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COSA ABBIAMO FATTO A GRUMENTO

Post n°19 pubblicato il 08 Settembre 2006 da lupettecea

SUI BANCHI DELLA VITA

ECO SCHOOLS – SCUOLA MEDIA DI GRUMENTO NOVA

Come per le altre scuole il percorso ha avuto inizio a fine novembre. Abbiamo contattato la prof. di scienze Rosa Maria Fruguglietti la quale favorevole al progetto, ci ha detto che la scuola media di Grumento fa capo alla scuola media di Tramutola e che quindi dovevamo illustrare il programma alla dirigente, la dott.ssa Rosa Maria De Rosa. Per motivi personali la dirigente ha dovuto prendere un lungo periodo di riposo, il suo sostituto prof. Nicola Conte ha dato l’autorizzazione per l’adesione al programma. I professori scelti come referenti sono stati la prof.ssa Fruguglietti Rosa Maria e la prof.ssa Berardone Anna (da noi già conosciuta in precedenza e fortemente motivata). Le docenti a seguito delle giornate di formazione svolte a Potenza e a seguito dei nostri incontri, hanno illustrato ai ragazzi il progetto ed hanno raccolto le adesioni dei ragazzi che volevano far parte dell’eco comitato. Qui c’è stata una vera e propria evoluzione: se è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera, potevamo già dire di essere partite con il piede giusto. I ragazzi chiamati a far parte del nascente comitato non erano di certo tra i migliori della scuola, facevano parte di quella fetta di ragazzi cosiddetti “emarginati”, con problemi di socializzazione e di accettazione. Quale momento migliore per riuscire a farli integrare e renderli partecipi? In occasione della costituzione dell’eco comitato, i ragazzi ci hanno accolto in modo molto gradevole ed abbiamo proceduto con le varie presentazioni. Seppur timidi, questi ragazzi sono in grado di trasmettere ciò che pensano con lo sguardo: tra loro non vi è proprio un bel rapporto dovuto forse a tensioni familiari, vecchi rancori ed interagire tra loro rappresenta senza dubbio la difficoltà maggiore. A far parte dell’e.c. sono stati chiamati il Sindaco (che ha delegato il rappresentante di Agenda 21 a livello locale), un genitore ed un giornalista (che ha partecipato occasionalmente agli incontri), e un rappresentante del personale ATA (la sig.ra Angela). Qui c’è da sottolineare che è pur vero che all’e.c. partecipa un solo rappresentante di questa categoria, ma ciò che non si evince dalle varie documentazioni, è l’aiuto costante dell’altro componente del personale ATA, la sig.ra Mariarosaria che ha rappresentato insieme alla sig.ra Angela un punto di riferimento, di aiuto e a volte anche di conforto per i ragazzi stessi. Prima della costituzione dell’Eco Comitato abbiamo preparato il  materiale e scelto la metodologia (distribuzioni di fogliettini  di carta -parzialmente utilizzata- e formulazione di 2 quesiti che permettono di delineare i campi di indagine)  e organizzato nella cassettina degli attrezzi il materiale occorrente.Durante questo incontro si è costituito l’E.C. e sono stati assegnati i ruoli ai vari componenti. Anche qui la prima decisione presa dal nascente comitato è stata quella di distribuire un questionario alle classi  attraverso il quale effettuare un’indagine che ha permesso loro di verificare l’impronta ecologica della scuola. La distribuzione è stata effettuata a cura degli eco rilevatori che si sono occupati anche di spiegare agli altri ragazzi a cosa serviva e come andava compilato. Nei giorni successivi i questionari sono stati ritirati ed analizzati e, in occasione del 2° E.C., ci sono stati illustrati. In questa scuola, la tematica da affrontare riguarda la raccolta differenziata e il riciclaggio dei rifiuti. Certo, dall’indagine sono emerse anche altre tematiche ed in occasione del 2° incontro, l’Eco- Comitato ha scelto di affrontare tale criticità. Si è proceduti inoltre ad un’indagine conoscitiva della situazione del paese per poter creare un collegamento con il territorio e sviluppare negli studenti il senso d’appartenenza e la consapevolezza di poter interagire con esso. Questo anche  per poi meglio definire e redigere il piano d’azione. Tutto ciò, e quindi la complessità della tematica da affrontare, è per noi solo un presupposto da continuare a portare avanti. Presupposto perché al termine del terzo eco comitato, abbiamo deciso di seguire una tematica parallela: questa scelta deriva dal fatto che durante gli incontri i ragazzi non sono riusciti a comunicare (non riescono ad esprimere ciò che loro effettivamente fanno).

