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« "Morte non è ultima parola"“Vegliate, perché non sa... »

«Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere»

Post n°899 pubblicato il 09 Novembre 2014 da prosanctitatect
 

Vangelo
Giovanni 2,13-22.
Dal Vangelo secondo Giovanni

 

Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco.
Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi,
e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato».
I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora.
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?».
Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere».
Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?».
Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Parola del Signore.

 
Rispondi al commento:
Utente non iscritto alla Community di Libero
enzo il 09/11/14 alle 16:40 via WEB
Enzo: “I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà”. Incomincio da questa frase di Giovanni per dare importanza alle Scritture: averle lette, meditate, saranno la memoria storica della nostra fede, la presenza continua di Dio in noi. Così è stato per gli apostoli e i discepoli di Gesù. In questo brano sono importanti il racconto che Giovanni fa di Gesù che manda via dal tempio i mercanti, e anche le rivelazioni che Gesù fa nel contesto. La presenza dei cambiavalute nelle vicinanze del tempio era necessaria per permettere ai pellegrini di scambiare le loro monete con effigi imperiali (denaro considerato impuro), con denaro non impuro. Anche la vendita di animali per il sacrificio era una necessità per chi veniva da lontano e non poteva portare con sé l’animale da sacrificare. Tutti e quattro gli evangelisti riferiscono questo episodio. Giovanni lo situa all’inizio del ministero di Gesù, mentre i sinottici lo situano verso la fine del ministero. Giovanni qualifica il tempio trasformato in “casa di mercato”, i sinottici rendono questa espressione con “covo di ladri”. Il mercato di Gerusalemme era legato al Tempio ed erano i sacerdoti coloro che lo controllavano. L’ira di Gesù è doppia: il tempio, casa del Padre suo è deformato dalla vicinanza di affaristi e dallo sfruttamento economico che si faceva della credulità dei semplici, “covo di ladri”. Da qui le due versioni nei vangeli. Non potevano convivere le due cose con la sacralità del tempio. Mercato e sacrificio sono in stretta relazione: si vendevano gli animali per il sacrificio cultuale,e in qualche modo è lo stesso popolo che viene sacrificato perché sfruttato dai mercanti. Gesù non condanna il mercato in se stesso come spazio di scambio, ma perché la loro pratica genera una violenza che attenta alla vita delle persone semplici lasciando senza sostentamento i più deboli. “Lo zelo per la tua casa mi divorerà”, il ricordo della Scrittura che farà comprendere più tardi ai discepoli l’agire di Gesù. Per Giovanni questo avviene all’inizio della missione di Gesù: dopo le nozze di Cana, questo è il secondo atto della vita pubblica.. Gesù con il suo forte gesto rivela Dio come Padre suo, non accetta che la casa del Padre diventi un covo di ladri. “non fate della casa del Padre mio un mercato...un covo di ladri”. Tutto questo quando era imminente la Pasqua dei Giudei. All’ira e all’operato di Gesù i Giudei chiedono un segno autorevole per quello che ha fatto. La risposta di Gesù rientra nello stile dei profeti, è un oracolo sul nuovo tempio dell'era messianica e insieme un annuncio della sua passione e risurrezione. I giudei, chiusi alla fede, fraintendono e non possono cogliere l'annuncio profetico. «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Il segno! Desiderio dell’uomo che non capisce o che non vuol capire. I giudei erano convinti che Dio dimorasse nel “santuario” parte più importante del tempio:come potevano capire che Gesù stava parlando del suo corpo morto e risorto, come nuovo tempio come luogo di incontro per accedere al Padre? Nemmeno i discepoli avevano capito il gesto di Gesù prima e dopo le sue parole. I vangeli testimoniano spesso che il significato di parole e gesti di Gesù furono capiti alla luce della risurrezione e della venuta dello Spirito Santo. Giovanni dà una lettura profetica e teologica: - la distruzione di Gerusalemme e del tempio, già avvenuta quando scrive il suo vangelo, per mano dei romani è la fine dei sacrifici della Pasqua ebraica. - La distruzione del tempio e ricostruito in tre giorni annunciano la passione e morte di Gesù accompagnata dalla sua risurrezione. Il suo corpo risorto al terzo giorno dalla morte diventa il nuovo Tempio a cui guarderanno nei secoli tutti coloro che crederanno in Lui. - La risurrezione di Gesù, la nuova Pasqua, inaugura i tempi nuovi, la seconda e definitiva alleanza di Dio con l’uomo. Spesso in questi commenti abbiamo parlato della pedagogia di Dio che non pretende che si capiscano subito le sue parole e il suo operato, ma che la sua parola venga ascoltata, meditata nell’attesa che lo Spirito Santo illumini la nostra mente e dia fuoco alla nostra anima. Quando poi fu risuscitato dai morti i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. A noi sono state tramandate le Sacre Scritture: che uso ne facciamo? I nostri dubbi, perplessità, debolezze sono avvalorati, aiutate, superate dalla lettura della Parola di Dio? L’apostolo Paolo così spiega il nuovo tempio che nasce dalla morte e risurrezione di Gesù: “Fratelli, voi siete edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi”. Confrontiamoci in questa settimana con queste parole…
 
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