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Dove Sarai

Post n°52 pubblicato il 27 Novembre 2008 da panzanato

Guardo il tuo corpo li steso su questo marmo freddo,sembra che tu stia dormendo ,quante volte ti ho guardato mentre lo facevi, vorrei poterti chiamare, portarti il caffè ma….non è più possibile. Perché devo assistere a questo?? tu con gli occhi chiusi sul tuo letto di morte con una rosa bianca in mano, tua moglie straziata ha esaudito tutte le tue volontà , dicevi sempre “il giorno in cui non ci sarò più metti nella mia mano una rosa bianca che devo portarla alla mia mamma celeste” e a me non hai pensato? al dolore che mi strappa il cuore e me lo scaraventa schiacciandolo, come posso spiegare un dolore così ,come è successo? come è stato possibile che io sopravvivessi per vedere la tua morte? Sento che mi viene meno tutto, mi manca il fiato mi manca la terra sotto i piedi la stanza gira intorno sempre più forte, non riesco a pensare a quel sorriso che si è spento sul tuo viso fino all’ultimo hai detto ai tuoi figli con quel bel viso ‘ Abbiate cura della mamma e di ognuno di voi ‘ te li sei baciati con la tua solita benevolenza con il tuo grande amore per loro, hai stretto la mano di tua moglie facendole l’occhiolino come di uno che sta facendo uno scherzo , hai avuto ancora la forza di dirmi ‘Mamma io ritorno dal Padre mio non piangere perché io sarò con Lui ‘ . Addio figlio mio… perché questo Dio ti ha ripreso con sé , eppure io ti insegnai le preghiere ,ti portavo a messa ,e ora dove sei tesoro della mamma??? Non potevo morire io al posto tuo? Perché tu? MALEDIZIONE non riesco ancora a crederci di non poter più vedere quegli occhi di nuovo aperti vivi che splendevano sempre anche nei giorni tristi e duri della tua vita, io li ho visti aprirsi alla vita , eravamo solo io e te . Quanti ricordi mi stanno distruggendo l’anima, passano cosi veloci che non riesco più a sentirli neanche miei… ti rivedo piccolino mentre giocavi in cucina coi soldatini, il primo giorno di scuola che non volevi lasciarmi la mano,poi i giorni gli anni le incomprensioni dovute alla tua gioventù e alla mia stanchezza. Io ti guardavo crescere sapevo che a te sarebbe bastato il mio sguardo, tu non avevi bisogno di una mamma che ti stesse dietro, forse mi nascondevo dietro le scuse del lavoro, degli anni, della stanchezza ma tu sai che il mio bene ti ha sempre seguito. Anche adesso! ovunque tu sia!, SI perché sono convinta che gli uomini come te non muoiano insieme al loro corpo, ma che sopravvive qualcosa di voi, ho sempre pensato che tu fossi diverso, già ti sentivo dentro la pancia . Poi gli anni mi hanno dato conferma , appartieni a quegli uomini che si incontrano una sola volta nella vita e tu li guardi meravigliata di quanta umiltà e dolcezza c’è in loro, ho cercato di somigliarti sai ?? Non te l’ho mai detto ma di te sono andata sempre fiera ma non solo perché eri mio figlio ma perché ti brillavano gli occhi, ti guardavo ammirata scherzare con i tuoi figli, amare sempre di più la vita con tutte le incertezze e dolori che ti ha dato. Son arrivata a invidiare anche la tua disarmante timidezza, ma quando si trattava di solidarietà allora eccoti pronto a tutto ,sempre in prima fila volevi addirittura farti affidare quella bimba rom e facesti di tutto per assicurarle da mangiare e vestiti ,coinvolgesti tutti parenti e amici mostrando a tutti la sua foto. Tesorino mio adesso posso dirtelo senza vergogna , so che il dolore non si può misurare non si può controllare ma tu fino in fondo hai voluto darti tutto per tutti , fra poco ti porteranno via per l’espianto degli organi , anche questo avevi pensato , anche in questo ti rivedo ragazzino insofferente