Anche gli insegnanti ci hanno messo a conoscenza sulla situazione appena vissuta, derivante da situazioni esterne alla scuola: le divergenze familiari, i cattivi rapporti interfamiliari, la non tolleranza.Sono tutti elementi che abbiamo riscontrato anche tra i ragazzi che non riescono neanche a comunicare ed interagire tra loro. Riteniamo che la vivacità degli adolescenti vada esternata e direzionata, non possiamo parlare di sviluppo sostenibile quando non esistono i requisiti alla base. In questo Istituto il concetto di sostenibilità parte dai ragazzi: riteniamo quindi insostenibile il rapporto tra loro e tra questi e la scuola. La modifica dei comportamenti quindi, deve partire dalla loro realtà altrimenti risulta impossibile parlare di sostenibilità altrove. Il programma deve quindi adeguarsi alle necessità dei partecipanti che vivono in una realtà insostenibile Grazie al programma Eco Schools e al criterio che ha permesso la partecipazione, anche il  genitore, il giornalista ed il referente di A21 hanno preso coscienza della situazione. L’obiettivo è ambizioso, ma ignorare la situazione mirando solo alla raccolta differenziata, sarebbe da opportunista e magari neanche raggiungibile considerata l’assenza di unione.. La presenza del referente di Agenda 21 ha permesso una conoscenza diretta del territorio attraverso la messa a disposizione di mappe del Comune tramite le quali i  ragazzi verificheranno la disposizione dei cassonetti. Questo è possibile tramite uscite sul campo (Reporer di quartiere)In collaborazione con l’insegnante d’educazione artistica,i ragazzi hanno dato spazio alla creatività realizzando dei contenitori utilizzando le tovaglie di  carta usate a mensa. Ciò è stato effettuato in lavori di gruppo, coinvolgendo tutti i ragazzi dell’Istituto. Questa è stata anche un’occasione per farli interagire tra loro. Noi abbiamo spronato i ragazzi  ad informarsi su quali rifiuti si possono riutilizzare affrontando così il concetto di rifiuto-risorsa. Ciò è stato affrontato alternando momenti di esperienza e di pratica a momenti di riflessione.Per quanto riguarda il riscontro del lavoro su citato all’esterno dell’istituto, gli studenti hanno proposto un’uscita sul territorio per informarsi e conoscere la reale situazione nel loro comune.

Il risultato dell’uscita ha evidenziato il non corretto utilizzo dei cassonetti dalla comunità ed a volte il non utilizzo, riscontrato dall’immondizia presente in una pineta adiacente alla scuola. L’aver preso coscienza di tale situazione, ha spinto i ragazzi a decidere di “adottare” la pineta, programmando la sua pulizia dai rifiuti non appena i tempo lo renderà possibile e ad evitare di contribuire, impegnandosi in prima persona, a tale situazione. Anche in questa scuola, su invito dei nostri referenti, abbiamo mostrato ai ragazzi una presentazione in power point denominata “Qualcosa molesta”. Tale proiezione ha stimolato una discussione critica, iniziata con un profondo silenzio.

Durante il confronto con le altre scuole seguite dal nostro C.E.A., i ragazzi hanno partecipato egregiamente all’incontro, mostrando il lavoro svolto con una bella presentazione e con partecipazione, tanto da far nascere una gelosia nei nostri confronti da parte dei ragazzi di Viggiano.

Il 04/05/06 c’è stato l’ incontro con la dirigente scolastica che è senza dubbio servito a far capire i ragazzi che il loro lavoro non era stato sottovalutato: le hanno esposto con chiarezza il progetto e il percorso fino a quel momento fatto, non tralasciando anche le difficoltà. Anche il sindaco è stato presente e si è mostrato molto disponibile nei confronti dei ragazzi soprattutto per quanto riguarda il recupero della pineta in quanto fu lui stesso a progettare quello spazio. Grazie a questo, i ragazzi potranno “usufruire” della sua esperienza chiedendo consigli.

Nel realizzare il programma, i ragazzi hanno seguito percorsi paralleli che abbracciassero anche altre tematiche, ciò tenendo conto delle difficoltà di apprendimento di alcuni ragazzi, rispettandone i tempi. In questo modo è stato possibile integrare diverse competenze e metodologie, coinvolgendo anche insegnanti di altre materie. Nonostante la chiusura della scuola dovuta prima alle elezioni e poi per le vacanze pasquali, i ragazzi hanno continuato a portare avanti il progetto, fino alla stesura dell’eco codice, la cui bozza è avvenuta nella pineta adottata dai ragazzi, successivamente ripreso, modificato, letto, approvato e sottoscritto da tutto l’eco comitato. E’ stato un bel modo di concludere formalmente il percorso.

  Le facilitatrici

      Maria Falivena e Marialuisa Langone

        C.E.A. Museo del Lupo - Viggiano

 

 

 

 

 
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