Creato da: eric65v il 12/09/2008
LA SOCIETA'

A TE AMICO MIO...

22/7/2008

IERI... UN ANNO FA

Stavamo lavorando insieme. Decidemmo di smettere alle 11.30. Era sabato. Io dovevo andare ad un laghetto di acqua sorgiva con degli amici. Tu...tu eri invitato a pranzo da amici.

Ci lasciammo erano le 11.35.

Alle 11.57 una telefonata.....Enzo vieni....-Carmine ha fatto un incidente-

Arrivai sul posto. La moto era nel campo. La... mia moto... era nel campo... Tu...tu eri in terra coperto da un lenzuolo.

Il poliziotto non voleva farmi avvicinare. Mi arrabbiai molto e lo feci da parte.

Mi avvicinai e tolsi il lenzuolo. Sul tuo volto era abbozzato un mezzo sorriso. Non un segno, non una escoriazione. Un mezzo sorriso.

Mi voltai verso il poliziotto e dissi -è svenuto, ma non si è fatto niente- il poliziotto....rimise il lenzuolo sul tuo corpo e mi spostò da parte.....dicendomi... - mi dispiace....-

Non capivo....non potevo capire.

20 minuti prima stavamo ridendo e scherzando insieme...

Addio amico mio. Hai lasciato questo mondo con un sorriso

Addio amico mio....mi hai lasciato....mi hai lasciato ed io avevo bisogno di te.

Addio amico mio...hai sempre chiamato me per risolvere le tue questioni, ora...ora io avrei bisogno di te e....tu non ci sei più.

Ieri....un anno fa.

A te.... AMICO MIO


 

 

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HEHEHEHE VI TENGO D'OCCHIO

 
 

IN QUANTI SIETE?

 
 

L'AMORE...

Gli amori più duraturi sono quelli
non corrisposti: ti restano nel
cuore, conficcati come una
scheggia, per sempre. E ad
ogni respiro ti mozzano il fiato.
E ad ogni battito ti straziano
il cuore. E se anche poi col
tempo possono fare meno
male, ogni volta che vedrai la
pioggia battere sui vetri, quella
scheggia che dà lì non se ne
mai andata ti ricorderà con
una fitta che il tuo cuore
non ha mai smesso di sanguinare
 per quel dolce sogno svanito.
 

Messaggi di Gennaio 2012

 

PRESENTAZIONI DEL MIO LIBRO...

Post n°661 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da eric65v

...e così pian piano mi stanno arrivando le conferme circa le prossime presentazioni che farò del mio libro.

Proprio questa sera mi è arrivata la mail circa la presentazione che farò venerdì 10 febbraio a Milano alle ore 17.30 alla MDD Bookshop, sita in via Ascanio Sforza 37.

Il relatore dell'evento, dopo una breve introduzione critico- tematica legata al libro, articolerà la presentazione come un'intervista all'autore, cioè a me, lasciando la parte finale alla lettura di alcuni passi dell'Opera.

Inoltre l'11 febbraio, il giorno dopo, sarò a Soresina (CR), all'EDICOLE'.

E' un sabato e sarà ancora intorno alle 17.30.

Il 18 febbraio, sempre di sabato, sarò a Brescia al boostop alle ore 17.30.

E il 25 febbraio a Cremona, alla libreria Feltrinelli  c.so Mazzini 20 per le ore 17 circa...

Spero di riuscire a vedere tante persone che ritengo amici e amiche...

E ricordiamo che le varie presentazioni sono aperte al pubblico, non c'è bisogno di un invito formale, ma tutti sono ben accetti.

Sono abbastanza ottimista sulla riuscita...

 
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CAPITA COSI'...

Post n°660 pubblicato il 30 Gennaio 2012 da eric65v

...non so...

sarà forse il fatto che sono un po' malatino avendo un forte refreddore e quindi mi assale una forma di inquetudine o di inadempienza, ma mi vengono in mente occasioni che credo di aver perso e mi sento come se fossi venuto meno ad uno scopo.

Ormai sono 3 o 4 anni che bazzico in libero e questo è quello che ritengo il mio profilo e blog principale.

Nel tempo ne ho creato diversi che puntualmente mi venivano bannati per non aver aderito alle richieste di qualche femminuccia dispettosa.

Ma quello che più mi da fastidio, è il pensare di non essermi dimostrato all'altezza delle aspettative che alcune avevano avute su di me...

Ho ricevuto diversi messaggi di ragazze che avrebbero desiderato, nel mio caso, un interresse più diretto. Indirizato solo nei loro confronti.

Ma è più forte di me.

Vorrei così tanto potermi innamorare e sentirmi preso dal fascino di una sola fanciulla e mi sembra così lontana ed irreale questa cosa che a volte ne soffro per dei giorni.

Si è vero che ogni tanto incontro virtualmente qualche ragazza che sembra prendermi, ma...

MA PUNTUALMENTE

è già impegnata o non ha nessuna intenzione di mettere in discussione il suo matrimonio o la sua famiglia.

Quindi non mi resta che ritornarneme sui miei passi e vivere ancora di espedienti ed occasioni che hanno il sapore del mordi e fuggi. Anche se perdurano dei mesi...

Ma il problema grosso è e rimane il fatto che io sia sempre come alla ricerca di qualcosa che colmi il vuoto che sembra divorarmi dall'interno.

Un vuoto dell'anima che mi lascia sempre come se fossi col piede levato. In aspettativa di qualcosa che non arriva e che desidero ardentemente...

Forse... forse, è un vuoto che non sarà mai colmato.

Forse dovrò semplicemente imparare a conviverci...

 
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LA RELIGIONE DELL'AMORE...

Post n°659 pubblicato il 29 Gennaio 2012 da eric65v

<<La religione dell'amore può esistere benissimo senza una "persona" che regga il mondo>>

Schweitzer

Esiste una discrepanza notevole tra quanto comunemente si pensa e la realtà delle cose.

