Creato da prosanctitatect il 17/06/2009

GiovaniProSanctitate

Tutti santi, tutti fratelli!

fiore

Be Holy, Be Happy!

 

MADONNA DELLA FIDUCIA

madonna della fiducia

O cuore immacolato
di Maria
vivo modello
di ogni santità
dona tu la fiducia
di diventare santi.

 

fiduica

 

sorriso

Sappi sorridere molto,
giacché il sorriso
crea un ambiente.
(G.G)

 

 sole 

Ogni giorno bisogna fare almeno
un passo avanti nella via dell'amore,
non ha importanza quanto lungo
perché può essere quello del bimbo
o quello del gigante, ma in ogni giorno
massimo sia lo sforzo per andare avanti
con impegno e con volontà.
(G.G)

 

tutti

 

orme

Non arrestarti
ai primi gradini dell'amore:
prosegui sempre
più in alto.

(G.G)

 

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Utente non iscritto alla Community di Libero
terry il 23/06/17 alle 11:42 via WEB
Ciao se ti interessa il ramo immobiliare vienici a trovare: valutazioni immobiliari
 
generazioneottanta
generazioneottanta il 15/07/16 alle 12:34 via WEB
molto bello questo articolo complimenti. Ciao da

kepago

 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 04/09/15 alle 15:16 via WEB
Bello quel che scrivi . Sto cercando disperatamente di riaprire il mio cuore e ti ringrazio per ciò che ho letto qui da te . Ciao
 
moschettiere62
moschettiere62 il 14/07/15 alle 03:04 via WEB
Oooops scusate , prima ho cliccato per errore. Vorrei salutare con il massimo rispetto questo blog perchè consente a tutti di pubblicare pareri e commenti senza censure preventive. Credo sia solo, al max, il secondo blog religioso che incontro così aperto. Non abbiamo proprio le stesse idee ma......crescete e moltiplicatevi. Ciao!
 
