Creato da: infernox il 24/11/2011
ln tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli.

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« Lega pigliatuttoEuro e miniBOT »

Europee

Post n°104 pubblicato il 29 Maggio 2019 da infernox

5 anni fa avevo dedicate due post su questo diario alle elezioni europee, che sono molto meno importanti delle nazionali ed anche delle regionali, ma comunque danno delle indicazioni di massima degli umori dell’elettorato.   Quest’anno solo uno, cioe’ oggi, in quanto ormai e’ passata la data delle elezioni ed io sono ancora al sud, e precisamente in Calabria, per cercare di individuare la casa delle vacanze di luglio-agosto.

 

Sempre 5 anni fa il motivo dominante delle elezioni era sapere se Renzi, appena insediatosi a capo del PD ed a capo del Governo, avrebbe retto contro la marea dilagante dei 5stelle, che avevano ottenuto un risultato eccezionale alle precedenti politiche del 2013, oppure se ne sarebbe stato travolto.

 

Berlusconi era gia’ fuori gioco, messo ai ceppi da una sentenza riguardante la sua presunta evasione fiscale.   La Lega aveva i suoi problemi dovuti alle accuse di aver allegramente gestito i finanziamenti elettorali con Belsito, ed in ogni caso rappresentava un partito di una singola cifra elettorale, quindi poco influente.

 

In definitiva la sinistra aveva messo le premesse per sfondare.  I giudici gli avevano tolto le castagne dal fuoco silurando in modo pesante la destra, e l’unico pericolo era rappresentato da Grillo e dai suoi.   Tutta la campagna elettorale era stata quindi impostata per cercare di individuare in Grillo il pericolo numero 1 della democrazia.   All’epoca il risultato aveva pagato, ed il PD era balzato al 40%.

 

In queste elezioni, invece, oltre al pericolo grillino c’era da superare, per la sinistra, anche lo sfondamento messo in atto da Salvini, che ormai stava portando la Lega a dei risultati decisamente a doppia cifra.    In ogni caso la tecnica era stata la medesima, con un attivismo piuttosto pesante dei giudici in prossimita’ della scadenza dell’appuntamento elettorale.  Un’inchiesta aveva messo sotto accusa una buona fetta della classe dirigente di destra in Regione Lombardia, punta di diamante della destra delle regioni.   C’era stato il caso Siri, sfruttato oltre che dalla sinistra anche dai 5stelle, che non si esimevano dallo sparare su Salvini appena era possibile.

 

Il giochino pero’ questa volta non ha pagato come 5 anni fa.    L’elettorato e’ scivolato tranquillamente su tutti i pretesti giudiziari ed ha votato in massa per la Lega.   Ha pagato molto di piu’ l’impostazione data da Salvini alla sua politica per l’immigrazione e la sicurezza, che tutte le scartoffie delle procure.

 

In ogni caso il PD ha recuperato qualche voto, e quindi si puo’ ritenere che le manovre hanno parzialmente ottenuto lo scopo.   Zingaretti, nuovo segretario, puo’ affermare ai 4 venti di essere riuscito ad arrestare il declino.    Renzi, ancora influente nel partito, se ne sta in disparte e defilato.    Qualche voto e’ venuto anche dal centro europeista di Calenda.

 

L’altra faccia dello specchio e’ invece stata rappresentata dal crollo, pesante e non previsto, dei 5 stelle.   Dal 32% al 17%. Dimezzati i voti.     Una buona fetta di elettori 5stelle non e’ andata a votare.   Non riesco a capire i veri motivi di questa debacle.   Il volto ragionevole di Di Maio, e la sua indubbia capacita’ di tenere campo, la sua abilita’ di argomentare ed anche l’assidua presenza televisiva e nei network, non facevano presagire un risultato cosi’ catastrofico.

 

Invece la gente e’ stata crudele con il M5S.   Sia al sud che al nord.    Cosa “non” hanno fatto i poveri grillini per giustificare un simile risultato?   Forse che il reddito di cittadinanza non ha funzionato secondo le aspettative?    Il famoso decreto dignita’ non ha pesato piu’ di tanto?   Il taglio dei vitalizi e delle pensioni d’oro, pur effettuato, non e’ stato abbastanza significativo?  In fondo il comportamento dei grillini in quest’anno di Governo e’ stato conforme alle promesse in campagna elettorale.   Certo, ci sono state le cadute in occasione del salvataggio dell’Ilva (che i grillini avevano promesso di chiudere) e della Tap (che avevano detto avrebbero stoppato).   Pero’ per quanto riguarda la Tav avevano tenuto la ridotta.   E poi, quanto si poteva pensare avrebbero pesato questi specifici aspetti della loro politica?   Evidentemente parecchio, visto quanto si e’ verificato.

 
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