E' un luogo comune che, nella stragrande maggioranza dei casi, la religione sia sinonimo di amore.

Di amore per gli afflitti, per i diseredati, per gli orfani, le vedove e per gli emarginati.

Poche persone sono in grado di fare mente locale su quello che veramente significa la religione per l'umanità.

Avete mai pensato alle grandi stragi che sono state causate dalle religioni?

Anche il papa stamane ha liberato due colombe in segno di pace.

Ma cosa, in definitiva, ritengono significhi "la pace"?

Anche i musulmani auspicano la pace come modo di vivere.

Ma quanti di voi penserebbero che i musulmani siano una religione pacifica?

Sapete che le più grandi guerre e carneficine o lotte intestine sono state causate dalle religioni o promosse da queste?

Io mi sento di dire ad alta voce che se si dovessero eliminare tutte le religioni dalla terra, si eliminerebbe il più grande e assoluto motivo di conflittualità, del genere umano.

Molte religioni cercano ed auspiacano la pace, solo se la parte contendente accetta i propri credi o li lasci insegnare.

Non esistono confessioni religiose disposte a fare retromarcia sulle proprie dottrine per "amore" della pace.

TUTTE ASSERISCONO DI ESSERE DEPOSITARIE DELLE "VERITA" RIVELATE.

Ma è chiaro che si tratta di un controsenso in termini.

Basterebbe esaminare con occhio obiettivo la storia di una qualsiasi confessione religiosa per accorgersi che sono solo un'accozzaglia di esaltati e repressi.

Nè il cristianesimo con tutte le sue derivate e multiforme sette nè le altre religioni, possono vantare nella loro storia un vissuto di amore per il genere umano...

Gesù disse: "Non pensate ch'io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada. Perchè son venuto a dividere il figlio da suo padre, e la figlia da sua madre, e la nuora da sua suocera... Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figliuolo o figliuola più di me, non è degno di me."

Solo queste parole dovrebbero trasmetterci molte cose sul come sia concepito l'amore per chi pensa di essere religioso...

Così, anche quando sentiamo di islamici che uccidono o riempiono di botte le loro figlie perchè vogliono occidentalizzarsi, non ci scandalizziamo più di tanto...

TUTTE LE RELIGIONI SONO ANTI-UOMO E ANTI-AMORE.

Solo la cieca e credula "fede" potrebbe trasmetterci il contrario...

Ma è solo un mio parere...

 
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Post n°658 pubblicato il 25 Gennaio 2012 da eric65v

"dopo il coito ogni animale è triste"

Sesso senza amore,il quale è un'esperienza culminante, di intensa eccitazione, e quindi elettrizzante e piacevole, ma necessariamente seguita dalla delusione. La gioia nel sesso può essere sperimentata solo qualora l'intimità fisica sia accompagnata dall'intimità amorosa...

E. Fromm

Credo che solom due volte in vita mia io abbia sperimentato il sesso senza una qualche buona dose di complicità ed intesa.

Penso, dal mio punto di vista, che il sesso fatto con una donna che è li per aprire le gambe al primo che capiti o che per un uomo "sia sufficiente che respiri" sia moooolto squallido.

Ripeto: è un mio pensiero e quindi del tutto soggettivo.

Resta il fatto che mi sento di esprimerlo e desidero palesare questo mio concetto.

Se notate il detto popolare riportato sopra, la dice lunga su quanto accade nel regno animale.

Gli animali sono tali per le loro peculiarità ed assenza di introspezioni.

Nel caso dell'uomo, si dovrebbe ravvisare, invece, un comportamento diverso, specialmente in campo sessuale, proprio per evidenziarne la superiorità.

Un animale che dopo il coito è triste, dimostra la piena portata di quanto voglio intendere.

Non prova amore o intrigo.

Non crea quel tipo di complicità che lo porterà a desiderare quella "compagna".

Per lui una vale l'altra. Quello che conta è svuotare i suoi testicoli o perpetuare la specie.

Io non penso che un uomo debbe essere triste dopo aver avuto un coito.

Intendo per coito, un rapporto sessuale con una donna.

Dicevo, non penso che ci si debba sentire triste, perchè per avere un rapporto si dovrebbero creare le condizioni giuste e non solo sentirsi le palline piene.

Ci vorrebbe un certo feeling, si dovrebbe desidera "quella donna". Si deve volerla baciare, accarezzare, coccolare insomma.

Invece molti maschietti, pensano che sia una perdita di tempo fare le coccole e passare del tempo a parlarsi, accarezzarsi e perdersi in altri preliminari.

Vogliono arrivare subito al dunque -la penetrazione- Non capiscono che esiste una differenza tra noi ed il regno animale.

C'è da dire che in alcune circostanze, non ci si può perdere in carezze e baci...

A volte i preliminari sono già stati elaborati mentalmente da entrambi e quello che ci vuole è sentirsi presi, la donna vuole essere penetrata perchè è già tutta pronta.

Ma queste sono occasioni sporadiche.

Generalmente ci vogliono degli accorgimenti.

Tutta una preparazione mentale e psicologica.

Poi si deve preparare il tutto con molte carezze, baci, coccole come dicevo prima.

Se il tutto viene corroborato da un'atmosfera appropriata, con luci soffuse, incensi profumati e delicata musica suadente...il gioco diviene interessante...

Perciò, credo che, nel mio caso, io possa dire che sono sempre felice dopo il coito...

Io desidero quella donna. Desidero lei e tutto ciò che lei rappresenta.

Non mi interessa la sua apertura di gambe.

Voglio e desidero la sua anima, il suo essere DONNA, il suo cervello, il suo fascino, la sua pelle e il suo intrigo di DONNA...

Voglio fare all'amore con ogni molecola del suo corpo e con tutta la sua essenza...

SOLO COSI' SI FA L'AMORE...

 
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SEI STATA FANTASTICA...

Post n°657 pubblicato il 22 Gennaio 2012 da eric65v

...sei stata meravigliosa.

