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Crepuscolo di un idolo - Michel Onfray

Post n°1402 pubblicato il 29 Maggio 2017 da Pitagora_Stonato
 

 

Uno sbarramento sofistico                

                                                          

                                                          

                                                          

                                   La verità non può essere tollerante.              

                                   S. FREUD, Introduzione alla psicoanalisi (XI, 264)

           

E se non si crede alle finzioni freudiane? Se non si aderisce alla sua psicologia letteraria? Se si dubita dell'universalità del complesso edipico? Se non si accetta l'ipotesi che ogni ragazzo nutra desideri sessuali per la propria madre, e, conseguentemente, non desideri uccidere simbolicamente il proprio padre? Se si resiste all'idea che tutti noi abbiamo assistito alla scena primordiale di una copulazione tra nostro padre e nostra madre o de visu, o che il nostro inconscio conserverebbe la traccia di ciò che non può non essere avvenuto alle origini dell'umanità? Se si pensa che il tropismo incestuoso riguarda un solo uomo, senza che per questo ne sia affetta tutta l'umanità? Se si pensa che un mito è il contrario della scienza, e che perciò noci si dovrebbe poter parlare di mito scientifico? Se non si accetta l'idea che tutti i padri avrebbero il fantasma inconscio di abusare sessualmente dei loro figli? Se si pensa che il pasto totemico e la manducazione del corpo del padre dell'orda primordiale sono qualcosa di stravagante?           Se si stima che, quando si prendono in esame le patologie altrui, la verità del corpo concreto dovrebbe pesare di più dell’ipotesi di un inconscio noumenico dotato di tutte le qualità di un dio monoteista?  Se si preferisce la causalità dialettica alla causalità magica? Se ci si preoccupa meno dello sciamano o dello stregone e più del medico o del chirurgo per risolvere i propri problemi di salute? Se si sospetta che il lettino è un accessorio moderno nel vecchio teatro dei guaritori? Se, dopo aver esaminato la questione, si pensa che Freud ha mentito  molto; curato poco e guarito quasi per niente? Se si dubita che lo psicoanalista pensa più a sé stesso, al proprio reddito, alla propria disciplina, alla propria corporazione, che alla guarigione del suo paziente? Se si pensa che un conquistador vive su un pianeta diverso da quello in cui vive un uomo di scienza? Se si stima che la psicoanalisi è un'eccellente terapia ma per il suo inventore e solo per lui? Allora, vuoi dire che siamo troppo malati e che dobbiamo stenderci urgentemente sul lettino.

In effetti, Freud ha previsto tutto per impedire che si possa dubitare intellettualmente della sua invenzione, dal momento che la dottrina include una lettura dottrinaria del rifiuto della dottrina. Pertanto non si può sfuggire all'impero freudiano e al dominio ideologico di questo pensiero totalizzante, dunque totalitario, dove non esiste porta d'uscita. Da un punto di vista ideologico, la società psicoanalitica è inattaccabile, chiusa su sé stessa. Ha previsto il tribunale per giudicare gli oppositori, la difesa è dentro l'opera, le argomentazioni vengono esposte dieci volte, la perorazione del procuratore, che parla in nome dell'inconscio, viene distillata dappertutto nell'intera opera di Freud

La leggenda è stata costruita dunque attraverso l'autodifesa personale di Freud che ricorre alla scultura agiografica di sé negli scritti autobiografici - l'Autobiografia e Per la storia del movimento psicoanalitico forniscono la base; viene portata avanti con la produzione di una matrice autobiografica compiuta da un discepolo zelante, Ernest Jones, il quale, grazie a un monumento di carta, diffonde la favola del maestro così come era stata da lui fissata nei suoi racconti autobiografici; si giova infine dell'efficacissima costruzione di un apparato di dominio ideologico viennese, austriaco, europeo, americano, mondiale, grazie a congressi, case editrici, riviste, discepoli, organizzazioni, segrete o pubbliche, il tutto diretto, con mano maestra sul modello del padre, del dio, del capo, del dominatore dell'orda primordiale. La fabbrica di una macchina propagandistica a uso del tribunale rivoluzionario freudiano implica dunque una chiusura sofistica che si attiva non appena compare la minima critica

È questo dunque lo schema tipico della difesa contro lo storico che fa il suo lavoro e propone una lettura della leggenda che cerca di far emergere i fatti, la verità, il reale, le prove, l'indiscutibile, il certo, l'evidente. Grazie allo spirito di corpo, un secolo dopo il suo approdo sulle coste del paese delle meraviglie inconsce, il conquistador dispone di un esercito zelante che va all'attacco con la sciabola sguainata per difendere il regno delle causalità magiche con l'aiuto di una dialettica truccata.

Visita dell'arsenale. Uno: ogni opposizione proveniente da un individuo non analizzato è nulla; due: ogni rifiuto dell'analisi segnala inequivocabilmente un nevrotico, il cui ragionamento, de facto, non è valido; tre: ogni critica alla psicoanalisi si basa sulla critica a Freud in quanto ebreo, e dunque è  sospetta di antisemitismo; quattro: qualunque critica che provenga dal terzo escluso della coppia analista/analizzato è infondata; cinque: ogni insuccesso della psicoanalisi è imputabile al paziente, mai allo psicoanalista - si vedano le resistenze, il tornaconto della malattia, l'insuccesso a causa del successo, in quanto la nevrosi può nasconderne un'altra, ossia la vischiosità della libido, il transfert negativo, la pulsione di morte, il masochismo, il desiderio di dimostrare la propria superiorità all'analista; sei: dopo aver tentato di tutto per giustificare la disciplina, si può talora prendere in considerazione il fatto che lo psicoanalista non è ancora abbastanza psicoanalista...

 

 

da "Crepuscolo di un idolo - smantellare le favole freudiane"  Michel Onfray- Ponte alle grazie

 

 
 
 
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