Creato da rosannasapori il 23/07/2008

Sapori..e dissapori

indignarsi significa essere vivi

 

 

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CHI DORME NON...RISCUOTE PIU' LA POLIZZA....

ATTENZIONE AI CONTI DORMIENTI...MA NON SOLO...

Come dicevo tempo fa siamo vittime di un incantesimo malvagio. Chissà quando ci risveglieremo...Mentre nel mondo cercano di far dilagare la paura per la nuova  INFLUENZA SUINA  - che di suino ha solo il tentativo di chi ci sta provando nuovamente a infilarla in quel posto ai gonzi e creduloni - in Italia è passata la legge sui cosidetti CONTI DORMIENTI. Ricevo e pubblico la mail che mi è arrivata da MAILA BOZZETTO - www.imad2.it - a voi le dovute considerazioni.

 

Ciao Rosanna,

ti segnalo un nuovo caso preoccupante di cattiva consulenza, la cui soluzione può essere solo politica.

Le associazioni dei consumatori sono già al lavoro, ma per risolvere il problema bisogna modificare una legge.

Ti riassumiamo il problema.

 

In breve: muore il contraente di una polizza vita (quelle a contenuto finanziario, che sempre critichiamo) ed i beneficiari o gli eredi si recano a chiedere il rimborso. In passato l’impiegato rispondeva spesso di non chiedere il rimborso, perché la compagnia non avrebbe applicato termini stringenti di prescrizione e la polizza sarebbe giunta alla sua scadenza naturale (in realtà la compagnia aveva interesse a mantenere in gestione i risparmi del cliente, per continuare a lucrare commissioni). Purtroppo lo Stato ha cambiato le carte in tavola promulgando una legge sui depositi dormienti (che comprende le polizze) e gli intermediari non hanno avvisato i beneficiari. Le polizze per le quali non viene chiesto il rimborso entro una certa data dal decesso del contraente (uno o due anni a seconda del periodo) diventano "dormienti" e vengono incamerate dallo Stato, senza la possibilità di chiederne più il rimborso (a differenza dei conti correnti dormienti). L’unica via d’uscita è il cambiamento della legge.

Noi abbiamo incontrato un caso concreto (alle Poste, hanno perso tutti i risparmi del papà agricoltore) e on-line abbiamo visto diversi altri episodi successi in Veneto.

Un caro saluto

Maila Bozzetto

p.s.

ho girato alle ore 9.15 la mail di MAILA BOZZETTO al Senatore Elio Lannutti Presidente ADUSBEF, ecco puntuale alle ore 10.45 la sua risposta:

Caro Rosanna,
farò interrogazione e cercherò di far modificare la normativa mediante
emendamento.
Baci

E.L.

p.s. del 15 luglio 2009

PRECISAZIONE RELATIVA AI BUONI POSTALI

Riguardo alla tua domanda, sono considerati "dormienti" i buoni postali fruttiferi (di importo superiore a 100 euro), non reclamati da oltre dieci anni dopo la naturale scadenza.

Per quelli non scaduti e intestati a un defunto è bene che i legittimi eredi verifichino se tali buoni sono diventati "dormienti" (nota: diventano dormienti se non movimentati da oltre 10 anni). A questo proposito è molto utile consultare l'elenco dei conti e depositi dormienti (che sono confluitinel "fondo depositi dormienti" gestito dal tesoro). Questo è l'indirizzo internet: www.depositidormienti.mef.gov.it

C'è anche un indirizzo e-mail (sempre del Tesoro) al quale si può chiedere chiarimenti, eccolo qui sotto:

dt.direzione4.ufficio1@tesoro.it

Per i buoni fruttiferi postali si dovrebbe far riferimento alla normativa sui CONTI E DEPOSITI DORMIENTI (DPR 22/06/07 n.116) che è quella che ha istituito per l'appunto il "fondo dormienti" menzionato sopra. Secondo questa normativa, per tutti i conti e i depositi finiti nella lista deidormienti NON SONO perduti. I legittimi titolari (o i legittimi eredi)devono inoltrare apposita richiesta di restituzione.

Sul sito delle POSTE si trova l'elenco dei loro prodotti considerati "dormienti". Ecco il link, magari è utile a qualcuno www.poste.it/bancoposta/dormienti/libretti_dormienti.shtml

 

Maila Bozzetto

AGGIORNAMENTO DEL 24 LUGLIO 2009 - a seguito dell'interessamento del Sen. Elio lannutti, ricevo oggi la copia dell'interrogazione fatta al Ministero delle Finanze che integralmente riporto

----------------------------------------------------------  

Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
il comma 343 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria per il 2006), al fine di indennizzare i risparmiatori che, investendo sul mercato finanziario, sono rimasti vittime di frodi finanziarie e che hanno sofferto un danno ingiusto non altrimenti risarcito, ha stabilito l'istituzione di uno speciale fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e finanze alimentato dai cosiddetti depositi "dormienti";
il successivo decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2007, n. 116 (Regolamento di attuazione dell'articolo 1, comma 345, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, in materia di depositi dormienti), stabilisce che il fondo speciale è alimentato dai "seguenti rapporti contrattuali: a) deposito di somme di denaro, con l'obbligo di rimborso; b) deposito di strumenti finanziari in custodia ed amministrazione; c) contratto di assicurazione di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, in tutti i casi in cui l'assicuratore si impegna al pagamento di una rendita o di un capitale al beneficiario ad una data prefissata." (articolo 2, comma 1);
tali rapporti sono considerati "dormienti" se "non sia stata effettuata alcuna operazione o movimentazione ad iniziativa del titolare del rapporto o di terzi da questo delegati, (...) per il periodo di tempo di 10 anni decorrenti dalla data di libera disponibilità delle somme e degli strumenti finanziari di cui all'articolo 2, comma 1" (articolo 1, comma 1, lettera b) );
considerato che:
il termine di prescrizione dei diritti del contratto di assicurazione è di due anni (art. 2952 del codice civile) e, in base a quanto stabilito dal decreto-legge 28 agosto 2008, n. 134, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre 2008, n. 166, decorso tale termine i relativi indennizzi devono confluire automaticamente nello speciale fondo dei depositi "dormienti" di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 116 del 2007;
tali norme sembrerebbero di fatto creare una disparità di trattamento tra i titolari di conto corrente o libretto e i titolari di contratti di assicurazione, dato che questi ultimi avrebbero solamente due anni per attuare il proprio diritto di rivendica al fine di evitare l'estinzione del proprio contratto e la perdita delle relative somme di denaro;
risultano all'interrogante numerose segnalazioni di cittadini che lamentano di aver perduto il rimborso della polizza in seguito al decorso dei due anni dal decesso del parente contraente, perdendo così tutti i risparmi di quest'ultimo perché incamerati dallo Stato senza diritto di riscatto,
si chiede di sapere se il Governo non ritenga urgente intervenire con le opportune iniziative legislative al fine di eliminare l'attuale disparità dei tempi di prescrizione e dormienza, coincidenti nel caso dei conti correnti ma non nelle polizze vita.
 

 

 

 

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Commenti al Post:
bomeranj
bomeranj il 15/07/09 alle 08:35 via WEB
Ciao Rosanna, visto che ci sei,perchč non vedi di informarti sulla secretazione dei trasporti di stato? A quanto mi risulta tutti i mezzi di trasporto statali (credo auto blu comprese) sono passati di punto in bianco sotto il segreto di stato..... magari senti Foggiato... Ciao e buona giornata.
 
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