mentre guardavi la tivù , e passavano le immagini delle guerre e di bambini soldato o solo di poveri e ti chiedevi perché???? Perché adesso lo sto chiedendo io a te ,perché questo dolore ? E ‘ enorme per me immenso, immenso come il mare che ti piaceva tanto , non vedevi l’ora che arrivasse l’estate per andare al mare. Una passione che poi hai trasmesso ai tuoi piccoli tanto da convincerli ad andare in piscina in pieno inverno, hai coinvolto tua moglie in tutto, l’hai amata come un vero uomo sa amare, tu non parlavi mai molto nella maturità della tua vita avevi deciso di non sprecare in parole inutili, ma sapevi ascoltare hai saputo tendere la mano verso i bisognosi, verso i giovani che avevano perso le speranze mettendoti contro tutto e tutti anche al lavoro, già ci sono luoghi e persone che tu hai vissuto ma che io non ho conosciuto. Una mamma vorrebbe conoscere tutto dei suoi figli non lasciarli andare mai da soli,per egoismo gelosia , poi la vita te lo impone , ti impone un ruolo dove essere forte ….ma con te no !!! il più forte sei stato tu da quand’eri ragazzino .Mi ha sempre meravigliato il tuo modo di guardare le persone ,le cose il mondo , ho cercato di capire cosa succedesse nei tuoi occhi e nel tuo cuore, perché all’improvviso si struggeva il tuo viso , sono sicuro che se avessi potuto leggere nel tuo cuore avrei trovato tanta compassione… a volte mi facevi paura sembravi che tu non fossi nato da me e vissuto nella nostra famiglia, alcuni tuoi discorsi e atteggiamenti mi sembravano di un uomo che non conoscevo affatto, come di uno che sa quello che deve fare anche se questo costa sacrificio. Ricordo ancora quel giorno che mi dicesti “Vado mamma sta senza pensiero” avevi una piccola borsa sulle spalle, io credevo che tu andassi da qualche amico a passare la notte e con quegli occhi mi hai fissato dentro nell’anima “Parto ,,,starò via almeno un mesetto vado in Nicaragua nella missione dei sacerdoti…” “Tu sei pazzo” ti dissi ma ero cosciente che tu avevi già tutto pronto e non ti saresti fermato avevi la forza dei tuoi vent’anni e nel cuore la speranza , poche volte i tuoi occhi sono stati così intensi, l’unica cosa che riuscii a dirti “stai attento “ e con un bacio ti salutai. Quanti pensieri in quei giorni in cui neanche una telefonata , e poi un giorno mi arrivò la tua lettera , l’ho conservata sai? Non ti ho mai detto che è stata l’unica lettera che ho avuto in tutta la mia vita, mentre la leggevo piangevo. Piangevo e non sapevo il perché, mi sembrava di sentire la tua voce in quelle parole e poi mi allegasti una foto dove tu non c’eri ma c’erano visi di bambini sorridenti , credo che sorridessero a te che con la tua mania per le fotografie eri sicuramente l’artefice della loro felicità. Non ti ho mai chiesto cosa hai fatto in quel mese , però da quando tornasti non eri più il ragazzino di prima , vedevo già in te un uomo vero, uno di cui a volte si ha paura di capire i suoi pensieri perché potrebbero essere troppo grandi per se stessi. Questo ha fatto di te uno che al primo impatto era antipatico, non ti piacevo perder tempo in discorsi inutili, ma subito dritto al problema e al cuore di chi avevi di fronte. Ovunque tu ora sarai , con la mente non riesco a pensarti , ma il cuore illude ancora una volta i miei pensieri , mi piace pensarti che stai rinascendo in un'altra parte del mondo e che potrai farti amare ancora da una donna. Mi piace credere che tu possa ancora esserci in questa terra o da una altra parte dell’universo, pensare che il nuovo uomo che potresti essere avrà in fondo al cuore e dentro gli occhi una nostalgia lontana della vita trascorsa qui con noi.

 
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