Devo ammettere che fino all'ultimo ho temuto che tu ti tirassi indietro, invece...

Si, hai superato le mie aspettative e le hai rese piene ed appagate.

Un mio desiderio, un mio sogno che ho visto realizzarsi sotto i miei occhi...

...sei stata fantastica...

Ho voluto bendarti.

Desideravo che i restanti sensi ti guidassero nell'occasione che ci ha accomunati e,

hai saputo accentuare il tuo olfatto, il tuo tatto, il tuo gusto e udito..

ti sei dimostrata all'altezza di quanto avevo previsto e hai abbondantemente superato quanto avessi immaginato o agognato...

Sono stato benissimo.

Non posso scendere nei particolari- alcuni potrebbero scandalizzarsi- ma il tuo ricercarmi e avvertire con le mani le mie forme che ti circondavano da ogni lato. aspirare al mio bacio sulle tue giovani mammelle e dilungarmi sulla tua pelle fresca e profumata, era evidente.

ti vedevo che con collo teso ricercavi come un segugio segue con l'olfatto l'impronta da seguire...

I nostri sapori si sono più volte confrontati, fino al punto che da due ne emergeva uno solo: il nostro...

sei stata meravigliosa e hai saputo in modo mirabile sodisfare un mio desiderio e una tua curiosità.

Poche, anche più avanti negli anni, avrebbero saputo reggere, quanto tu hai meravigliosamente saputo amministrare seppur privata del senso della vista...

E' stato bellissimo leggerti stamattina e sapere che sentivi ancora il profumo della mia pelle addosso e nelle narici.

Avvertivi ancora le mie mani come se fossero 4 gli arti superiori che ti circondavano e ti avviluppavano...

E' stato stupendo per me sapere che desideri riprovare per partecipare come esperta e pienamente competente...

Si, sei stata meravigliosa...

 
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"I MURI SONO NELLA MENTE"

Post n°656 pubblicato il 20 Gennaio 2012 da eric65v

Si è scritto molto sulla libertà e molto ancora si scriverà.

I ragazzi/e e quelli che stanno uscendo dalla fase adolescenziale, pensano che la libertà significhi essere fuori dal giogo dei genitori, fuori dal potere che questi hanno su di essi.

Molti di questi giovani, stupidi, pensano che essere liberi significhi bere alcolici o assumere droghe con l'obiettivo di sballare.

Una canzone popolare molto conosciuta e cantata da un cantante molto seguito recita: "Liberi, siamo liberi. liberi di volare."

Una conzone che cantata da costui è di una forma di incoerenza da paura.

Schiavo dell'alcool e della droga com'è.

LA LIBERTA'...

A volte non ci si rende conto che essere liberi significa semplicemente non essere impastoiati in dottrine o ideali che troncano alla base la propria libertà.

Moltissimi, senza rendersene conto, si costruiscono una gabbia dalla quale mai più usciranno.

Parlo di una gabbia mentale, una gabbia psicologica.

Come si diceva prima, per esempio, molti giovani pensano che sballare nel fine settimana sia sinonimo di libertà.

Costoro non sanno che già questo forte desiderio è una ferrea prigionia. Per non parlare della prigione mortale in cui cadranno vittime se perseguono

in tale direzione.

Si sentono sfigati se non fanno come gli altri idioti che devono bere fino al punto di ubriacarsi per sentirsi accettati dal branco di coglioni cui vogliono appartenere.

Si sentono emarginati se non hanno provato a sniffare coca o ingurgitare delle vomitevoli pasticche che li riduce a invertebrati.

Questa è una elevata forma di prigionia psicologica. Una vera e propria gabbia sociale creata da deficenti privi di scrupoli.

Altre persone, "ben-pensanti": -brava gente- sono iniettati di un falso senso di moralismo e perbenismo che è a dir poco scandaloso.

Costoro non sono schiavi dell'alcool o della droga. Almeno non si sentono tali, ma sono talmente presi dal non andare contro il giudizio della gente che ne sono terrorizzati. Se qualcuno alzasse un dito accusatore nei loro confronti ne morirebbero non volendo più uscire di casa.

Penso che la vera libertà abbia inizio prima di tutto dalla propria mente.

Essere liberi da paludamenti religiosi, sociali, etnici, politici.

LIBERI PSICOLOGICAMENTE INSOMMA.

Proprio recentemente, per illustrare cosa intendo, mi è capitato di avere a che fare con una persona colta, almeno così è ritenuto dalla collettività in cui vive.

E' un ingegnere, attore di teatro, marito e padre di due bimbi.

Ho scoperto da poco che si ritiene molto religioso: tutte le domeniche va a messa e legge la lettura dei vangeli per quella settimana.

Sono rimasto allibito, attonito e allo stesso tempo angosciato da quanto mi ha detto.

Gli avevo chiesto se volesse farmi da moderatore nella città in cui vive per la presentazione del mio libro che si terrà l'11 febbraio prossimo.

Visto che mi conosce bene, sa esporsi davanti ad un publico e siamo in buoni rapporti di amicizia, pensavo fosse la persona adatta per introdurmi nella presentazione e farmi qualche domanda per illustrare meglio il mio lavoro.

Mi ha detto che volentieri mi fa da moderatore ma non nel nostro paese.

MOTIVO?

Siccome il mio libro è un po' spinto ha paura del giudizio della gente.

Quindi verrà in altri posti ma non in questa città, a causa del fatto che è conosciuto.

Pur rispettando la sua decisione, ho avuto modo di riflettere sul tutto...

LA LIBERTA' E': NON DIPENDERE DALLE PERSONE O DALLE IDEE E GIUDIZI ALTRUI...

 
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SESSO QUOTIDIANO...

