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Bush contro gli UFO

Post n°16 pubblicato il 24 Aprile 2006 da Nessye1990
 
Tag: Ufo

Secondo Paul Hellyer, ex ministro della difesa canadese, le armi che gli Stati Uniti dispiegheranno nello spazio saranno rivolte anche contro visitatori alieni. Sconfitto il Male sulla Terra, sarà la volta dei “bad guys”

Paul Hellyer alla “Toronto Exopolitics Conference” del settembre 2005

Paul Hellyer, ex ministro della difesa canadese, ha dichiarato durante il recente “2005 Toronto Exopolitics Symposium” che gli Ufo esistono veramente e che le armi spaziali che gli Stati Uniti stanno sviluppando saranno dirette contro astronavi aliene che vorranno entrare nell’atmosfera terrestre. L’armamento vero e proprio dello spazio sarà un pericolo non solo per i terrestri, ma anche per gli incauti “visitatori” che, dopo un viaggetto di qualche anno luce, non si fossero informati dell’animo pistolero dell’indiscussa Potenza spaziale terrestre.“Exopolitics”, “esopolitica”, è un nuovo termine usato per descrivere lo studio delle politiche del contatto extraterrestre (quando si dice che la realtà supera la fantasia…) ed è solitamente discussa negli ambienti ufologici e tra chi dà per scontata l’esistenza degli Ufo come veicoli spaziali guidati da esseri provenienti da altri pianeti – pianeti di altri sistemi solari di questa se non altre galassie, si deve supporre, se si esclude la possibilità che vengano da Marte o da qualche luna di Giove come nella fantascienza anni ‘50...

La sparata di Paul Hellyer, 82enne, ha ottenuto in Canada l’eco mediatica di cui può godere un politico di lungo corso, ed ha stimolato l’interesse e la reazione del pubblico, soprattutto tra chi si interessa di Ufo. Ansiosi di ottener credito, quest’ultimi non hanno mancato di sottolineare l’importanza dei suoi passati incarichi politici, anche se l’ex ministro della difesa ha affermato di non essersi occupato di Ufo durante il suo dicastero e di essersi convinto della loro esistenza solo ultimamente.
Mr. Hellyer è in politica dal 1949, quando fu eletto tra le fila del partito liberale come il più giovane deputato del Parlamento canadese. Vice-ministro della difesa nel Gabinetto del Primo ministro Louis Saint-Laurent, nella metà degli anni ’60 è stato ministro della difesa nel governo Pearson e ministro dei trasporti nel governo Trudeau. La principale e controversa eredità del suo dicastero è l’integrazione e l’unificazione dell’esercito, della marina e dell’aereonautica canadesi in una singola organizzazione, le “Canadian Forces”.Dimessosi dalla carica a causa di incomprensioni con Trudeau, Hellyer è stato un parlamentare indipendente finché non ha fondato un nuovo partito, l’Action Canada Party, prima di passare al Progressive Conservative Party. Uscito da quest’ultimo per riunirsi ai Liberals, nel 1995 ha creato il Canadian Action Party .

Di sentimenti anti-USA per la “minaccia” che quest’ultimi pongono alla sovranità canadese tramite la loro influenza politica ed economica, questo girovago della politica è una delle molte personalità di spicco che si sono opposte alla partecipazione canadese al “National Missile Defense program” propugnato dall’amministrazione Bush dopo aver stracciato il trattato ABM – il rigetto dell’NMD da parte canadese è la prima causa del forte raffreddamento delle relazioni tra Washington e Ottawa- e che chiedono di bandire le armi nello spazio.
E’ in questo quadro di azione politica che Hellyer si è convinto dell’esistenza degli Ufo ed ha deciso di cavalcare la teoria secondo la quale gli Stati Uniti stanno studiando sistemi di armamento spaziale al fine di colpire gli Ufo che sconfinano nell’atmosfera terrestre. “I believe that UFOs are real”, ha dichiarato al “Toronto Star” prima del suo intervento al “Symposium” di esopolitica.<“I’ll talk about that a little bit and a bit about the fantastic cover-up of the United States government and also a little bit of the fallout from the wreckage, by that I mean the material discoveries we have made and how they've been applied to our technology”, ha aggiunto, in pieno stile X-Files 1a serie, riferendosi alla congiura del silenzio del Governo americano sul caso Roswell. A chi gli ha fatto notare che la sua partecipazione alla conferenza avrebbe rasentato il ridicolo, Hellyer ha risposto che ci si è abituato nella sua camaleontica vita politica. Il rischio, però, è che l’opinione pubblica canadese non prenda sul serio neanche l’armamento (“weaponization”) dello spazio, che il Pentagono ha teorizzato negli ultimi dieci anni come la misura estrema per impedire che il primato spaziale statunitense sia messo in discussione.

Dopo il crollo dell’URSS, lo spazio è rimasto, in termini militari, di dominio americano. Ed è proprio nello spazio che, secondo lo US Space Command, gli Usa potranno perfezionare la “Full Spectrum Dominance” -cioè il dominio militare su scala planetaria, consistente nell’insieme di deterrenza, controllo e capacità di proiezione militare unilaterale in tutti i possibili campi di battaglia- escludendone, se necessario, altri Paesi. Il “the Ultimate High Ground: Next Steps in the Military Uses of Space” -documento divulgato all’inizio del 2003 dalla Rand Corporation- proclama la necessità per gli Stati Uniti di “ensure our continued access to space and deny space to others, if necessary”, espressione che non fa che riprendere quelle presenti nei piani strategici dell’US Space Command e che fa implicito riferimento alla Cina.

“Negare lo spazio ad altri”, tramite il dispiegamento di armi nello spazio, è, quindi, la misura estrema per impedire che la Superpotenza nascente reclami il suo posto al sole e intacchi l’unico santuario del primato statunitense che è rimasto intatto. Con queste premesse, si può prevedere che la sfida nello spazio tra Usa e Cina supererà quanto finora conosciuto circa l’utilizzo strategico-militare dello spazio (satelliti spia) per andare rapidamente verso la “weaponization” vera e propria dello stesso (tecnicamente realtà, e proprio per questo considerata inevitabile) a scopo sia difensivo che offensivo (due ambiti che si confondono e, visto l’obiettivo finale di “negare lo spazio agli altri”, vedono il secondo prevalere nettamente sul primo).
Se circa il carattere della politica spaziale della Cina non si hanno elementi certi (a parte le dichiarazioni di condanna in sede ONU della “weaponization” dello spazio e della corsa all’armamento che essa comporterà) per quanto concerne gli Stati Uniti si può tranquillamente affermare che essi sono risoluti a mantenere con ogni mezzo la propria leadership spaziale, chiave di volta della supremazia militare terrestre. La relazione tra la dimensione spaziale e la dimensione imperiale (con accenti quasi da “manifest destiny”) degli Usa, è suggellata dalle conclusioni di un libro scritto nel 1996 dagli “arms experts” George and Meredith Friedman: come l’Europa ha dominato e dato forma al mondo per circa 500 anni dominando gli oceani con le sue flotte, “così anche gli Stati Uniti daranno forma al mondo” -cioè imporranno il loro ordine- “per almeno la stessa lunghezza di tempo” dominando lo spazio. Cinesi e Vogon, siete avvertiti.

Terrestri, "Resistere è inutile!"

http://it.wikipedia.org/wiki/Vogon

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