LA FRASE...
"...Se non saremo noi ad occuparci di politica, sarā la politica ad occuparsi di noi, nel modo che meno desideriamo..."
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Post n°93 pubblicato il 06 Maggio 2009 da amministratore_blog
È la sera del primo maggio e Tremonti, quatto quatto, pubblica sul sito del ministero la Relazione Unificata sull'Economia e la Finanza pubblica. La nuova stima di crescita del PIL è -4,2%, un calo del 2,2% rispetto alla precedente stima di febbraio. Il rapporto deficit/PIL per il 2009 è ora previsto al 4,6%, contro il 3,7% della stima precedente. L'ultima Relazione Unificata sull'Economia e la Finanza pubblica (RUEF per gli amici) è apparsa la sera del primo maggio. La tempistica è un po' inusuale e fa pensare alla vecchia tattica di pubblicare notizie scomode quando vengono notate di meno. La notizia non sarà sui giornali del due maggio perché in tale data i giornali non escono. Magari ne parleranno alle televisioni; noi non riusciamo a vederle ma i lettori ce lo racconteranno. Comunque qualche lavoratore indefesso nei giornali c'è, e la notizia è stata immediatamente ripresa da Corriere e Sole 24 Ore; al momento in cui scrivo la notizia non è ancora apparsa su Repubblica, La Stampa e Il Giornale. Perché è tanto circospetto il ministero? Andate sul sito del ministero, scendete un po' fino alla sezione Documenti e Pubblicazioni. Trovate la relazione, un malloppone di quasi 300 pagine. Non me la sono letta tutta, e forse ne varrebbe la pena. Comunque, se andate a pagina 45, sezione 3.1.2. ''Stime e tendenze per il 2009 e anni successivi'', trovate quanto segue.
Andate poi alla Tabella 3.1.2.2‐2 di pag. 60, per vedere cosa ci aspetta negli anni a venire. Per il 2010 la stima di crescita del PIL è di +0,3%, per il 2011 è +1,2%. Si tratta di crescita anemica, ma a questo punto c'è da sperare che il ministero abbia ragione. Se veramente il PIL crescerà in base a tali previsioni il rapporto deficit/PIL sarà del 4,6% nel 2010 e del 4,3% nel 2011. Possiamo solo sperare che non si verifichi un rialzo dei tassi di interesse. Questo è quanto si afferma nell'introduzione, a pagina 5.
Direi che è abbastanza. Perché il governo non voglia dare troppa pubblicità alla cosa credo sia chiaro. La linea comunicativa finora è stata più o meno quella di dire che la crisi non è troppo grave, comunque meno grave di quella di altri. All'inizio di marzo, quando il centro studi confindustria aveva previsto un calo del -3,5% del PIL per il 2009, il ministro Sacconi si era arrabbiato. Stime opiniabili disse, aggiungendo che c'è gente che si «esercita con il piacere del peggio». Chissà se anche i tecnici del ministero appartengono a questo strano club sadomaso. Tremonti aveva invece acutamente osservato «Non credo che sia un momento in cui è ragionevole fare previsioni congiunturali». Chissà se adesso pensa che il momento sia arrivato. |
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