Diario Infernale

Alla fine e’ arrivata la sentenza, sulla testa della Commissione Grandi Rischi, quella che si era riunita una settimana prima del terremoto dell’Aquila, per valutare lo stato dell’arte e decidere su che misure prendere.    Sembra da un’informazione che fornisce Repubblica che detta riunione fosse stata convocata da Bertolaso (che poi non partecipo’) principalmente per calmare il nervosismo nella popolazione, che stava toccando livelli di allarme sociale.

In sostanza la lunghissima catena degli eventi sismici che si stavano continuamente manifestando nel territorio stava provocando reazioni di ansia.   Il Governo, nella persona di Bertolaso, non poteva non fare nulla.   Ma dato che nulla si poteva fare, ovviamente, di concreto, se non prendere delle decisioni drastiche di evacuazione, che erano state in precedenza state fatte in pochissime occasioni (se ben mi ricordo, forse in Cina, una volta, oppure in Giappone), con tutte le ripercussioni del caso, la Commissione se ne usci’ con dei comunicati tranquillizzanti, del tipo, non preoccupatevi troppo anzi, il fatto che c’e’ lo sciame sismico porta bene, vuol dire che le tensioni sottoterra si stanno scaricando senza troppi fragori.

E poi il patatrac, e, visto che siamo in Italia, la scelta di portare l’evento in Tribunale, dove impazzano i nostri giudici.   Non dico niente, la nostra fiducia nella giustizia e’ massima (come si sa) ed infatti e’ andata a finire come era prevedibile, con una bella sentenza di condanna.

Insomma in Italia e’ pacifico che se non si sanno prevedere i terremoti con giusto anticipo e’ meglio non dirlo, e soprattutto non impegolarsi in una Commissione Pubblica.   E poi non bisogna “tranquillizzare”.    Cio’ e’ politicamente (e giuridicamente) sconsigliabile.    Occorre invece mettere sempre “in guardia”.   Occorre generare una sana ansia nella popolazione, cosi’ che anche un banale evento di 3^ grado porta la gente a scappare di corsa ed a passare la notte fuori casa.   Meglio cosi’!   Meglio la gente stanca ed incazzata che la possibilita’ postuma che qualcuno venga a dire (come e’ stato detto): “Mio padre avrebbe potuto salvarsi ma e’ rimasto a letto perche’ si e’ fidato di quello che hanno esposto alla Commissione Grandi Rischi”. 

Ergo: omicidio colposo.   Quel padre (che guarda caso senza alcun riferimento a fatti od eventi noti era proprio un giudice) e’ morto “per colpa” della Commissione Grandi Rischi.   Per il fatto che gli esperti hanno “tranquillizzato” invece di “allarmare” la popolazione.

Per un giudice italiano questo e’ lampante, luminoso, evidente al massimo grado.

Urge espatriare.