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Amore capriccioso
Post n°697 pubblicato il 01 Aprile 2014 da Pitagora_Stonato
Amore capriccioso « Sono legato a te/ con ogni pensiero;/ il tuo viso è l'unica cosa che desidero vedere,/ il tuo cuore è l'unica cosa che desidero avere. » Così, in pieno xvii secolo, Sir Charles Sedley espresse il forte istinto ad amare. Questo sentimento, purtroppo, non è sempre gioioso. Come sapete l'amore romantico non va necessariamente a braccetto con il bisogno di legarsi a un partner per un lungo periodo. Ci si può innamorare di qualcuno completamente diverso da noi, che non penseremmo mai di sposare. E si può provare passione per una persona mentre si è profondamente legati a un'altra. Inoltre si possono avere rapporti sessuali con qualcuno che non si ama, e persino provare passione per qualcuno, mentre si fa l'amore con un altro. Che follia essere socialmente o sessualmente legati a una persona e pazzamente innamorati di un'altra! Perché l'insieme dei circuiti cerebrali che innescano l'amore romantico si sono slegati dalle sensazioni di libido e di attaccamento a lungo termine? Credo che l'incostanza dell'amore sia parte di un piano della natura. Se un Homo erectus aveva una moglie e due figli, e nel frattempo si innamorava di un'altra donna, dalla quale aveva altri due figli, raddoppiava il numero dei suoi discendenti. Allo stesso modo, una donna, legata a un uomo, eppure attratta da un altro, poteva donargli un figlio e/o acquisire cibo e protezione per i figli che già aveva. In poche parole, il circuito cerebrale per l'amore romantico è incostante e capriccioso per natura, e ha consentito ai nostri antenati di seguire due complementari strategie riproduttive allo stesso tempo. Il Ragazzo di Nariokotome e i suoi parenti potevano intrecciare una relazione approvata dalla società con un partner, ma avere altri figli, e quindi acquisire altre risorse, con un amante clandestino. Anche ai nostri giorni molti uomini e donne perseguono questa doppia strategia riproduttiva. Le più recenti statistiche sull'adulterio in America provengono da uno studio effettuato dal National Opinion Research Center di Chicago nel 1994. Gli scienziati hanno intervistato 3432 persone, tra i diciotto e i cinquantanove anni di età, su vari aspetti della loro sessualità. Un quarto degli uomini e il 15 per cento delle donne confessarono di aver avuto relazioni extraconiugali durante il matrimonio. Gli altri probabilmente non hanno detto la verità, poiché gli scienziati pensano che queste cifre siano troppo basse. In un programma del 1998, messo a punto per vagliare le malattie genetiche, gli scienziati rimasero sorpresi nello scoprire che il 10 per cento dei bambini non era figlio dei padri legali. Questi adulteri non costituiscono fenomeni unici; sono comuni in tutte le società umane. L'«inganno » è comune anche tra creature « socialmente monogame ». In uno studio su 180 specie di uccelli canori, circa il 90 per cento delle femmine aveva figli non imparentati geneticamente con il « padre » che li nutriva. Si è scoperto che l'unico animale veramente monogamo della California è una particolare razza di arvicola. Siamo fatti per amare più volte. Quale gioia porta questa passione quando all'inizio della vita adulta si è single, nella mezza età si è divorziati o in vecchiaia si è rimasti da soli! Che confusione, che dolore può provocare questa alchimia, quando si è sposati con una persona che si ammira, ma ci si innamora di un'altra! L'indipendenza di queste emozioni — libido, attrazione e attaccamento — si è sviluppata tra i nostri antenati per consentire loro di mantenere più relazioni allo stesso tempo. Oggigiorno, però, questi schemi cerebrali hanno creato non poche agitazioni e problemi, contribuendo all'alto numero di adulteri e divorzi, all'elevata incidenza di episodi di gelosia, a comportamenti persecutori, alla violenza domestica, e all'alto numero di omicidi, suicidi e depressioni associati a un amore respinto.
Amore perduto. Quasi tutti conoscono il tormento del rifiuto. Perché si precipita nell'abisso della disperazione quando si perde qualcuno che si adora?
da "Perché amiamo " di Helen Fisher |
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