Post n°655 pubblicato il 19 Gennaio 2012 da eric65v

Sesso quotidiano - Fare l'amore fa bene ma solo se lo si fa quasi ogni giorno! Ecco quali sono i molti, moltissimi, motivi per cui all'allenamento in palestra dovremmo preferire quello sotto le lenzuola

Una mela al giorno toglie il medico di torno. Sbagliato, o quantomeno non esatto. La verità, ormai dimostrata da sempre più studi, è che fare l’amore una volta al giorno sembra sia l’unico modo per sfruttare a pieno tutti i benefici di un po’ di sana attività sotto le lenzuola.

Meglio della palestra, ma non altrettanto efficace se volete tonificare pancia e glutei, il sesso, infatti, è un perfetto sostituto di quelle due rampe di scale al giorno che spesso sentiamo prescriverci da ogni medico per allontanare il rischio di ictus, infarto e di malattie cardiache in generale. Infatti durante il rapporto aumenta la frequenza cardiaca e, di conseguenza, il flusso di sangue a tutti gli organi, cervello compreso.

  Sembra infatti che coloro che fanno l’amore almeno tre volte la settimana abbiano una postura più corretta e soffrano meno di dolori alla colonna vertebrale grazie al reiterato movimento ritmico del bacino che, però, è assai meno ritmico e decisamente meno comodo se ci si trova a in strani posti nelle posizioni più disparate, e con una fretta micidiale dovuta alla paura di essere scoperti. Da ciò i triangoli amorosi non si adattano ai salutisti, che, di contro, apprezzeranno moltissimo gli effetti antidepressivi dell’orgasmo che a quanto pare ha gli stessi effetti del Prozac ma un foglietto illustrativo assai meno pieno di controindicazioni.

Niente medicine anche per chi soffre di varie sindromi da stress  o da mal di testa: il sesso regolare libera sostanze che combattono entrambe con molta potenza e costa meno di un qualunque farmaco. Insomma, la cara vecchia mela è ormai stata decisamente rimpiazzata dal frutto della passione.

Se il vostro lui stasera comincerà a guardarvi con quella strana luce negli occhi, quindi, non vi converrà affatto tirarvi indietro: sapevate che, oltretutto, chi fa spesso l’amore vive più a lungo (oltre che molto meglio)?

dal web

QUANTO AMO IL MOVIMENTO RITMICO DEL BACINO: CHISSA' PERCHE'???

 
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ESSERE RELIGIOSI...

Post n°654 pubblicato il 18 Gennaio 2012 da eric65v

Si pensa erroneamente che essere religiosi sia appannaggio dei religiosi appunto,

cioè delle persone pie, attaccati a qualche forma di culto mistico, o del divino.

In effetti tutta la società può definirsi religiosa.

Avere una forma di devozione, sottintende essere religiosi.

Ecco perchè non è scorretta parlare, per esempio, di fede calcistica.

Moltissimi senza rendersene conto sono molto religiosi.

Si pensa che non esista essere umano che non lo sia, a meno che non sia un ebete.

Per religioso, s'intende devoto, ciòè avere una forma di devozione verso qualcuno, qualcosa o un ideale.

Non a caso Gesù disse ciò che è stato riportato nel vangelo di S. Matteo e preso dal sermone della montagna: "Poichè dov'è il tuo tesoro quivi sarà anche il tuo cuore."

Il "tesoro" in questione è ciò che si ha a cuore. Quanto è desiderato o si desidera si attui.

Per cui moltissime persone che si dicono cristiani o appartenenti a qualche altra forma di religione, non per questo possono dichiararsi religiosi in relazione alla fede che dichiarano di possedere.

Anche un sacerdote, un vescovo, un papa o rabbino non per forza, in senso stretto, possono ritenersi religiosi perchè professanti quella confessione.

Un vescovo che sia un avido e attaccato al denaro, sarà devoto alla ricchezza.

Un rabbino amante della fama o notorietà, sarà un devoto del plauso degli uomini.

Quella sarà la loro religione o forma di devozione: il denaro per l'uno e la fama per l'altro.

La confessione religiosa cui appartengono, sarà solo una professione che svolgono nella vita di tutti i giorni. Come nel mio caso che svolgo lavori di edilizia, ma non sono un devoto alla gru o all'escavatore.

Quindi: quanti veri religiosi in relazione alla fade religiosa pensate ci siano nella nostra nazione, a partire proprio dagli ecclesiastici?

Chissà con questo metro di misura, quale religione professo io...?

 
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" LE BRAVE RAGAZZE VANNO IN PARADISO, LE CATTIVE VANNO DAPPERTUTTO"

Post n°653 pubblicato il 16 Gennaio 2012 da eric65v

Quante privazioni che la nostra indole preconfezionata ci impone.

Riflettevo, appena dopo aver letto un messaggio, che siamo fatti veramente in modo strano, anormale direi.

Sin da quando si è bambini, veniamo bombardati in modo sistematico e come con lavaggio del cervello di astrusi "valori" che i nostri genitori ritengono assoluti.

Molti bambini e bambine, cresceranno con dei forti tabù circa il sesso, perchè la società in cui sono cresciuti i genitori, impone una falsa forma di perbenismo.

Ho già scritto tempo fa, non ricordo il numero del post e nemmeno la data, circa gli epicurei.

Una corrente filosofica esistente già dai tempi dei primissimi cristiani e prima ancora.

Costoro insegnavano un principio che per molti versi condivido ampiamente.

Era stolto secondo loro vivere una vita di vizi e sregolatezze.

Difficilmente nella società odierma, per esempio, un seguace di Epicuro avrebbe avuto il vizio del fumo.

Oppure avrebbe desiderato ubriacarsi nei fine settimana.

Tanto meno si sarebbe dato alla droga per "sballare".

Per queste persone, gli epicurei, era stolto maltrattare il proprio corpo e renderlo passibile di malattie o incidenti causati da una vita non razionale o che andasse contro il buon senso.

Ma non avevano regole che limitassero un desiderato rapporto sessuale se fatto in un'atmosfera di desiderio e piacevolezza per entrambi gli adulti.

Penso che fare all'amore, sia la cosa più naturale che ci sia tra due persone che si desiderano.