moschettiere62
moschettiere62 il 14/07/15 alle 02:56 via WEB
..
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
enzo il 31/05/15 alle 09:19 via WEB
Enzo: Breve questo brano che la liturgia in occasione della festa della Santissima Trinità ci propone, ma pieno di significato per i tempi futuri della Chiesa nascente. Tre sono i temi conclusivi del vangelo di Matteo. Non è l’apparizione di Gesù che è raccontata di sfuggita “ quando lo videro si prostrarono”, ma dubitarono, poveri undici dubitano ancora una volta! Alla loro incredulità Gesù viene in soccorso ricordando e aumentando la loro fede nella risurrezione dando motivazioni precise sulla sua identità, sul loro futuro, e sulla sua continua presenza in mezzo a loro. Così l’evangelista Matteo ci mostra questi tre aspetti fondamentali per gli undici ma anche per tutti coloro che da allora crederanno nel Risorto: - la potenza del Figlio dell’uomo (A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra) quel potere progettato nel deserto da satana, ora gli viene conferito dal Padre dopo aver compiuto il cammino del servo sofferente annunziato da Isaia. Dopo la risurrezione Gesù viene costituito Signore e Re del’universo. E’ una rivelazione con la quale Gesù dichiara il compimento della profezia di Daniele (7,13-14): “Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio dell’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere,gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto”. - la missione universale della Chiesa (Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli). La signoria universale del risorto è la radice da cui scaturisce l’universalità della missione. Gesù vuole che il popolo di Dio sia fra tutte le genti, vada, faccia discepoli, battezzi e insegni ad osservare quanto Lui ha comandato. Non si tratta di offrire un messaggio ma un invito ad ogni uomo a condividere il progetto di vita tracciato da Gesù instaurando una relazione personale con Lui. - la presenza del Signore risorto nella sua comunità, Chiesa nascente (io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo). Il vangelo di Matteo non poteva finire diversamente, termina così come era cominciato. All’inizio ci fu annunciato il nome dell’Emmanuele, Dio con noi, come era stato annunziato dal profeta Isaia 7,14 : “Ecco la Vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele”. Ora ci assicura che quella profezia è diventata realtà permanente: Io sarò con voi fino alla fine del mondo: Gesù continua ad essere l’Emmanuele, il Dio con noi. Oggi festa della Santissima Trinità la liturgia ci riporta al tempo ordinario, tempo di camminare per il mondo, tempo di vita in attesa della seconda venuta di Gesù, tempo da vivere come battezzati accolti nella grande Chiesa di Gesù nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Tutta la nostra vita presente deve andare avanti nel nome della Santissima Trinità, nel Padre che ci ha creati, nel Figlio che ci redenti e nello Spirito Santo che ci stimola e guida alla santità. Ci ricorda l’apostolo Paolo nella seconda lettura in Rom 8,14-17 “Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria”. Festa della Santissima Trinità: ricordiamo che nessuno arriva al Padre se non per mezzo di Gesù, così nessuno arriverà a Gesù se non per mezzo dello Spirito Santo. Dio vuole comunione, quella comunione chiamata Amore che dobbiamo diffondere nel mondo.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
enzo il 24/05/15 alle 16:57 via WEB
: L’avvenimento che oggi ricordiamo e celebriamo, l’avvento dello Spirito Santo nella Chiesa di Gesù, la liturgia ce lo presenta con un brano degli Atti degli Apostoli come prima lettura. Nel brano del Vangelo che commentiamo invece Gesù ci parla della venuta dello Spirito Santo, del Paraclito e della sua missione nel mondo. Questa sua missione è compresa nella parola “Paraclito”, “quando verrà il Paraclito”. Paraclito vuol dire avvocato, difensore, soccorritore, consolatore. In Giovanni 14, 16 lo Spirito è chiamato “altro Paraclito”, il primo Paraclito è lo stesso Gesù. Ciò vuol dire che l’altro Paraclito seguirà la missione iniziata da Gesù. Così l’evangelista Giovanni: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre”. Nel vangelo di oggi Gesù dà un’altra definizione del Paraclito: lo Spirito della Verità che darà testimonianza dello stesso Gesù, della Parola del Padre dimostrando , chiarendo la fondatezza del suo messaggio, confermando la validità della sua missione anche contro il mondo che non osserverà i suoi comandamenti, che non capirà o non vorrà capire il suo messaggio di salvezza. Lo Spirito consolatore è così il secondo inviato del Padre agli uomini: “ il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”. (Gv15,26) L’insegnamento di Gesù rimase spesso incomprensibile per i suoi discepoli, incapaci di coglierne il senso profondo. Compito dello Spirito della Verità sarà quello di guidare i discepoli alla assimilazione progressiva della parola di Gesù, non annunzierà cose nuove ma consentirà di penetrare, conoscere sempre di più la verità rivelata da Gesù: L’insegnamento di Gesù rimane spesso incomprensibile anche oggi per molti cristiani, nuovi discepoli di Gesù, incapaci di cogliere il senso profondo come i discepoli di allora: una Chiesa che dice di credere con le parole ma che non dà ancora testimonianza della sua fede. Forse dobbiamo tutto questo alla poca conoscenza del secondo inviato dal Padre, poca familiarità, poco dialogo nella preghiera o forse perché “ non siamo capaci di portarne il peso” come Gesù aveva detto ai suoi discepoli? Possiamo scusare i discepoli che seguivano Gesù, ma noi non possiamo avanzare scuse dopo circa duemila anni…di presenza dello Spirito in mezzo a noi. Possiamo dire che come nessuno arriva al Padre se non per mezzo di Gesù, così nessuno arriverà a Gesù se non per mezzo dello Spirito Santo. Gesù mostrandoci il Padre lo aveva glorificato durante la sua esistenza terrena, così lo Spirito Santo glorificherà Gesù facendo conoscere a tutti i discepoli la gloria del Figlio di Dio e la salvezza da lui attuata con l’innalzamento in croce: ““Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà”, tutto quello che ha contribuito a donarci la salvezza. Spetta allo Spirito guidarci alla verità, quella di sempre ma sempre nuova, perché sempre nuovo è il contesto storico e culturale nel quale Gesù va ricompreso. Ogni giorno è il nostro tempo, tempo della Chiesa di Gesù, Chiesa del ventunesimo secolo, tocca a noi rendere visibile il Regno annunciato da Gesù. Abbiamo bisogno dello Spirito Santo, quello Spirito - che infiammò gli apostoli durante la festa ebraica della pentecoste, che ha guidato una chiesa anche se peccatrice riconvertendola alla verità, che guidò il concilio vaticano secondo, - quello Spirito che ci ha donato in questi ultimi anni dei Papa santi, - quello Spirito che ci aiuterà ad obbedire al mandato di Gesù: «... riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra». Atti 1,8 Ne sentiamo il peso? Lo Spirito santo, lo Spirito della Verità, il consolatore, l’avvocato, il difensore, il soccorritore, ci darà una spinta se lo vogliamo chiedendo e accettando i suoi doni.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
