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ln tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli.
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La "grana" PNRR
Post n°126 pubblicato il 04 Giugno 2023 da infernox
Secondo me la grana maggiore che sta attraversando il cammino del nuovo Governo di destra-centro e’ il PNRR, il Piano di Ripresa e Resilienza, che sta condizionando in modo notevole la nostra economia di questi tempi. In un certo senso questo piano e’ paragonabile al ben piu’ famoso Piano Marshall, messo in atto dagli USA dopo la guerra per ristabilire le economie dei paesi europei, fra cui la nostra. Ho calcolato che le somme a fondo perduto corrispondono a circa due volte quelle a suo tempo previste dal Piano Marshall (circa 70 miliardi di euro contro 1,2 miliardi di dollari a valuta 1950). Il finanziamento era stato ottenuto a suo tempo da Conte (ai tempi della pandemia) e poi predisposto da Draghi ed approvato dalla UE a maggio-giugno 2021. Finora pero’ la maggior parte degli interventi si era trovata nella fase di progetto. Adesso bisogna passare alla “execution”, e le difficolta’ sono piuttosto aumentate. Tant’e’ vero che qualche tempo fa il Ministro Fitto, designato dalla Meloni per l’attuazione del Piano, ha dichiarato che “forse non tutti i finanziamenti potranno essere spesi nelle date previste”. In realta’ fin quando c’e’ stato Draghi gli obiettivi dei vari progetti erano stati raggiunti ad un livello macro. Diciamo che si erano realizzate le premesse, che avevano dato all’UE l’occasione per svincolare un certo quantitativo di fondi (intorno ai 60 miliardi complessivi). La percentuale di completamento delle riforme e dei progetti era piuttosto bassa al momento del passaggio delle consegne. Non solo, da quando il Governo Meloni e’ entrato in vigore, le percentuali sono andate peggiorando. In base ai dati del sito OpenPolis, al momento attuale, per quanto riguarda le riforme siamo al 67,74% (invece di 78%), e per quanto riguarda gli investimenti siamo al 28,1% (invece di 43,76%). Riporto uno schema essenziale della struttura del PNRR: Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo. Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica. Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile. Missione 4: Istruzione e ricerca. Missione 5: Coesione e inclusione. Missione 6: Salute Al momento il Governo sta cercando di svincolare l’attuazione del piano dai controlli “concomitanti” previsti dalla Corte dei Conti, che rischiano di rallentare ulteriormente i tempi di esecuzione. Non nego che, a parte gli starnazzamenti dei soliti sinistrorsi, l’effettuazione degli interventi e’ una grossissima zeppa tra i piedi del Governo, che sicuramente su qualche aspetto del piano fara’ flop. Insieme alla guerra in Ucraina, su cui pero’ la Meloni finora si e’ destreggiata con qualche successo, questo affare sara’ la principale leva su cui premera’ l’opposizione per ribaltare il probabile successo alle elezioni europee del 2024.
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Inviato da: Dott.Ficcaglia
il 18/03/2024 alle 19:57
Inviato da: cassetta2
il 18/03/2024 alle 17:21
Inviato da: cassetta2
il 21/10/2022 alle 18:30
Inviato da: lalistadeidesideri79
il 01/08/2022 alle 12:34
Inviato da: cassetta2
il 26/04/2022 alle 21:15