Solo le astruse regole morali di repressi perbenisti hanno creatoi dei tabù che fanno soffrire le persone e impongono loro delle privazioni ingiustificate...

Ma è solo una mia esternazione...:((

 
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Post n°652 pubblicato il 15 Gennaio 2012 da eric65v

...e sto scendendo dalle scale. Il mio articolarmi nei movimenti sembra meccanicizzato: Non ho armonia di movimenti e lo sguardo sembra perso nel vuoto.

Cerco nei miei armadi ma, riscontro che sono vuoti, vacui...

Cerco nei miei cassetti e vi trovo molti punti inteterrogativi, pochi, pochissime affermazioni.

Mi rincorro e cerco dentro di me per scorgere se esiste un mio io, ma... non ci sono: non esisto. Io sono un'ombra della mia realtà, un ologramma, una parentesi di eclissi. Sono solo la parvenza di un uomo che cerca la propria anima, la propria identità, il proprio essere...

Uno specchio si pone davanti a me e quella forma astratta che vi è riflessa non mi rivela sentimenti e non trasmette vita...

Forse, quello non sono io, ma...

m'insegue!

Cosa fa?

Ripete le mie movenze...

mi tocco il mento e pure lui fa lo stesso.

No!

Non può essere! Perchè quella lastra traslucida segue i miei movimenti?

Non sono io quello.

Io sono perfettemente cosciente di ciò che voglio e di ciò che sono.

Ma quello di fronte  a me sembra che mi conosca e sappia molto del mio essere...

Cosa vuole da me?

Mi giro per non guardarlo. Poi, solo per curiosità, sbircio un pochino.

E' ancora lì.

Mi sento perseguitato. Perchè non se ne va? Cosa vuole da me?

Mi giro di scatto e pure lui, fulmineamente, mi è di fronte.

Lo osservo di nuovo. Sembra che anche lui si voglia avvicinare a me.

Lo tocco. E' freddo, glaciale e privo di calore umano.

Cosa vuole da me?

Comincio ad avere paura.

Io non sono lui.

Non voglio!

Io sono caldo. Ho dei sentimenti...vorrei innamorarmi e perdermi nell'oblio di quel sentimento che ti fa volare...

Perchè è ancora lì? Cosa vuole da me quello?

Comincio a sudare e sento dei brividi...

Dove sono io?

Cosa voglio in definitiva?

Chino il capo e pure quel losco figuro che sembra giocare con la mia vita, fa lo stesso.

Forse, forse ci assomigliamo molto più di quanto io immagini.

Non so rendermene conto, ma forse, forse quello che si riflette davanti a me, vive gli stessi miei assilli...

Gli giro le spalle e cerco di allontanarmi. Mi volto piegando leggermente il capo, per scorgere la sua reazione: pure lui si allontana.

NO!

Torno indietro e gli vado incontro. Gli sorrido e lui ricambia.

Ho uno sguardo compiaciuto nei suoi confronti e lui senbra seguire le mie inflessioni para-verbali.

Gli dico: "OK"

Sembra si sia rasserenato al mio saluto da ottimista.

Mi sorride come sto facendo io...

Ora sembra voglia venire incontro alla mia mano e quasi lo tocco.

E' freddo, ma riesco a stargli di fronte.

Desidero abbracciarlo. Dirgli che io ci sono sempre per lui.

Vorrei che si convincesse del mio totale appoggio.

Vorrei che capisse che non lo abbandonerò mai.

Forse, forse me ne sono innamorato.

Non so, ma avverto dentro me una sorta di forte sentimento.

Desidero vivere con lui, entrare nella sua vita: MI PIACE.

Gli strizzo l'occhio e con fare complice gli trasmetto l'idea che sono pienamente in sintonia con lui...

Si! Lo amo.

Me ne sono accorto adesso...

Lo amo...

 
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Post n°651 pubblicato il 13 Gennaio 2012 da eric65v

...e avverto il desiderio di volare.

Quel senso di libertà che non conosce confini.

Anelo a quel respiro sereno e rilassato, pieno ed intenso...

Bramo assaporare le tue labbra che come ali di farfalla sono cosparse di dolce nettare.

I tuoi capelli che come fronde dorate ed irraggiate dal caldo tepore del sole ti coprono le spalle.

Quanto vorrei guardarmi nei tuoi occhi e saperti sorridente.

Vorrei tanto poter mettere la mia mano sui tuoi capelli, toccare le tue guance e sfiorare le tue labbra...

vorrei tanto starti di fronte e rimirarti intanto che parli e mi racconti di te.

Sentire dei tuoi pensieri e di quanti sono i tuoi desideri, le tue ambizioni.

Sapere delle tue angosce e delle tue paure.

Poter farti da riparo e da spalla robusta.

Sentire il tuo respiro che si normalizza nel vedermi al tuo fianco.

Mi piacerebbe cullare i tuoi sogni tenendo il tuo cuore nel palmo della mia mano...

Mi piacerebbe distendere davanti a te un tappeto di erba colorata di tenui e delicati fili d'erba e piccoli fiori profumati, per sapere i tuoi piedi poggiare sulle nuvole...

Vorrei i tuoi pensieri librarsi nell'aria e giocherellare con festosi rondini a primavera...

Ambisco a vedere nei tuoi occhi il segno dell'arcobaleno che dopo il rovescio di pioggia segna l'inizio di una radiosa giornata che non ha fine...

 
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ECCE HOMO...

Post n°650 pubblicato il 12 Gennaio 2012 da eric65v

va da se che certe discussioni, di primo acchito, lasciano il tempo che trovano, ma poi quel concetto o insieme di parole si insinuano all'interno delle tre o quattro sinapsi che vagheggiano dentro alla calotta cranica e ottengono l'attenzione dei due neuroni che giocano a rincorrersi...

Questi presi dall'imbarazzo, nel dover fare mente locale ad un discorso che sembra abbia della logica, cominciano a rincorrersi come forsennati ed elaborano pure delle idee, permettendo al mappamondo, situato tra le spalle e il cielo, di formulare concetti ed arrivare a delle conclusioni (a volte), che generano un pensiero che sembra di senso compiuto...

