Creato da donatellanardin il 01/09/2007
Andante con brio pizzicato
|
Area personale
Menu
Cerca in questo Blog
Ultimi commenti
Chi può scrivere sul blog
Contatta l'autore
Nickname: donatellanardin
|
|
Sesso: F Età: 73 Prov: VE |
Chi può scrivere sul blog
« Messaggio #1 | Al miglior fratello » |
Si Viaggiare
Procedevamo assorti, silenziosi e come sfibrati nei pochi movimenti concessi, avanzavano costeggiando lentamente un breve tratto di laguna.
Erano accompagnati dai rapidi voli di alcuni gabbiani stranamente festosi che giocavano con la tenue brezza di quel caldo mattino d'estate, tra i colorati riverberi e i bagliori proiettati dal sole sull'acqua e sulle barene.
C'era anche lei in questo insolito viaggio; le era stato imposto, non si era potuta sottrarre e malgrado la liquida bellezza intorno, tutto oramai sembrava remoto e privo di importanza.
Lei non aveva quasi mai viaggiato, non riusciva e nei momenti piu' dolorosi, frugava con tenacia fra i ricordi piu' reconditi per individuare le segrete ragioni per le quali la sua esistenza si era come cristalizzata in uno scollamento dagli accadimenti quotidiani ai quali sentiva di partecipare piu' da spettatrice che da protagonista.
Gli unici viaggi che era obbligata a compiere erano quelle violente e improvvise uscite da sé che la proiettavano in una dimensione incontrollabile e senza tempo, oltre il confine del razionale, dove smarriva tutte le usuali coordinate e si sentiva come al centro di una esplosione distruttiva e sulla supposta via di un imminente disastro.
Li chiamavano attacchi di panico.
Nel tempo aveva imparato a dare un senso alla sua fragilità, ad ovviare con degli artifici alla sua incompiutezza, sviluppando sempre di piu' la sua capacità di cogliere l'essenza delle vite altrove ed allargando i suoi spazi interiori con l'esercizio dell'immaginazione.
Sognatrice com'era, si era ritrovata cosi' a vagare con la fantasia in terre suggestive e narrate da altri e nella trasposizione, il vicino e il lontano si confondevano.
Oppure viaggiava con la mente a ritroso nel tempo nel suo modo bambino, nell'innocenza e nell'inconsapevolezza beate dell'infanzia, nella felicità perduta di quando tutto sembrava possibile e a portata di mano.
Spesso si mischiava alla folla di turisti che frequentavano numerosi il suo amato paese di mare e di laguna e nell'intreccio confuso di lingue e di identità diverse, in una finzione quasi giocosa, vagheggiava di essere una di loro e ammirava con occhi divenuti stranieri, come fosse la prima volta, la sua terra antica e gloriosa.
Ora però l'ultimo viaggio concreto, tangibile; in realtà un'ultima beffa del destino.
Si trattava, infatti, di poca cosa, bisognava solo percorrere qualche centinaio di metri, portata a spalla, attraversare il ponte e il canale di sempre e da quella luminosità intensa, quasi perlacea, approdare finalmente nella nuda terra, là tra gli ombrosi cipressi che l'avrebbero abbracciata per sempre con i loro silenzi, libera finalmente da costrizioni e finzioni.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Inviato da: silvia.posh
il 02/09/2007 alle 02:55
Inviato da: nrnicol_1967
il 01/09/2007 alle 22:36