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GiovaniProSanctitate

Tutti santi, tutti fratelli!

fiore

Be Holy, Be Happy!

 

MADONNA DELLA FIDUCIA

madonna della fiducia

O cuore immacolato
di Maria
vivo modello
di ogni santità
dona tu la fiducia
di diventare santi.

 

fiduica

 

sorriso

Sappi sorridere molto,
giacché il sorriso
crea un ambiente.
(G.G)

 

 sole 

Ogni giorno bisogna fare almeno
un passo avanti nella via dell'amore,
non ha importanza quanto lungo
perché può essere quello del bimbo
o quello del gigante, ma in ogni giorno
massimo sia lo sforzo per andare avanti
con impegno e con volontà.
(G.G)

 

tutti

 

orme

Non arrestarti
ai primi gradini dell'amore:
prosegui sempre
più in alto.

(G.G)

 

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« "Lasciamo che Gesù facc..."Mondo nasconde persecu... »

"Dio,infatti,ha mandato il Figlio nel mondo,perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”

Post n°924 pubblicato il 15 Marzo 2015 da prosanctitatect
 

Vangelo
Giovanni 3,14-21.
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo,
perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio».
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.
Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Parola del Signore.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
enzo il 15/03/15 alle 19:14 via WEB
ENZO: Questo brano segue il dialogo di Gesù con Nicodemo. Non è più un dialogo ma un monologo: difficile affermare che siano parole di Gesù rivolte ancora a Nicodemo o una riflessione dell’evangelista Giovanni, forse di tutti e due. Questa riflessione comunque dà credito alla missione di Gesù: radicata nella storia di Israele la missione di Gesù apporta il compimento delle Scritture. Gesù ci rivela che il piano salvifico del Padre prevedeva la sua morte in croce. L’innalzamento del serpente da parte di Mosè nel deserto strappava alla morte gli ebrei infedeli, l’innalzamento sulla croce di Gesù, il Figlio dell’uomo, sarà segno di salvezza per coloro che crederanno in Lui. L’innalzamento sulla croce coincide con l’esaltazione di Gesù, come per l’innalzamento del serpente nel deserto indicava la potenza di Dio. L’esaltazione nel vangelo di Giovanni è il centro di tutta la rivelazione della salvezza: la morte in croce di Gesù è l’ora tanto attesa quanto osteggiata della Redenzione, quell’ora diventerà per ogni uomo l’attimo che cambierà la sua vita, il momento in cui per mezzo dello Spirito Santo potremo dire: “Credo in te, Gesù, mio Salvatore”. La croce è esaltazione perché luogo e segno della rivelazione dell’amore di Dio: Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Unica condizione richiesta per avere la vita è l’accoglienza del dono di Dio con l’adesione di fede al Figlio unigenito. Incondizionata deve essere la risposta dell’uomo: “Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio”. Chi non crede si condanna da sé perché continua a preferire le tenebre alla luce, rifiuta la Luce che è venuta nel mondo, la odia: :” la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie”. L’uomo abusando della sua libertà diventa giudice di se stesso. La liturgia di questa domenica anche se fa intravedere la croce, è un richiamo alla gioia, un viaggio verso la luce: è un invito alla fede in Dio e a compiere le opere in Lui. L’amore incondizionato di Dio in Gesù esige la risposta dell’uomo. Dio ha fatto la sua parte:” Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”. Salvezza vuol dire riconciliazione, riconoscenza, ringraziamento, lode. Chi ha creduto, chi crede nel mistero di Gesù opera come Gesù, “fa la verità”, va verso la luce: le sue opere sono approvate perché sono state fatte in Dio, nell’amore di Dio. Fa la verità colui che rinnega il peccato, accoglie la Parola e crede in Gesù e in colui che lo ha mandato Festeggiamo l’espressione ultima dell’amore di Dio: spesso siamo abituati a guardare la croce sotto l’aspetto sacrificale e sanguinoso con un gesto di pietà verso Gesù sofferente. L’aspetto più positivo che ci fa guardare verso l’alto, l’esaltazione, ci dice che nella croce il Figlio e il Padre sono in comunione perfetta con uno stesso amore per la salvezza dell’uomo. Gesù ha lasciato alla Chiesa, suo popolo, il compito di continuare la sua missione nel mondo che non lo conosce o che lo nega. Chiede ad ognuno di noi di operare come lui, abbracciare la sua croce, innalzarci cioè sacrificarsi per il Regno di Dio, pregare insistentemente per coloro che si autoescludono dalla salvezza gratuita , pregare per la sua Chiesa che sia santa al cospetto del Padre e testimone del suo inviato, Gesù.
 
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Attraverso il suo Centro
editoriale cura e diffonde
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e di agiografia.
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a tutti e in ogni ambiente
l'infinito amore del Padre
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