E così mi sono ritrovato a raccogliere tutte le energie in mio possesso per capire che molti uomini ragionano veramente con il pisello.

In effetti, molti maschi, pensano d'essere uomini solo perchè hanno una erezione che permette loro di dimostrare la loro mascolinità.

Cioè: sono "UOMINI" perchè possono dimostrarlo avendo il pisellino che si alza in alcune circostanze. Tra l'altro va precisato che in molti casi questa loro erezione dura 3 o 4 minuti, inclusa la sigaretta da inizio a fine e poi  lo scettro che da loro regalità di "UOMO" si esaurisce per andare in un lungo letargo...

Quindi sono, secondo loro, "uomini" a causa di questa peculiarità psico-fisica di effimera esistenza...

Molti maschi del genere umano vantano veramente la loro presunzione di "uomo" per questa caratteristica.

Per tutto il resto della loro vita nelle lunghe e molteplici ore che trascorrono tra una erezione fittizia, e l'altra, possono essere dei veri e propri rincoglioniti o rimbecilliti che non ha peso alcuno.

Quello che conta, secondo questa specie di homo "erectus", sono quegli sporadici e brevissimi minuti, in cui il loro pisello si erge fuori dalle mutande...

Certo che molte donne hanno una notevole ed elevata capacità di sopportazione...

Ma sono solo delle mie riflessioni...:)

 

 
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ERICH FROMM...

Post n°649 pubblicato il 11 Gennaio 2012 da eric65v

Sono sempre più convinto che viviamo in una società che ci sta succhiando la nostra identità.

Mi veniva da pensare al libro di E. Fromm "Avere o essere"

Fondamentalmente, nella società odierna,  si è qualcuno solo se si possiede qualcosa.

E più si possiedono cose e più si è qualcuno.

Chi non possiede non vale niente,

Ma non mi riferisco solo ai possedimenti materiali fine a se stessi.

Sto facendo riferimento al possedere titoli accademici.

Alcune persone pensano di arrivare ad essere "intelligenti" solo perchè hanno conseguito un diploma, una laurea, un master o un dottorato.

Altri mirano a delle promozioni tra i vertici aziendali o all'interno di associazioni o sistemi politici e nazionali.

Non esistono più persone che mirano all'essere.

Cioè a divenire essi stessi qualcosa, al di là dell'avere titoli o appellativi.

Io mi chiedo: "Ma se uno diviene capo di un'associazione e questa dopo tempo viene riconosciuta come di scarso valore, che ne sarà di quella persona?

Si sentirà finito come la sua associazione?

Sarà un UOMO/DONNA al di la del gruppo cui apparteneva?"

Non si tende più a crescere interiormente. Si cercano le scalate sociali, culturali, nazionali o addirittura internazionali.

Ma questi personaggi se venissero posti in ambienti diametralmente opposti al loro modello di vita, sarebbero degli inetti. Omuncoli incapaci di pensare o proporre concetti degni di attenzioni.

Questi sono gli appartenenti alla società in cui viviamo.

Stiamo attenti anche noi. Impariamo che la cosa più importante è essere e non avere, perchè se sono qualcuno in virtù di quanto posseggo, nel momento in cui questi possedimenti mi venissero portati via o non avessero più valore, chi sarei io?

Mentre se imparo ad essere, anche se mi venisse tolto tutto quello che mi circonda o di cui mi sono servito fino a quel momento, resterò sempro io: il mio essere.

Che mai nessuno potrà togliermi...

 
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LA CULLA DELLA CONOSCENZA...

Post n°648 pubblicato il 09 Gennaio 2012 da eric65v

"Chi ha messo negli strati delle nuvole la sapienza...?"

Si pensa sempre che alcuni luoghi siano i templi della cultura dove si dispensa la conoscenza e invece, in moltissimi casi ci si ritrova a sbattere la testa contro un muro di ottusità, che sottintende ignoranza genetica, che fa paura.

Non sono forse le biblioteche o le istituzione dove avvengono manifestazioni letterarie a dover dimostrare il desiderio di dar spazio a idee nuove e farsi promotori di nuove proposte?

NO!

Non lo sono!

Se doveste fare un salto nelle case editrice, per esempio, quelle più accreditate a livello nazionale, sono le più restie a dar spazio a personaggi nuovi.

La Mondadori, Feltrinelli, Rizzoli ed altre testate letterarie di notevole spessore, non prenderanno mai in esame idee nuove o proposte di esordienti.

Se ci fosse un Dante con La Divina Commedia o un Manzoni con I promessi sposi

che esporrebbe il suo lavoro in questa epoca "emancipata", non verrebbero presi in considerazione.

Si deve essere un personaggio conosciuto perchè questi signori che deffondono la Cultura ti prendano in  considerazione.

Nel sito di queste case editrici vi è scritto a chiare lettere, che non prendono in esame i manoscritti inviati da esordienti.

Però...

Però se un imbecille qualsiasi che è conosciuto tramite la televisione in programmi che fanno odiens dovesse scrivere delle vere e proprie stupidaggini,

allora gli pubblicano e gli promuovono il testo.

Magari il lavoro di detto imbecille di turno è stato stravolto da un editor del gruppo editoriale in questione, per renderlo almeno leggibile, ma glielo pubblicano, perchè è conosciuto. Anche se poi il suo libro lo compreranno centomila persone e lo leggeranno solo in tre.

Così viene divulgata la conoscenza in italia.

La frase riportate sopra, appartiene al libro biblico di Giobbe, dove il creatore chiede all'uomo di interpellare gli strati alti dei cieli per avere sapienza.

Così noi dovremmo aspettarci che certe istituzioni di una certa elevatura, denotino una elevata sapienza.

Invece vi troviamo grettezza e il solo pungolo che li smuove non è il desiderio di dispensare conoscenza e cultura ma coprire le spese e guadagnare su qualche prodotto, anche se di scarso livello culturale...