enzo il 17/05/15 alle 11:15 via WEB
L'amore per gli altri ha origine in Dio, proposto da Gesù, e con l'aiuto dello Spirito Santo è in noi per riversarlo al nosotro prossimo e a tutto il creato.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
enzo il 17/05/15 alle 11:10 via WEB
Con questo brano termina il vangelo di Marco. Questo brano non è attribuito a lui, ma ritenuto ispirato anche se aggiunto da un terzo sconosciuto che ha voluto completare quanto scritto da Marco con quello degli altri evangelisti. Molto scorrevole il racconto, sintetico nei fatti, gli ultimi di Gesù dopo la sua Risurrezione. La prima comunità cristiana non ignorava gli ultimi eventi delle apparizioni di Gesù risorto, Marco voluto chiudere il suo vangelo con lo stupore delle donne davanti al sepolcro vuoto e all’annuncio che Gesù è risuscitato da morte. Quello stupore di fronte ai prodigi che Marco sempre ha riportato come motivo per credere nel Messia Redentore e che accompagnerà sempre i discepoli di Gesù riuniti nella sua Chiesa. Stando al racconto questa è l’ultima apparizione di Gesù ai suoi discepoli, agli undici, mentre erano a tavola. Il rimprovero di Gesù, sembra inopportuno, ma seguendo ciò che avverrà dopo, è come se Gesù volesse ricordare la loro durezza di cuore nel capire le sue parole, il suo modo di fare e perché, dopo la sua morte, non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. Non aveva detto loro che sarebbe risorto? Non avevano mostrato il minimo di attenzione: ancora una volta avevano pensato al fallimento di Gesù, dato l’addio alla restaurazione del regno di Israele, fine della sudditanza all’impero romano. In un certo senso è un avvertimento a tenere salda la fede in Lui, tutto da rivedere in vista di quello che li attendeva. Gesù con molta calma sta investendo i suoi discepoli più intimi dei suoi stessi poteri. Non c’è un dialogo in questo brano, parla solo Gesù, l’attenzione degli apostoli è grande, quale presagio della dipartita del Maestro ma non era l’abbandono di Gesù, soltanto un momentaneo allontanamento. In questo silenzio Gesù dà loro un mandato: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato”. Non ci sono commenti: avranno capito gli apostoli? Saranno rimasti titubanti? Penso di sì perché Gesù continua annunciando dei segni per rafforzarli nella fede: “Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno”. E’ come dire: non abbiate paura! Leggiamo negli Atti degli ( prima lettura della liturgia odierna): “Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo». Una buona notizia! Il vangelo di Marco si chiude con le parole “Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano”. Annuncio di una chiesa in cammino.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
enzo il 11/05/15 alle 08:33 via WEB
Enzo: Mi è difficile un commento breve a questo brano di Gesù: qui è racchiuso tutto il suo operato, la sua missione, l’amore trinitario ribaltato sull’umanità tutta. Per commentare questo brano avrei bisogno di conoscere profondamente l’amore che intercorre tra il Padre e Gesù, perché Lui, Gesù, con lo stesso amore, dice di amare i suoi apostoli, perché a loro sta parlando con confidenza , dirà “da amico”, in un momento tragico, di alta tensione in vista della sua passione e morte. Riconosco che mai comprenderò, comprenderemo l’immenso amore di Dio per noi sue creature predilette, ma tentare di capire per abbracciarlo ci è lecito. Ho l’impressione, mentre scrivo, di vedere Gesù, addolorato per la sua prossima dipartita, un Gesù affezionato a quel gruppo di uomini che l’ha seguito per tre anni, un Gesù che tanto ha loro perdonato, rimproverato, ma, grande conoscitore dell’animo umano, ha amato anche la loro debolezza con la tenerezza di un amico fedele, quasi dispiaciuto per doverli lasciare.. Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi: queste parole richiedono un’attenzione particolare, da meditare ogni giorno perché sono rivelazioni dei sentimenti di Dio. Rimanete nel mio amore. In queste parole di Gesù, che mi commuovono, mi sembra di scorgere una raccomandazione che viene dal profondo del cuore, come se dicesse : mi raccomando rimanete nel mio amore, non vi allontanate da me , ricordatevi sempre di me, di quello che vi ho detto, state uniti a me, solo così porterete frutto. Poi arriva una spiegazione di questo rimanere nel suo amore: osservare i suoi comandamenti nel modo in cui Lui ha osservato tutto ciò che il Padre gli aveva ordinato: soltanto così si rimane nell’amore del Padre. Torna l’amore del Padre per il Figlio e del Figlio verso il Padre: così devono amare i suoi apostoli. Mi interrogo di nuovo in che cosa consiste questo amore, e mettendomi nei panni degli apostoli continuo a non capire. Ma credo che la soluzione si trovi in queste altre parole di Gesù, al dottore della Legge: "Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: Ama il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti”. Gesù sta dicendo di amare con tutto me stesso, come amo me stesso: ecco il mio amore per Lui e per il mio prossimo. Il mio rimanere con Lui e con il Padre non sarà impossibile se penso che Dio mi ha amato per primo, Lui che mi conosce meglio di quanto possa io conoscere me stesso, (per questo scusa le mie debolezze), che mi ha mandato lo Spirito d’amore per farmi conoscere quanto Lui ha insegnato e con i suoi domi mi aiuterà a rimanere nell’AMORE. E’ questo l’amore che Gesù ci comanda, che ci rende suoi amici, che ci dona la gioia, quella vera, che ci rende degni della sua chiamata , tralci nel suo corpo per portare frutto e frutto in abbondanza. Portare frutto vuol dire amare: innestati nello stesso amore del Padre per Gesù e di quello di Gesù per il Padre anche noi dobbiamo destinare l’amore di Gesù per noi verso gli altri uomini, tutti gli esseri umani: allora avremo capito che l’amore è contagioso, non può rimanere fermo, è un dono che si riceve e a sua volta si dona. Gesù ha insistito molto su questi termini: AMORE, AMARE, AMICI per ribadire l’unità profonda dei discepoli con lui, rimanendo nel suo amore e imitando tra di loro il suo esempio di donazione totale. I discepoli godono della profonda amicizia di Gesù perché li ha “scelti” per sé e li ha “costituiti”, consacrati, per unirli strettamente a sé quali continuatori della sua opera. Il Padre esaudirà le preghiere che essi faranno nel suo nome, perché portino copiosi frutti con la loro missione nel mondo. Siamo stati chiamati e inviati per sostituirlo: bello e grandioso! Alla fine di questo commento posso dire che è possibile conoscere Dio soltanto attraverso la via dell’amore. Ce lo conferma l’apostolo Giovanni nella seconda lettura della liturgia della domenica: “Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”. Ancora una volta ascoltiamo il suo richiamo: “Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri”.
 
