereo e più dritto. Era attraverso quella respirazione solare che si sposava al mondo con una fluidità raramente raggiunta dagli umani, e che entrava insieme all'aria e al suolo nell'armonia che aveva fatto di lui un artista magnifico. "

 

 

 

 

 
 
 
 
 

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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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