 

 
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I SOGNI SON DESIDERI...

Post n°647 pubblicato il 08 Gennaio 2012 da eric65v

...ma se rimangono solo sogni non potranno realizzarsi come fossero desideri...

Io sono convinto che una delle più grandi pecche della società urbanizzata e standardizzata sia quello di privare di desideri la gente comune.

Se ci fate caso, siamo sempre più sommersi di pareri altrui come se fossero "parole di oracolo".

Tutti tendono, inconsapevolmente, al conformismo.

La stragrande maggoiranza della popolazione continua a ingolfare le grandi metropoli pensamdo, erroneamente, che avrà vita più agiata, con meno problemi e più possibilità di far soldi.

E' VERO IL CONTRARIO!

Chi si tuffa nelle grandi città, riceve più facilmente un marchio.

Involontariamente deve sottostare a delle norme e regole che altrimenti non dovrebbe subire.

Ci sono orari ferrei da rispettare. La frenesia è cosa comune nelle grandi città.

E' vero che le fabbriche con cartellino da timbrare esistono anche nei piccoli centri, ma tendenzialmente sono un derivato di aziende che hanno il loro punto di riferimento a quelle centrali presso le città.

Ma non solo è questione di lavoro:

tutto nelle città è legato a norme e regole imposte da altri.

Ci sono delle persone che in 30/40 anni hanno fatto o faranno le medesime cose, come automi, senza nemmeno rendersene conto.

Si sveglieranno ad un preciso orario, faranno colazione o prenderanno il caffè nel solito bar, si presenteranno al lavoro per sbrigare lo stesso identico lavoro del giorno precedente. Andranno a casa all'ora dettata da altri.

E così faranno le vacanze quando altri lo consentiranno loro e festeggeranno nelle date imposte da altri per loro.

Macchine biologiche.

Nalla società si è portati ad essere macchine biologiche.

Non si possono avere desisderi. Si possono sognare delle cose ma non desiderarle.

Il desiderio è dannoso se non appagato.

Quindi si sognano cose che non esisterenno mai e si smette di desiderare cose che sono le più normali per un essere umano distinto dalle bestie.

Le galline che vengono usate per essere allevate come ovaiole, non sono differenti.

Hanno le stesse modalità di vita del cittadino sopra descritto.

Quanto amo lavorare in proprio e vivere in campagna. Questo mi permette, almeno in parte, di non soccombere e non smettere così di avere desideri...

Ma sono solo delle mie riflessioni personali...

 
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IO...

Post n°646 pubblicato il 06 Gennaio 2012 da eric65v


"Se riesci a controllare l'amore ...non illuderti, non è amore...è qualcos'altro."

E' una frase presa da fb, nel profilo di una mia amica e a cui ho messo mi piace.

Io ero proprio così.

Cioè: che l'amore doveva essere razionale per forza. Non ci si poteva, secondo me, innamorare perdendo il raziocinio e, chi diceva diversamente, parlava una lingua che io non comprendevo.

Ragionavo tra me e me che mi era già capitato d'innamorarmi. Sapevo cosa volesse dire, avevo sperimentato sulla mia pelle il sentimento forte che fa battere il cuore e quindi, ero perfettamente in grado di esprimere un parere obiettivo, con un grado di giudizio elevato: mi ritenevo un esperto.

A me era capitato di mercanteggiare con l'amore. Mi sentivo capace di gestirlo, guidarlo. Lo tenevo sotto controllo, ma...

Ma non sapevo nemmeno un decimo di quello che effettivamente si prova quando si è innamorati.

Nessuno!

Nessuno che si sia veramente innamorato arriverebbe a dire che si sente in grado di gestire questo sentimento.

Un sentimento che quando arriva spacca, sradica, squarcia, esonda ed espolde con una furia tale che è impossibile domare.

Chi si riteneva un tranquillo uomo o donna razionale ed equilibrato/a, perde qualsiasi moderazione mentale.

Ciò che prima appariva familiare, sfugge di mano e non lo si riconosce.

Si sa di uomini che hano perso il lume della ragione cambiando totalmente le loro abitudini. Di donne che hanno smesso di vivere pur continuando a respirare...e lo stesso è dovuto capitare a me.

Quasi fosse un beffardo gioco del destino...

E' accaduto di innamorarmi veramente.

Perdere completamente il senno.

Lavoravo e pensavo a lei. Studiavo e pensavo a lei.

Parlavo con altri, ma pensavo a lei.

Mi alzavo al mattino e lei era già nei miei pensieri.

Quando andavo a letto, il pensiero di lei mi teneva compagnia per molte ore.

Sbrigavo le faccende quotidiane, ma lei era dentro di me.

Mi sentivo ingolfato, assueffato...

ero saturo di lei, ma...

la vera beffa era che lei di me non si interessava minimamente.

Io per lei ero come quando incontri uno per strada e lo scorcio di un istante, è bastante a farlo sparire dalla tua vista.

Mentre io mi trafiggevo l'anima e mi si arrovellavano le cervella nel continuare ad averla ossessivamente davanti a me, io per lei ero meno di niente...

Solo dopo questa esperienza, posso dire cosa significa essere innamorati...

...ed ora sono più che convinto che, se si è innamorati, non si riesce ad essere razionali...

 
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FABIO VOLO???

Post n°645 pubblicato il 04 Gennaio 2012 da eric65v

"LE PRIME LUCI DEL MATTINO"

"Ho capito quali sono le cose importanti che voglio da un uomo.

Come mi tratta.

Come mi scopa. 

pag. 135

Sto leggendo l'ultimo libro di F. Volo dal titolo sopra riportato...

Mi veniva in mente la responsabile della biblioteca comunale di Crema, la dottoressa

F. M.

Eravamo d'accordo che avrei fatto la presentazione del mio libro nella Biblioteca in questione.

