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madonna della fiducia

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(G.G)

 

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Ogni giorno bisogna fare almeno
un passo avanti nella via dell'amore,
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(G.G)

 

tutti

 

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(G.G)

 

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« "Mondo nasconde persecu..."Ma,dopo che sarò risort... »

"Chi ama la propria vita,la perde e chi la odia in questo mondo,la conserverà per la vita eterna”

Post n°926 pubblicato il 22 Marzo 2015 da prosanctitatect
 

Vangelo
Giovanni 12,20-33.
Dal Vangelo secondo Giovanni

 

Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci.
Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.
Gesù rispose: «E' giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo.
In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.
Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora!
Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!».
La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato».
Rispose Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi.
Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori.
Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me».
Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire.
Parola del Signore.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
enzo il 23/03/15 alle 10:00 via WEB
Enzo: Questo brano di vangelo stupisce ogni volta che lo leggiamo, è così profondo che ha bisogno di essere letto e riletto. Cosa in realtà ci vuol dire l’evangelista Giovanni? Giovanni nel suo vangelo è preso dall’attesa dell’ora ultima di Gesù. Forse fu l’unico discepolo di Gesù a capire fino in fondo la realtà del Messia, Salvatore del popolo di Dio, prima che arrivasse l’ora stabilita dal Padre. Non meravigliano che dei Greci chiedano a Filippo di vedere Gesù, forse per curiosità avendo sentito le meraviglie operate da Lui. Gesù informato del fatto sembra non interessarsi a loro, intraprende invece un discorso di vita, mentre si avvicinava l’ora della sua morte. “È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato”, così risponde ad Andrea e Filippo e indirettamente alla richiesta dei greci di vederlo. La loro domanda sembra non avere risposta ma un significato importante ce lo dà il monologo di Gesù: era necessario che il Figlio dell’uomo fosse innalzato in croce e alla gloria perché anche i pagani potessero vedere Gesù con l’occhio della fede e godere i frutti della redenzione. Questa è l’ora della glorificazione di Gesù, l’ora della glorificazione del Padre in Gesù: la missione di Gesù sarà presto compiuta non senza la debolezza dell’uomo che era in lui: la mia anima è turbata, è giunta la mia ora. La “sua ora”, mille miglia lontana dalle nozze di Cana, adesso è arrivata. Gesù non si tira indietro, dà una spiegazione a questa sua decisione: la sua morte è necessaria come il chicco di grano che muore per produrre frutto, se non muore rimane solo. Per Gesù non era sufficiente venire sulla terra, era necessario donare la sua vita, perché apparisse chiaro l’amore del Padre e del figlio per la salvezza dell’uomo: doveva morire per dare credibilità alla sua missione, morire per dare forza e vita a coloro che continueranno ciò che Lui ha iniziato. Nelle sue parole, un invito per chi lo seguirà:”Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà”. La morte di Gesù è la condizione perché la Chiesa nasca e si espanda in tutto il mondo. Il destino dei credenti sarà quello di Gesù” : “Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. La morte di Gesù è l’istante fondatore dell’essere cristiano, della Chiesa. La scena si completa con una voce che arriva dal cielo, destinata al popolo presente, Gesù si preoccupa subito di dare una spiegazione: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». La gente che lo circonda non si rende conto del valore della missione di Gesù. Il mistero pasquale si caratterizza per il giudizio che esprime sul principe del questo mondo, Satana. Sembra che Satana abbia vinto, ma è arrivato il giudizio vero, il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Dalla croce Gesù attirerà tutti a sé. La croce da simbolo di vergogna e di martirio diventerà segno di vittoria. “La croce -scriveva Simone Weil- è la nostra patria…nessuna foresta porta un tale albero, con questo fiore, con queste foglie e questo seme… Se noi acconsentiamo, Dio getta in noi un piccolo seme e se ne va. In quel momento Dio non ha più niente da fare e neppure noi, se non attendere. Dobbiamo soltanto non pentirci del consenso nuziale, che gli abbiamo accordato”.
 
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