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MOVIMENTO PRO SANCTITATE

Il Movimento Pro Sanctitate
fondato a Roma nel 1947
da Mons. Guglielmo Giaquinta,
Vescovo e Servo di Dio,
promuove la formazione
di persone disponibili
ad essere testimoni del messaggio
di amore e di santità
portato da Cristo.
Propone incontri di spiritualità,
cammini di formazione, ritiri,
esercizi spirituali, missioni ministeriali,
corsi per animatori parrocchiali.
Attraverso il suo Centro
editoriale cura e diffonde
pubblicazioni di spiritualità
e di agiografia.
I membri, associati e aderenti,
si impegnano ad annunciare
a tutti e in ogni ambiente
l'infinito amore del Padre
che chiede una risposta massima
di amore.

 

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Movimento Pro Sanctitate
Chiesa S. Nicolò al Borgo
Via Raimondo Feletti, 2
angolo via Antonino Longo
CATANIA
E-mail: ducinaltum@simail.it

 

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centro-oreb@tiscalinet.it
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Il santo di oggi e':
•un uomo aperto
che abbia capacita' di cogliere
il fermento di bene, di ansia,
di attese e di speranze.
•un uomo della gioia.
Il mondo cerca sguardi
che siano pieni di serenita'
e di gioia: la felicita'
e' la ricerca profonda
del cuore umano.
Se abbiamo trovato la felicita'
in Cristo dobbiamo emanare gioia.
•un uomo dinamico.
Occorrono dei rivoluzionari
dell'amore, persone capaci
di creare intorno a se'
un movimento di rivoluzionari
dell'amore.
Il passato, il futuro,
la cultura, la mentalita',
la civilta' della santita'.
Una civilta' della santita'
dove le singole mentalita'
diventano mentalita' diffusa:
non piu' solo io,
non piu' solo tu,
non piu' solo un altro,
ma tutti insieme, santi insieme.

Guglielmo Giaquinta

 

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