Creato da dolceamarolu il 02/01/2009

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Bugie

Post n°66 pubblicato il 23 Aprile 2009 da dolceamarolu

Quante storie false, quante grandi bugie ci e si raccontano?

Perchè mai dire quel che non si è?

Vergognarsi di quello che siamo o abbiamo?

 Mai e poi mai.

 Non capisco chi si nasconde dietro chi non è.

Non capisco cosa si prova ad essere chi si nasconde.

Perchè mai? Paura? Insicurezza?

 Non capisco cosa ci sia di meglio di quelli che sentiamo di essere e siamo.

Vogliamo apparire e basta?

Cosa può succedere a vivere una vita che non ci appartiene? Solo bugie credo, e io di bugie non ne voglio.

 

"Essere o non essere, questo è il problema: se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli. Morire, dormire, nulla di più, e con un sonno dirsi che poniamo fine al cordoglio e alle infinite miserie naturale retaggio della carne, è soluzione da accogliere a mani giunte.
Morire, dormire, sognare forse: ma qui é l'ostacolo, quali sogni possano assalirci in quel sonno di morte quando siamo già sdipanati dal groviglio mortale, ci trattiene: é la remora questa che di tanto prolunga la vita ai nostri tormenti.
Chi vorrebbe, se no, sopportar le frustate e gli insulti del tempo, le angherie del tiranno, il disprezzo dell'uomo borioso, le angosce del respinto amore, gli indugi della legge, la tracotanza dei grandi, i calci in faccia che il merito paziente riceve dai mediocri, quando di mano propria potrebbe saldare il suo conto
con due dita di pugnale? Chi vorrebbe caricarsi di grossi fardelli imprecando e sudando sotto il peso di tutta una vita stracca, se non fosse il timore di qualche cosa, dopo la morte, la terra inesplorata donde mai non tornò alcun viaggiatore, a sgomentare la nostra volontà e
a persuaderci di sopportare i nostri mali piuttosto che correre in cerca d'altri che non conosciamo? Così ci fa vigliacchi la coscienza; così l'incarnato naturale della determinazione si scolora al cospetto del pallido pensiero. E così imprese di grande importanza e rilievo sono distratte dal loro naturale corso:
e dell'azione perdono anche il nome..."

 
 
 
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