Creato da ste_estebano il 26/05/2009
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« la notizia che mi fulmino'il suo ultimo luogo dove... »

il suo addio

Post n°30 pubblicato il 15 Luglio 2009 da ste_estebano

Dovettero fargli l’autopsia.

Non potevo pensare che al suo corpo martoriato.

Ogni giorno stavo sempre peggio, mi sentivo fuori dal mondo.

Seppi da Silvia l’indirizzo della chiesa S. Giovanni Battista dove avrebbero fatto i funerali.

Arrivai presto, non c’era ancora nessuno, fuori e dentro la chiesa c’erano fiori dovunque. Chiunque lo salutava, il suo nome lo si leggeva dappertutto. Dovetti credere alla realta’

Entrai in chiesa, la Madonna mi guardava, Gesu’ era circondato da due Angeli.

Pensai che gli Angeli fossero Ste e mia cugina morta di leucemia a 23 anni.

Pregai arrabbiandomi con lui, non volevo Angeli che mi proteggessero, li volevo in vita.

Uscii e aspettai che Ste arrivasse.

Inizio’ a d arrivare gente, guardavo tutti, occhi gonfi, occhiali da sole, lacrime che scendevano, fazzoletti in mano.

Era uno strazio. Ero seduta, con la testa bassa, sentii due signore che dissero ‘Eravamo preoccupate per Livio, invece guarda cosa e’ successo’.

Non sapevo chi fosse Livio, lo scoprii solo giorni fa.

Arrivo’ un ragazzo che conoscevo perche’ ci avevo lavorato insieme, oltre ad abitare nel mio stesso paese, Pier.

Mi dice che Ste e’ morto perche’ aveva una vena che non pompava piu’ al cuore, era come se avesse 80 anni.

Mi racconta dei mal di testa che Ste aveva i giorni primi, gli stessi mal di testa che ogni tanto gli venivano quando lavoravamo insieme. Ma ci inculcano che i mal di testa non sono nulla, per Ste e’ stato tutto.

Se solo l’avesse scoperto prima e avesse potuto fare qualcosa!Nulla si puo’ di fronte alle scelte che Dio fa.

Arriva dentro alla sua tomba, gli Amici, tutti ci avviciniamo. Pier rimane dietro, io dovevo entrare.

Una sua cugina che ha conosciuto solo molti anni dopo e di cui Ste me ne aveva parlato,legge il suo saluto, esprime esattamente i sentimenti di tutti, racconta l’Amore che lui aveva per la vita, la sua voglia di giocare come un bambino anche adesso, il suo voler far  ridere gli altri, e del vuoto che ci ha lasciato.

Quando la bara esce, riesco ad accarezzarla, e’ stato l’ultimo saluto. Ste ha voluto anche questo.

Aspetto che vadano via tutti, cerco Sali. Vedo la mamma di Ste distrutta, suo papa’, e Sali sulla macchina, lo sguardo assente, il vuoto totale. Si prende il viso fra le mani, guardavo senza poter far nulla.

Non vado al cimitero, li lascio andar via, e io rimango con la mia mano che ha toccato la sua bara sul mio viso!  

 
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