Ad un certo punto, un paio di settimane prima dell'evento, mi arriva una telefonata: era la dottoressa F. M.

Mi diceva che non potevo presentare il mio libro nella bibblioteca di cui lei è responsabile.

Motivo?

Il mio libro era troppo erotico.

Non volgare, mi assicurò, ma troppo spinto nelle scene erotiche che si leggevano.

Rimasi sconcerto, ma dovetti accettare mio malgrado la sua decisione: lei deteneva potere decisionale in merito...:(

Ora, leggendo questo nuovo lavoro di Fabio Volo mi sono chiesto:

"Ma se fosse questo personaggio conosciuto a voler presentare il suo libro nella biblioteca di Crema,

la cui responsabile è la dott. essa F. M.,

accetterebbe????"

Sono oltre la metà della lettura di suddetto libro e per adesso posso solo dire che è molto spinto.

Si parla chiaramente di sesso e non in modo velato, apertamente e senza pudori...

si parla di masturbazioni di lei e di vari giochi erotici...

Io sono arrivato a leggere più della metà e per adesso si è fatto pure riferimento all'occasione in cui la protagonista si trova inaspettatamente nel letto del suo amante, una donna bendata e molto bella che l'aspetta per fare sesso in tre di cui si parla nei particolari.

Ora mi chiedo ancora:

Se Fabio Volo volesse fare uan presentazione di questo libro nella bibliotaca di Crema,

la dott.essa F. M., acconsentirebbe?

Visto che si dilunga notevolmente nel narrare i particolari di scene altamente erotiche, gli permetterebbe di fare la presentazione del libro, visto che si tratta di Fabio Volo? O si mostrerebbe coerente e gli comunicherebbe che la presentazione di suddetto libro "non sà da fare"?

C'è da riflettere su un altro particolare, per quanto riguarda il mio libro.

Ricordo che nell'occasione in cui era ancora in forma di testo, nel senso che non era stato ancora pubblicato, lo feci leggere ad una professoressa che insegna alle superiori del Pacioli di Crema.

Ero preoccupato che la sintassi del libro non fosse corretta.

La professoressa mi assicurò, dopo averlo letto, che aveva trovato solo uno o due punti dove necessitava di correzionbe, ma per il resto il testo era sintatticamente corretto...

La professoressa C. Z. è:

Pluri-laureata e recensore di testi, insegna grammatica italiana.

Per una strana coincidenza, nel parlare delle nostre cose, ci accorgemmo che stavamo leggendo in quel periodo, lo stesso libro di F. Volo: "Un giorno in più".

A lei mancavano circa 80 pag. per finire. Io ero praticamente alla fine: mi mancavano una decina di pagine.

In questa occasione la professoressa mi confidò:

"Ecco, Enzo, il tuo modo di discorrere nel libro, è simile a quello di F. Volo.

Solo che il tuo libro è un livello superiore rispetto a quello di F. Volo."

Le chiesi se era convinta di quanto dicesse, perchè mi sembrava un complimento veramente importante.

Lei mi assicurò che era quanto poteva asserire, avendo letto i due testi...

 
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UN ANNO FA...

Post n°644 pubblicato il 03 Gennaio 2012 da eric65v

...un anno

è ormai un anno che non ti vedo più aspettarmi seduto fuori dalla porta o in cucina e chiedermi cosa fare per cena.

Un anno fa ti spegnevi e mi lasciavi, nonostante il mio forte desiderio, forse inconsapevolezza fuori luogo, di averti come compagno di vita...

Un anno fa ti spegnevi, forse prematuramente, per l'incuria di medici che non hanno saputo capire in tempo che i reni non ti funzionavano e che stavi veramente male...

I dottori...

...i dottori che a volte giocano con la vita altrui e non se ne rendono conto.

In molti casi per loro diventa routine quotidiana.

Non sanno che dietro uno sguardo offeso dall'implacabile solco degli anni lasciato nella vita di un essere umano si nasconde UN UOMO.

... e così è passato un anno intero...

Avevi 88 anni...

...anni intensi, pieni e saturi di vicissitudini...

Ricordo bene i sentimentio espressi in gennaio di un anno fa e riportati brevemente in questo blog:

sei stao "UN UOMO A TUTTI GLI EFFETTI".

Il tuo animo buono e la tua gioia sempreverde che traspariva dalla lucentezza degli occhi, ha contagiato molti di quelli con cui hai avuto a che fare...

Ti definivano "mascotte", perchè sapevi tenere alegra la compagnia e un po' ti assomiglio, come a te assomiglia mia figlia, che dove va lascia traccia di se e della sua simpatia...

Ora faccio i conti con un tipo di solitudine che non deriva dal sentirmi solo, ma dal non vederti attendermi. Dal non vedere che ti intrufoli nei mie progetti e mi chiedi se sono cosciente di ciò che sto facendo...

Poca cultura ma molta esperienza: saggezza del tempo e non accademica...

Mi viene in mente quando mi raccontavi il periodo di guerra in cui hai vissuto.

Pochi credevano che ce l'avresti fatta tra i prigionieri dei tedeschi e invece riuscisti a fuggire e rifugiarti in veneto: 7 mesi tra gente che ti accolsero come un figlio per la tua voglia di vivere libero...

Mi viene in mente il tuo fratello più grande che voleva vederti suo capocantiere per poter moltiplicare i suoi milioni sulle tue spalle...è sicuramente vero che non hai fatto fortuna come lui, ma... ma di lui nessuno si ricorda come si ricorda di te...

"Un selvatico" così ti definivano. Per la tua caparbietà nel non sottostare alle norme di persone ingiuste o false o che volevano monopolizzare la tua vita...

Non so, ma credo che molte di queste "qualità" le hai trasmesse a me geneticamente...

Un anno fa...

Un anno fa si spegneva un uomo di cui, forse, nessuna persona altolocata si è accorta,

ma...

ma io sono convinto che un'importante particella dell'universo è venuta a mancare...

Ciao papà, mi manchi una cifra...

 
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