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IN UN TERRITORIO FINITO CON RISORSE AMBIENTALI ED ENERGETICHE FINITE NON E' POSSIBILE UNA CRESCITA INFINITA ,E' UNO SPRECO INFINITO

 

 

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NUCLEARE: APPELLO AMBIENTALISTA SPINGE LE REGIONI ALLA RIVOLTA

Post n°108 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da eco90uboldo
 

Cari cyberattivisti,
buone notizie dal fronte anti-nucleare! A seguito dell'appello rivolto l'11 settembre da Greenpeace, Legambiente e WWF ai Governatori e a tutti gli assessori competenti, Calabria, Toscana, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Umbria, Puglia, Campania e Basilicata hanno impugnato di fronte alla Corte Costituzionale la Legge 99/2009. Con questa legge, infatti, il Governo cerca di imporre la localizzazione delle centrali, schiacciando le competenze delle Regioni e ignorando le scelte dei cittadini. 

Contro la delega nucleare al Governo si è scatenato un vero e proprio "effetto domino". Una dopo l'altra le Regioni hanno alzato la voce. È quello che volevamo. Una valanga che ha travolto anche le cosiddette "regioni amiche": nei Consigli Regionali di Sardegna, Veneto e Sicilia, governate dal centrodestra, si vede come la scelta nucleare ha messo in difficoltà la stessa maggioranza. 

La Legge 99/2009 è molto pericolosa. Mette completamente fuori gioco le Regioni sulla localizzazione degli impianti nucleari per la produzione dell'energia elettrica, sugli impianti per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi o per lo smantellamento degli impianti nucleari. Tutto questo in contrasto con quanto stabilito dal Titolo V della Costituzione sui poteri concorrenti delle Regioni in materia di Governo del territorio e sul rispetto del principio di leale collaborazione.  

Il nucleare è una fonte energetica insicura e costosa. La gestione a lungo termine delle scorie nucleari non è stata risolta da nessun paese e non c'è una tecnologia che non possa essere utilizzata anche per produrre materiali per le bombe atomiche.  

Inoltre, il nucleare sottrae tempo e denaro allo sviluppo e utilizzo di fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Alternative davvero sicure, energeticamente più rilevanti e con maggiore impatto occupazionale. 

Ora che undici Regioni, ovvero il 56 per cento del territorio italiano, hanno detto formalmente "no" al nucleare, il nostro governo ha una sola scelta: fare marcia indietro! 

Noi continueremo a batterci contro il nucleare. Speriamo e contiamo sul vostro coinvolgimento. È solo grazie al sostegno di singole persone come voi che abbiamo le risorse per portare avanti tutte le nostre campagne.

Leggo e pubblico greenpeace. Mirko Giammella

 
 
 
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Data di creazione: 01/02/2009
 
 

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