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"A voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti”

Post n°889 pubblicato il 05 Ottobre 2014 da prosanctitatect
 

Vangelo
Matteo 21,33-43.
Dal Vangelo secondo matteo

In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò.
Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto.
Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono.
Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio!
Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità.
E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.
Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli? ».
Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?
Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.»
Parola del Signore.

 
Rispondi al commento:
Utente non iscritto alla Community di Libero
enzo il 07/10/14 alle 16:28 via WEB
Enzo:In queste domeniche stiamo riflettendo su alcune parabole della predicazione di Gesù, parabole dedotte dalla vita ordinaria dei palestinesi di allora che rendono evidente alla fine il passaggio alla rivelazione e comprensione del Regno dei cieli. L’immagine della vigna è stata sovente riportata nei testi dell’antico Testamento dai profeti Osea, Isaia, Geremia, Ezechiele e dal salmo 80: tra questi soprattutto in quelli di Isaia che descrive la monotona storia del suo popolo. Da una parte l’amore e le preoccupazioni di Dio e dall’altra il continuo allontanamento da Dio che si aspettava uva pregiata ed invece ebbe uva scadente. A questo punto non resta che il castigo: la vigna cadrà in rovina, non sarà più coltivata e vi cresceranno pruni e rovi. Una storia che non potrà durare all’infinito e ci sarà un giudizio. “Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti. Chi cadrà sopra questa pietra si sfracellerà; e colui sul quale essa cadrà, verrà stritolato”. In questa parabola gli agricoltori della vigna indicano i capi dei giudei, i servi mandati dal padrone simboleggiano i profeti, portavoce di Dio al suo popolo. Gesù, raccontando questa parabola manifesta la sua consapevolezza della sorte che lo attendeva, la stessa dei profeti. Quale Figlio del Padrone Gesù verrà gettato fuori della vigna e poi ucciso. Gesù, quale pietra d’angolo della nuova Chiesa sarà scartato dai “guardiani della Legge” come pietra non adatta. Ma Dio Padre farà di Gesù la pietra d’angolo del nuovo tempio spirituale costituito dalla comunità messianica. In questa parabola vengono precisati due punti: - il castigo consiste nel fatto che il popolo eletto, gli ebrei, ha tolto di mezzo i suoi profeti e alla fine addirittura uccide anche il Messia, il Figlio di Dio. E’ un duro giudizio su Israele ed è un perenne avvertimento per gli stessi cristiani: non ci sarà un altro Messia, una nuova redenzione, ma soltanto un giudizio finale - Il secondo punto consiste nel fatto che il Regno sarà tolto ai capi d’Israele e sarà dato ai pagani, sarà tolto ai vicini (al popolo eletto?! e passerà ai lontani ( a tutti i popoli della terra). Anche questo è un duro giudizio su Israele e un perenne monito ai cristiani: l’evangelista Matteo manda un monito ai cristiani della sua comunità e a noi. Non basta un’adesione intellettuale al Vangelo ma bisogna “fare frutti” per non essere esclusi dal regno come i capi dei giudei (i vignaioli). “Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta”. Oggi Gesù parla ancora a noi. Una esortazione a dare una risposta oggi al brano del vangelo ci giunge dall’apostolo Paolo, nella seconda lettura della liturgia di domenica: “In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!”
 
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