EREMO MISANTROPO
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L'eroe principale del romanzo era un coniglio che viveva come tutti gli altri conigli selvatici sebbene fosse intelligente quanto Albert Einstein o William Shakespeare. Era una femmina, quindi una coniglia: l'unico protagonista femminile di tutti i romanzi di Kilgore Trout.
Conduceva una normale vita da coniglia, nonostante il considerevole intelletto che si ritrovava. Era appunto giunta alla conclusione che quella sua mente non servisse a niente, che fosse una specie di tumore, che non avesse alcuna utilità nell'ambito degli schemi coniglieschi.
E così, saltellando, un giorno decide di andare in città per farsi asportare il tumore; ma un cacciatore, un cero Dudley Farrow, spara e l'ammazza prima che arrivi. Poi la scuoia e la sventra ma, d'accordo con la moglie Grace, decide alla fin fine che è meglio non mangiarla per via di quella testa insolitamente grande. I due, cioè, pensano quello che lei stessa aveva pensato quand'era viva: che la coniglia doveva essere malata. da "la colazione dei campioni" Kurt Vonnegut |
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